sabato 4 febbraio 2017

C'è qualcosa che non va

Settimana scorsa vi ho raccontato della mia presenza ad Amministratori in Piazza e ho riportato ciò che è giunto alla mia e alla nostra attenzione. Tra le cose segnalate mi ha colpito e molto il racconto di due residenti di Piazza Europa che lamentavano, a ragione, i minuti di paura vissuti in settimana quando hanno assistito impotenti alla scena di due ubriachi che si rincorrevano, che si prendevano a mali parole e urlavano a squarciagola. Il racconto e la contestuale richiesta di intervento sul fronte della sicurezza mi hanno colpito perché la serenità dei cittadini e il diritto a vivere un un luogo sicuro sono una priorità. Cassina de Pecchi è un Comune sicuro, l'ho sempre pensato e continuo a sostenerlo. Un Paese benestante, immerso nel verde, con Servizi che mediamente funzionano e con i problemi che riguardano chi più chi meno un po tutti i Comuni della zona. La sicurezza a Cassina de Pecchi, dal mio punto di vista, non è messa a rischio ma episodi come quello che mi è stato raccontato devono farci riflettere. Devono farci riflettere e intervenire subito, come infatti è stato fatto il Lunedì successivo con una informativa alle Forze dell'Ordine. Il Sabato seguente poi siamo andati sotto i portici Unes per parlare con chi quel luogo lo vive quotidianamente: commercianti e residenti. Li c'è un problema, come del resto sotto i portici del Centro. Quello dei mendicanti. Situazioni su cui dobbiamo concentrare la nostra attenzione. Come: intanto chiedendo alle Forze dell'Ordine, Carabinieri e PL, di intervenire con maggiori passaggi e controlli (i residenti di Piazza Europa lamentano il fatto che "da queste parti non si vedono mai"). Poi capendo cosa è possibile fare. Mi dicono che i mendicanti di Piazza Europa (ai quali da poco si è aggiunta una donna in gravidanza) rifiutano il cibo e accettano solo denaro. Il punto è: perchè? Un mendicante, nell'immaginario collettivo, è una persona che non ha un lavoro, non ha una casa, non ha da mangiare. Perché rifiutano il cibo allora? Cosa vi è dietro? Che giro c'è alle spalle di queste persone? I cittadini hanno il diritto di saperlo, gli Amministratori hanno il dovere di scoprirlo. 

Vi lascio con un pensiero pubblicato su fb a proposito di accoglienza, che ha suscitato molti commenti:

"C'è qualcosa che non va nelle immagini dei 40 migranti stipati in un furgone a Ventimiglia con il sogno di raggiungere il nord Europa o in quelle dei migranti lavoratori nella piana di Gioia Tauro costretti a dormire per terra per un pugno di euro e cè qualcosa che non va nel vedere tutti i giorni (o quasi) mendicanti in centro a Cassina de Pecchi o sotto il portico Unes 2..
L'accoglienza, che è impressa nel nostro Dna, deve essere accompagnata dalla capacità e dalla forza del nostro Paese di aiutare tutti, di trasformare cioè i disperati in cittadini con diritti e doveri tali e quali ai nostri.
Al contrario l'accoglienza si trasforma inevitabilmente in degrado, povertà, ingiustizia, sfruttamento. E insicurezza per i nostri cittadini. Il prezzo dell'accoglienza a prescindere non può essere quello della paura e della sofferenza. L'accoglienza senza certezze per l'accolto non è un valore, ma una crudeltà. Più tardi ce ne renderemo conto e peggio sarà per tutti, a cominciare da chi sogna l'Italia come la soluzione a tutti i suoi problemi.
Stasera, mi sento di condividere con voi questo pensiero".

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