mercoledì 16 settembre 2020

Ovviamente Voto SI, parte seconda. W Costacurta e i no sinceri.

Quest'oggi vi propongo un secondo POST sul tema "taglio dei Parlamentari" che i Cittadini italiani saranno chiamati a confermare tra qualche giorno attraverso Referendum (20 e 21 Settembre).  Lo faccio non perchè ho qualche dubbio sull'esito del voto, ma perchè, da qualche settimana, le stanno provando tutte pur di colmare l'incolmabile. Le stanno provando tutte per convincerci a dire no all'occasione più unica che rara di ridurre la platea di Parlamentari che solo l'Italia ha così in alto numero. E lo stanno facendo, alcune volte, poche, con argomenti anche validi, altre volte, la maggior parte, in modo più che subdolo. Le stanno provando tutte, facendo leva sui sentimenti più disparati. Tentativi alquanto banali e poveri di contenuti, talmente banali che fanno quasi tenerezza. Cercano di infondere paure e resistenza a un fatto (quello di ridurre i costi e soprattutto il circolo vizioso di potere che si perpetua ahinoi, nel Parlamento italiano) che oramai è più che assodato. I tempi sono maturi e il voto ci darà ragione: è arrivato il tempo di equipararci a tutti gli altri Paesi, è arrivato il tempo di dare un bel segnale di equità, è arrivato il tempo per dire che un Parlamento poco efficiente e poco produttivo non piace a nessuno. Oggi, a differenza del primo POST ("Ovviamente al Referendum dico SI" http://andreaparma.blogspot.com/2020/09/ovviamente-al-referendum-dico-si-parte.html) in cui vi ho elencato le principali ragioni del Si, vi parlo dei no. Vi parlo di "alcuni no" e della gara contro il tempo intentata dai campioni della reazione che si scagliano con tutta forza contro qualsiasi principio che sa di innovazione, vi parlo dei dinosauri della politica usciti allo scoperto in modo meschino (votano Si 4 volte in Parlamento e poi chiedono a noi di votare no, pazzesco), vi parlo dei professionisti-della-politica che vivono di Politica da sempre disertando sistematicamente il Parlamento, nonostante ci stiano in Parlamento dagli anni '70 e invitano a votare no.  Questi, circondati da una schiera di giornali, di TV, di Partiti (che nel frattempo sembra stiano cambiando idea nonostante il "SI unanime e devastante" ripetuto per 4 volte in Parlamento), di Partitini dello 0,qualcosa per cento, di Associazioni, strabordano in ogni dove, nel maldestro tentativo di seminare paure e disegnare scenari apocalittici: vorrei essere moderato, con questi ultimi, ma davvero non ci riesco. Vi raccontano favolette, con la differenza che non siete più bambini e il lupo nero non vi spaventa più. Già da un pò. Il no che va per la maggiore è quello in nome della "difesa della Costituzione". Questo, lo chiamo, il "no a prescindere". Le Costituzioni non sono "intoccabili" almeno non lo sono nella parte in cui si esplicita la conformazione dello Stato e dei suoi organismi rappresentativi. Ci sono decine, centinaia, di esempi al mondo di Paesi coraggiosi e lungimiranti, che hanno avuto la forza di cambiare le loro Costituzioni. Tutti o quasi i Paesi europei, stanno studiando una riduzione della loro forma di rappresentanza. Lo sta facendo la Francia, lo sta pensando la Germania: non mi pare che in quei Paesi si siano alzati scudi contro "i barbari invasori nemici della Democrazia". Eppure, in Italia, in queste settimane, proliferano prese di posizione e appelli per "difendere la Costituzione" dal taglio di 345 parlamentari in nome di non meglio specificate "derive autoritarie" che non esistono. Ridurre i Parlamentari è una questione di funzionalità, anche perchè, la riduzione lo è già nei fatti: basta pensare che 1/3 dei "nostri" rappresentanti in Parlamento non ci va. Tra l'altro il tranello, il no patacca, è falso: i Padri Costituenti, nel 1948, avevano stabilito un numero di rappresentanti variabile in base alla popolazione (1 ogni 80000). Quella Costituzione che alcuni vi dicono di voler difendere, nel frattempo, è cambiata radicalmente. Infatti, il numero attuale e fisso dei Parlamentari è stato definito da una Riforma del 1963, pensate un pò, allora c'era un certo Fanfani, che ha cambiato quella del 1948. Da allora, in oltre, sono nate le Regioni (e l'ulteriore schiera di altri 1000 rappresentanti eletti direttamente), è nato il Parlamento Europeo (e l'ulteriore schiera di 76 parlamentari europei italiani), sono nate le Città Metropolitane (e l'ulteriore schiera di 266 consiglieri metropolitani) tre ulteriori livelli di "rappresentanza" che prima non c'erano. Andare a "sforbiciare" parte del numero dei Parlamentari non significa "attaccare" la Costituzione nata dalla Lotta di Liberazione, assolutamente. E, non a caso, l'altro no patacca è quello della "rappresentanza" che verrebbe minato dal SI al Referendum. Falso anche questo.  Domanda:  i 600 parlamentari italiani che avremmo con il Si di Domenica e Lunedì prossimi, ci mettono allo stesso livello del Congresso degli USA con 545, della Camera dei Comuni della Gran Bretagna con 650, dell’Assemblea nazionale della Francia con 577 membri, del Bundestag della Germania (che però ha 20 milioni di abitanti più dell’Italia) con 709. Vi sembrano, USA, Francia, Germania, Gran Bretagna Paesi che non rappresentano i loro Cittadini? No, assolutamente. Poi, ci sono i no sinceri. Che vengono dal cuore. Quelli sono davvero pochi, purtroppo. Il più sincero di tutti è quello di Costacurta. Si proprio lui, l'ex Campione di Calcio (che a differenza dei Politici-di-Professione dice le cose senza prendere in giro nessuno). Lui dice che vota no perchè non vuole veder trionfare DiMaio e Toninelli. Un motivo certamente più valido di quelli che a noi sostenitori del SI "senza se e senza ma", nell'ordine, ci hanno definito "fascisti, imbroglioni, infettati dal virus populista". Bravo Costacurta. Mi spiace per te, anche perchè a San Siro e in giro per gli stadi d'Italia, sono venuto a vederti: vincerà il Si e a trionfare sarà un po di giustizia sociale. Buon Voto a Tutti.  PS Ci vediamo, per chi lo vorrà, Venerdì 18/09 mattina al Mercato di Cassina de Pecchi, con il SI DAY per chiudere la Campagna Elettorale del SI
e per scambiare quattro chiacchiere. Amici, vi aspetto!

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