domenica 16 luglio 2017

Dalla padella alla brace

Può capitare che l'opinione pubblica spaventata, incredula e preoccupata di fronte ai continui sbarchi che quotidianamente portano sulle nostre coste migliaia di immigrati, reagisca con sentimenti di avversità e di chiusura. Capita e capita anche laddove non te lo aspetti. 
Può capitare che le sorti di un Comune dipendano da fattori legati all'immigrazione. È capitato a Sesto San Giovanni, dove si è giocato molto sulla Moschea, è capitato a Lampedusa, Comune simbolo dell'accoglienza. 

Capita anche a me avere paura. Capita anche a me, che mi reputo essere una persona tollerante e accogliente, che di più non si può. Lo sono sempre stato e continuerò ad esserlo ma allo stesso tempo mi chiedo come farà il nostro Paese ad accoglierli e a integrarli tutti, con i continui sbarchi. Essere preoccupati, del resto, è normale, non c'è nulla di cui vergognarsi. Ma tra l'essere spaventati e l'essere presi per i fondelli...non c'è bisogno che vi dica cosa preferisco. 

Milano sta esplodendo per il numero dei richiedenti asilo che affollano la Città. Milano e il Prefetto chiedono ai Comuni della Provincia di prendersi un pezzetto di questa emergenza per gestirla in modo collegiale e per spirito di solidarietà con il Comune Capoluogo. Il 90% dei Comuni della Provincia risponde dicendo "faremo la nostra parte". Una piccola parte minoritaria dei Comuni del milanese, tra cui la vicina Pessano con Bornago, a guida centrodestra, dice no, non faremo la nostra parte all'urlo "prima i cittadini!". 
Ebbene, consapevole che il gioco del tirarsi fuori per ideologia e soprattutto per speculazione elettorale non avrebbe mai retto, lo dissi subito che "i Comuni del no" avrebbero perso la partita raccontando frottole ai loro cittadini, consapevoli delle frottole che raccontavano. Dieci giorni fa a Pessano con Bornago dopo una telefonata del Vice Prefetto al Sindaco sono arrivati 6 richiedenti asilo. Nonostante Pessano avesse detto no. Nonostante Pessano per pagare dazio alla Lega ci ha provato.


Ecco, tenete a mente questa storiella. Io la terrò a mente. Perché oltre alle balle ideologiche mischiate in salsa populista-razzista e sopratutto menefreghista dei problemi del tuo vicino, emerge da questa storia una manifesta incapacità ad essere amministratori seri e pronti ad affrontare gli eventi che interessano la propria Città e il proprio territorio. 
Non solo i profughi arrivano, nonostante i No, ma con i no ottieni esattamente il contrario di quello che l'Abc di un buon Amministratore richiede: governare i fenomeni e non subirli.

Ps se a Cassina de Pecchi ci fosse stata una Amministrazione Comunale diversa da quella attuale (e dello stesso colore politico di quella di Pessano) probabilmente avremmo anche noi detto no e poi subito la scelta imposta a Pessano. Questo nonostante le firme e i manifesti farsa che Lega Nord di Cassina racconta in questi giorni in Piazza. Tenetelo a mente.

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