martedì 17 ottobre 2017

Il cioccolato svizzero e l'autonomia di Maroni

Al contrario di quanti si strappano le vesti per spiegarci l'inutilità del Referendum del 22 Ottobre per l'Autonomia, io dico invece che si, il voto  serve a qualcosa, parola di Roberto Maroni. 

Il 22 di Agosto scorso il Presidente di Regione Lombardia rilascia una intervista a "Libero Quotidiano" (intervista che ho letto solo in questi giorni, uno di qui pochi momenti in cui si parla di contenuti) in cui Maroni riesce a rispondere alla domanda delle domande su questo appuntamento elettorale, ovvero: 

"Quale sarà la prima scelta della Lombardia autonoma?" 

risposta (tenetevi forte) "zone economiche speciali ai confini con la Svizzera con sgravi fiscali alle imprese che investono li per consentire loro di fare concorrenza alla Svizzera".

E così nel bel mezzo delle vacanze di milioni di Lombardi, il Presidente Maroni, dopo mesi passati a ignorare le richieste incalzanti delle opposizioni, per mezzo di un intervista che mi ricorda un altro leghista (il fu Sindaco di Cassina de Pecchi che presentò il Pgt del tunnel il 12 di Agosto) ci dice per cosa vuole fare il Referendum: competere con la Svizzera. 

Vi giuro, ho trattenuto le lacrime. 

In 5 anni di calma piatta, a qualche mese dal voto per il rinnovo del Consiglio Regionale (Marzo 2018), Regione Lombardia si sveglia dal sonno pluriennale per propinarci un Referendum milionario (milioni nostri, si intende) che ha lo scopo di rifarci sugli amati/odiati svizzeri, dopo anni dolorosi di sudditanza psicologica.

Fare concorrenza alla Svizzera in effetti è un sogno decennale, una necessità oggettiva di chi subisce uno stato di inferiorità culturale e sociale senza precedenti. 

Per i 650000 lombardi, un quarto del totale, in stato di povertà assoluta (in continuo aumento) ci penseremo un altra volta. 
Le 1900 imprese artigiane e commerciali che chiudono in Lombardia in modo costante, ne discutiamo a Marzo, sotto Campagna Elettorale. 
Avere il primato come Regione Italiana per le denunce di "estorsione" non interessa nessuno, figurarci a Maroni e alla Lega che vogliono farla pagare agli svizzeri, colpevoli di avere uno Stato che funziona e funziona anche bene. 

Quel che conta è riuscire a fare concorrenza allo Stato Elvetico, perchè si sa, all'artigiano di Sant'Agata che tira fine mese, al negozio in centro Paese massacrato dal Centro Commerciale, al disoccupato di Camporicco, interessa competere con Zurigo o con Losanna, senza ombra di dubbio. 

Non me ne vorranno gli amici svizzeri, di competere con loro non me ne importa un fico secco. La Svizzera non è il primo pensiero quando si parla di economia, lavoro, sociale in Lombardia. La Svizzera lasciamola li dov'è, con i suoi panorami mozzafiato e il suo gustosissimo cioccolato. 

Noi pensiamo alle cose serie. Pensiamo, ad esempio, a come fare per sbarazzarci di una classe dirigente (il centrodestra lombardo) che con questo voto del 22 Ottobre ci regala un altro memorabile momento di bassa propaganda. 

Un referendum Inutile, anzi "utile come la forchetta con la minestra" come direbbe un mo conoscente.


IO DOMENICA NON VOTO.

Nessun alibi per Lega e Forza Italia che hanno avuto 23 anni per farla l'Autonomia

Nessun commento:

Posta un commento