giovedì 14 dicembre 2017

Alla fine vince la Ragione

Tanto rumore per nulla. 

La riassumo cosi la seduta del Consiglio Comunale del 13 Dicembre 2017, che trattava 1 solo punto, una Mozione sul "Presepe", chiesta e sostenuta dalle sole minoranze. Un flop, per due motivi: assenza di pubblico (a significare che ai cassinesi l'argomento interessava più o meno zero) e Mozione bocciata, per la sua inutilità pratica, dato che il Comune di Cassina de Pecchi, in collaborazione con la Comunità Pastorale, i Commercianti e le Associazioni è già al lavoro da 2 mesi per la realizzazione del Presepe Vivente (che ricordo si svolgerà il prossimo 17 Dicembre con partenza dal Casale).
 
Nel bel mezzo di un Aula Consiliare deserta, alla presenza dei soliti visi noti, dunque, si risolve con un nulla di fatto la discussione sulla Mozione presentata dalle minoranze compatte con carattere di urgenza (quando di urgente la Mozione non aveva proprio nulla). E il che è presto detto: le priorità per Cassina de Pecchi stanno ovunque, ma non certo nel partecipare a un Consiglio Comunale che ha trattato un tema si alto (la persecuzione dei cristiani nel mondo) ma banalizzato al punto tale da chiedere, come soluzione, la realizzazione di un Presepe nell'atrio del Palazzo Comunale di Cassina de Pecchi. 

Cosa penso del Presepe lo sapete già, ne parlai in questo post

Quel che invece ho detto ieri sera, nel mio intervento per spiegare il mio voto e quello della maggioranza contrario alla Mozione, ve lo riporto in sintesi, sperando di fare cosa gradita:

Rincorrere all'ultimo minuto utile la volontà politica di Forza Italia (che è promotrice di questa Mozione a livello nazionale) e tenere imballato il Consiglio Comunale su una finta urgenza è un metodo che non condividiamo e che svilisce il ruolo stesso del Consiglio Comunale.

Una premessa, quella della Mozione, lunga e condivisibile sulle persecuzioni dei cristiani nel mondo, ma la soluzione prospettata (un Presepe a Cassina de Pecchi) ci sembra essere di una banalità tale da portarci ad essere contrari per principio.

Chiedete una cosa che sotto altra forma il nostro Comune già fa e non da oggi ma da 2 anni e cioè collaborare con la comunità pastorale, con i commercianti, con il MASD, con l'associazione borghi e presepi, con la chiesa evangelica apostolica, il borsellino e molti altri, per la realizzazione del Presepe vivente in un luogo pubblico. Una iniziativa che ci vede come Comune tra gli organizzatori e ci vede impegnati da due mesi, in particolar modo l'Assessorato al Marketing territoriale, e che nell'edizione del 2016 ha visto una partecipazione straordinaria, cosa che sicuramente ripeteremo quest'anno è che sarà certamente più simbolico e più importante di un Presepe messo nell'atrio del Comune. A me spiace che le minoranze non conoscano questo fatto o che se lo conoscono reputano più utile alla causa dedicare un Presepe ripeto, nell'atrio del Comune, è probabilmente una questione di percezione

Non possiamo, infine, non citare l'indipendenza e autonomia delle Istituzioni. E un concetto, quello che ci tiene insieme tutti, cioè quello della Laicità delle Istituzioni. Il Comune di Cassina de Pecchi non può chiedere alla Scuola (che è una Istituzione autonoma e indipendente dal Comune) di realizzare il presepe a Scuola come non può il Comune, chiederlo ad altre Istituzioni e aziende di competenza dell'Amministrazione. 

Dal Dizionario "Treccani" alla parola Laicità si trova questa definizione, che cito testualmente "Assoluta indipendenza e autonomia nei confronti della Chiesa cattolica o di altra confessione religiosa e nei confronti di qualsiasi ideologia". 

Chiudo dicendovi anche che a titolo personale ho aderito alla proposta concordata con i gruppi di minoranza per devolvere il "gettone presenza" (ovvero l'indennità dovuta ai Consiglieri Comunali per le sedute di Consiglio Comunale - un niente, 18 euro lordi) al Progetto di Welfare Comunitario per Martina e Roberta. Un altro messaggio abbastanza chiaro: seduta superflua, almeno facciamo risparmiare i contribuenti  devolvendo il nostro insignificante compenso a un opera di bene.

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