domenica 25 settembre 2016

Un rimpasto delle deleghe per il Bene del Paese

Una rettifica puntuale, giusta, soddisfacente. La Gazzetta della Martesana, il Giornale più letto a Cassina de Pecchi e dintorni, ha pubblicato sul nuovo numero, quello del 24/09/2016, ciò che noi del Pd andiamo dicendo da tempo. Cosi non è stato lo scorso Sabato, quando lo stesso Giornale pubblicò un altro articolo sul nostro Partito riportando posizioni e situazioni a noi estranee, facendo una ricostruzione forzata di come stanno realmente le cose a Cassina de Pecchi. Siamo subito intervenuti, chiedendo una rettifica. Non ci è piaciuto di quell'articolo un fatto e ciò accostare la nostra posizione (che da tempo è quella di chiedere al Sindaco, alla maggioranza e alla coalizione di centrosinistra una verifica di programma dopo quasi due anni e mezzo di mandato) a una "lotta di potere per le poltrone". Contestiamo questa cosa perchè non solo è palesemente falsa, la contestiamo anche perchè è quel che da mesi il Consigliere di opposizione più cliccato in martesana continua a ripetere, come un bambino quando impara una parola nuova. Ecco, aver letto su un settimanale conosciuto (e che agli effetti fa opinione pubblica tra i cassinesi) una accostamento di questo genere ci ha colpito e per essere sinceri ci ha fatto anche incazzare, parecchio. Sul numero di ieri, dicevo, è uscita una rettifica puntuale e che ci soddisfa. Sono emersi in quell'articolo che trovate allegato in queste mie considerazioni tutti gli aspetti che a noi interessava far emergere. Ovvero che al Pd innanzitutto non interessano le poltrone in quanto tali, ovvero non interessano nuove deleghe per il gusto di esibirle pubblicamente, come qualcuno faceva in passato (fregiandosi del titolo ma senza combinare nei fatti nulla di buono). A noi interessa mettere in atto una redistribuzione delle deleghe sulla base di quello che non ha funzionato o ha funzionato poco per l'interesse della comunità (la nostra) che siamo stati chiamati ad amministrare. 
Settimana scorsa ho criticato la Gazzetta e il giornalista che firmò quell'articolo. Quest'oggi, mi sento in dovere di fare il contrario, ringraziando sia il giornalista che il Giornale per aver "rimesso a posto" le cose.

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