Tanta gente, Progetti presentati, poca politica (forse troppo poca) e molta confusione, creata anche ad arte da chi in fondo la voleva la confusione e da chi ha dichiarato solo 24h prima come sarebbe stata gestita la serata, creando perplessità.
Per chi se la fosse persa, la riassumo cosi l'Assemblea Pubblica "non convenzionale" su Nokia, secondo momento pubblico dopo la Commissione Urbanistica del 20 Settembre scorso. Con la differenza che qui il pubblico poteva intervenire e dire la sua e lo ha fatto, nonostante alcuni abbiano contestato il metodo riconducibile a quel "non convenzionale" che ha suscitato più di qualche dubbio e protesta, per il dibattito relegato a fine serata e il metodo "postit" (gruppi di lavoro).
Alla serata ho partecipato solo in certi momenti, per questioni lavorative e volutamente ho assunto una posizione defilata, preferendo alla prima fila le retrovie, stando in mezzo ai cittadini con i quali ho scambiato più di qualche opinione. In fondo era il "loro" momento, cittadini che dovevano essere i veri protagonisti della serata e in fin dei conti, seppur in modo confusionario e uscendo dalle righe in alcuni momenti, lo sono stati con le tantissime domande (115) e proposte (77) - quelle registrate.
Che cosa rimane dell'Assemblea non convenzionale e quanto potranno incidere le proposte e i suggerimenti arrivati "a valanga" lo vedremo nei prossimi giorni. Una cosa però la posso dire: preoccupazioni e dubbi in parte sono stati chiariti (sul tema parcheggi ad esempio) in parte rimangono (conseguenze sul commercio locale o sulla viabilità, ad esempio).
Il punto vero e interessante dell'Assemblea è la richiesta, diffusa, di utilizzo degli oneri (più di 6 milioni di euro) da "plasmare" sull'intero territorio comunale. Sarà possibile farlo? Se leggiamo la Convenzione votata dalla Giunta e la risposta netta forse frutto della fretta e della confusione, non è possibile farlo. Se però ci rifacciamo al metodo partecipativo, per far contare la voce di chi la Città la vive in prima persona (gli abitanti di Cassina de Pecchi) dobbiamo poterlo fare. I "NO" secchi, come quello arrivato ad esempio alla richiesta del Presidente del Consiglio di Istituto (l'amico Genesio) per far slittare parte degli oneri sulla Scuola (quella in uso, non quella abbandonata in centro Paese), poco si conciliano con il principio partecipativo.
Se non sarà adesso con questa operazione e se non sarà in questa legislatura, qualcuno, forse quelli che arriveranno dopo, dovranno pur farlo un pensiero sui plessi scolastici in Paese, come sui Servizi che si riducono al lumicino sfiorando la fine nelle zone periferiche (Sant'Agata ad esempio e non solo). Gli altri Comuni rifanno Scuole nuove e accedono ai Bandi che negli anni passati sono stati parecchi, noi facciamo fatica e ci mettiamo la classica pezza, risolutiva, ma che a confronto di una Scuola nuova è ben altra cosa. Ne riparleremo.
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