giovedì 27 ottobre 2016

Riforma Costituzionale, prima puntata. Voto Si, per il Cambiamento

Non serve essere degli esperti costituzionalisti per capire i contenuti della Riforma che andremo a confermare o meno il 4 di Dicembre prossimo. E i motivi che mi spingono a sostenere le ragioni del Si a questa Riforma (a me che esperto non sono) sono parecchi. Cercherò di spiegarveli uno a uno, in diverse puntate, dandovi il mio punto di vista e soprattutto parlando di contenuti senza ricorrere alle bufale che il variegato mondo del no (che va da Forza Nuova e arriva al Family day passando per i buon temponi cassinesi che pur di dire una cosa contro Renzi sarebbero pronti a vendersi l'anima) propina un giorno si e l'altro pure. 
Parto dal primo punto, quello del cambiamento, il più importante, che viene ancora prima della riduzione dei costi e del numero dei Parlamentari, di questi vi parlerò la prossima volta.

Cambiare, dunque. Cambiare è doveroso di fronte a un mondo che cambia in continuazione. Cambiare è normale, ognuno di noi cambia perché il cambiamento è insito nella natura umana. Ogni giorno cambiamo qualcosa: il nostro stile di vita, le nostre abitudini, il nostro modo di rapportarci con gli altri. A quasi settant'anni dall'approvazione della Carta Costituzionale e dopo una serie di tentativi in passato (tutti falliti) è arrivata l'ora di cambiare qualcosa. In fin dei conti l'Italia del 1948 era ben diversa da quella del 2016. Allora uscivamo da una dittatura e da una guerra. L'Europa e il mondo intero erano stravolti da una guerra sanguinosa e maledetta. Allora vi erano validi motivi per dotare la Carta Costituzionale di tutta una serie di pesi e contrappesi che oggi sono quantomeno obsoleti. Se penso che nel 48 non c'era nemmeno la televisione e se penso che oggi la prima cosa che ha imparato mio figlio è stata quella di cambiare i canali dela tv (e la seconda quella di sfogliare le pagine di un tablet) be... capiamo bene che due mondi, due epoche totalmente diverse, non possono parlare la stessa lingua. Allora, di fronte a un mondo spaccato in due, da una parte e dall'altra vi era la necessità di far sì che il sistema fosse bilanciato, nei dettagli, perché nessuna delle due parti doveva sovrastare l'altra. Cosa ha prodotto quel sistema? Un'equilibrio, che allora aveva ragione d'essere. Ma oggi, dopo 70 anni ha ancora senso questo equilibrio che nei fatti ha prodotto l'immobilismo? Penso di no. 

Non serve essere conoscitori approfonditi della materia per capire che l'Italia ha bisogno di uno scossone. Il nostro sistema è vecchio, fermo, macchinoso, lo vediamo tutti i giorni, nella vita reale e quotidiana. Un sistema macchinoso e inconcludente, 63 Governi in 70 anni, assurdo. Per approvare una Legge occorrono mesi a volte anni. Credetemi, ci sono Leggi ferme o che al massimo rimbalzano da una Camera all'altra con tempi biblici. Faccio solo un esempio, ne cito uno. L'Italia non ha una una Legge contro la tortura. Si, proprio cosi. L'Italia del 2016 non ha una Legge che prevede il reato di tortura, anche se nel 1988 (lo ridico, nel 1988) il nostro Paese ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. E sapete perchè l'Italia non ha una Legge contro la tortura? perchè la politica rimbalza da una Camera all'altra, passando per sospensioni, veti, ritiri, Commissioni e quant'altro con il risultato che le legislature che si sono susseguite dal 1988 (lo ridico, dal 1988) non sono riuscite a modificare il Codice Penale introducendo questo reato. Incredibile. Ma purtroppo vero.

Cosa ci attendiamo, pertanto, da questa Riforma? molto semplice, il dimezzamento dei tempi dell'approvazione di una Legge perchè il Senato non legifererà più (o meglio legifererà solo su pochi temi legati alla specificità dei territori). Sapete che c'è? che a me (e credo a tutti quelli dotati di buon senso) metterci 50 anni (con tanto di battaglie civili infinite) per avere anche in Italia una Legge sulle Unioni Civili approvata a Maggio scorso, non sta bene (per chi vuole approfondire l'argomento suggerisco questo velocissimo articolo che ci spiega in poche righe i tempi medi del Parlamento).

Ecco perchè, quello del Cambiamento, è il primo motivo per cui il 4 Dicembre dico Si. 
Alla prossima settimana.


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