Apprendo con molto stupore dalla "Gazzetta della Martesana" del 25/06/2016 che ci sarebbero dei "detrattori" alla Campagna pubblica per chiedere gli ascensori e/o le scale mobili alla Metropolitana. L'iniziativa, partorita a fine Gennaio 2016 da una idea del Circolo del Partito Democratico di Cassina de Pecchi a cui si sono aggiunti in seguito singoli cittadini e moltissimi commercianti di Cassina e Sant'Agata, riprende la battaglia intrapresa in passato da altri Partiti, altre Associazioni e in ultimo dalle Amministrazioni Comunali dei Comuni attraversati dalla MM2, per rendere finalmente accessibili a tutti le fermate della Linea Verde extraurbana. Nulla di speciale, nulla di sconvolgente: un ulteriore contributo a favore di una causa in cui molti si sono impegnati ma che, purtroppo, fino ad oggi, non ha portato ai risultati sperati.
Le stazioni periferiche della Metropolitana sono sempre più vecchie, sono sempre più obsolete, sono sempre inagibili. E, mi auguro, impegnarsi insieme e trasversalmente per "fare qualcosa" deve essere un motivo di speranza e di orgoglio per i cassinesi, non di "conflitto". I numeri infatti dicono questo: 1600 firme, una valanga di commenti positivi sui social, l'interesse dei piani altissimi di ATM, il sostegno del Partito Democratico di Zona. Chi, pertanto, ostacola la Campagna? La "Gazzetta" non lo specifica, riporta semplicemente questa frase "il Comitato per la viabilità del Centro aveva raccolto il doppio delle firme in poco più di una settimana, altrochè in cinque mesi - hanno commentato alcuni detrattori - Dove sta questo grande successo?". Dire che le firme sono poche e soprattutto paragonarle quantitativamente a quelle raccolte per un altra iniziativa (che non c'entra assolutamente nulla con la nostra Campagna) è sbagliato, oltreché incomprensibile. Ma c'è dell'altro: non siamo di fronte a chi critica a prescindere. Siamo di fronte a chi vuole utilizzare la nostra Campagna per farci speculazione politica. Del resto, Confucio insegna "Quando fai qualcosa, sappi che avrai contro quelli che volevano fare la stessa cosa, quelli che volevano fare il contrario e la stragrande maggioranza di quelli che non volevano fare niente". Mi auguro che i nostri misteriosi "detrattori" appartengano alla seconda o terza categoria, perchè chi "voleva fare la stessa cosa" ma non ci ha pensato (o non ha avuto la forza di farlo) lo accogliamo a braccia aperte, cè ancora molto da fare e noi andiamo avanti, siamo solo all'inizio.