Sta un po nel titolo di questo
articoletto il filo conduttore di tutta la mia (la nostra) campagna elettorale.
Cambiare. Una parola forte, un obiettivo difficile da raggiungere, una parola
che può anche far paura.
Una parola di cui abbiamo un disperato bisogno, anche
a Cassina. Cambiare, rivoluzionare e anche, perchè no, rottamare: si proprio così, serve
una bella ventata d’aria nuova a Cassina de’ Pecchi.
Prima di ogni progetto e
di tutte le idee del caso, dobbiamo cambiare tante cose. A cominciare da un modo di
approcciarsi ai problemi di tipo “elitario”, riservato solo agli addetti (?) ai
lavori, che sarebbero gli eletti, il Sindaco, gli Assessori, ecc ecc. Io penso
esattamente il contrario, e cioè che i problemi, grandi o piccoli che siano, si
cambiano insieme ai cittadini, discutendo e confrontandosi con loro.
Dobbiamo cambiare l’ideologia
spinta che caratterizza una certa politica, anche a livello amministrativo, che
agli effetti è immobile, che non sa o non vuole capire che il mondo è cambiato:
vi pare normale parlare ancora nel 2014 di “famiglia fondata sul matrimonio”?
Dobbiamo cambiare l’idea che in fin dei conti il Comune è “un'altra cosa”, una cosa che non ci
appartiene, che è lontana da noi. Non è cosi. Almeno, non lo sarà per noi. Il
Comune sarà davvero “la casa di tutti i cittadini” e gli eletti saranno a disposizione
h24.
Dobbiamo cambiare prospettiva,
nel campo sociale ad esempio, perché il Comune non è un Ente addetto alla
carità ”una tantum”, semmai è il posto a cui naturalmente ci si rivolge,
consapevolmente, perché è li che il cittadino sa di trovare una soluzione ai
suoi problemi.
Dobbiamo cambiare radicalmente l’immagine
di Cassina: città dalle mille potenzialità rimasta per troppo tempo sotto tono,
imbrigliata in una condizione di povertà culturale, espressiva e ricreativa senza
precedenti.
Dobbiamo cambiare marcia,
spingere sull’accelleratore del rinnovamento e fare tutto ciò che serve fare per
Cassina e per i cassinesi. Del resto l’attraversamento sicuro della Via Roma o
la sistemazione dei parchi pubblici, non possono certo aspettare. Ne saremo all’altezza?
Si, senza ombra di dubbio. Facendo esattamente il contrario di quanto fatto fin’ora.
Nessun commento:
Posta un commento