giovedì 15 ottobre 2020

Si salvi chi può (in tutti i sensi)

Un merito alla nostra Amministrazione Comunale vorrei anche riconoscerlo. Ma è evidente che, di fronte al grosso punto di domanda ancora li fermo sulla "Casa della Salute", gli sforzi, in ambito "sanitario", in un periodo come quello che ci sta cascando ancora addosso, diventano poco significativi. 

Con Delibera numero 97 del Luglio scorso, la Giunta Comunale ha approvato avviso di selezione "per individuare uno o più laboratori con cui stipulare una Convenzione per effettuare test sierologici per le immunoglobine, specifiche per il Sars-cov-2, per la ricerca degli anticorpi (IGG) anti coronavirus, ed eventuali successivi tamponi a prezzi calmierati per i cittadini residenti a Cassina de Pecchi". 

L'esito della manifestazione di interesse è arrivato in questi giorni, il 13 Ottobre il nostro Comune ha firmato una Convezione per l’effettuazione di test sierologici e tamponi per il Covid-19 a prezzi calmierati con il "Centro Medico Pioltello SRL". I costi per i cassinesi, sono di 55 euro (al posto di 60 euro) per il test sierologico e di 65 euro (al posto di 74 euro) per il tampone. 

La notizia è stata data in questi giorni, con una "enfasi" forse un po più contenuta rispetto al solito: tutto sommato, a fronte di un immobilismo totale, quasi avversione da parte di Lega e partners all'intuizione della "Casa della Salute, la notizia potrebbe anche essere percepita come positiva per quei Cittadini che in via precauzionale, vogliono sottoporsi a un test per scongiurare l'infezione. Quel che manca, in questa comunicazione "con enfasi ma non troppo" (sarà che gli Amministratori dopo un anno e mezzo, hanno ancora da giustificare le mancate "comunicazioni importanti" nonostante abbiano a disposizione un esperto in comunicazione) sono punti importanti, che vorrei sottoporre alla vostra attenzione:


1. Intanto è opportuno sapere che per le "prestazioni" legate al Covid-19 sono esentati dal pagamento coloro che risultano "positivi" al test sierologico, come esentati dal pagamento sono tutti i pazienti colpiti da Covid sulle prestazioni (controlli e visite post-malattia): https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioRedazionale/servizi-e-informazioni/cittadini/salute-e-prevenzione/coronavirus/esenzioni-covid-19?fbclid=IwAR0rLNZGzfud4QI4AO5hBDCzFkkKQvtPow3-EbCE9SuC8l5Esubb5tnCfwg
Bisogna dirlo, non è un dettaglio;
  
2. Per chi intende sfruttare la possibilità di fare nel laboratorio sotto casa il tampone, ricordiamo magari che secondo "Altrocunsumo" (che ha monitorato la situazione in 154 laboratori privati di 6 Regioni italiane) per il tampone non si spendono mai meno di 65 euro, con una media di 94 euro. Il prezzo medio dei test sierologici è di 48 euro ed è più basso se si tratta di un test rapido qualitativo;

3. E' legittimo, in un momento come quello attuale, che i Cittadini sentano la necessità di sottoporsi a test, ma dobbiamo ricordare che è sempre necessario consultare preventivamente il proprio medico di base il quale vi confermerà che TUTTI possono sottoporsi a test, ma NON tutti i test sono uguali, non tutti i test sono indicati per tutti i pazienti e ogni caso deve essere ben valutato per non incorrere in sprechi o inutili allarmismi. Mi sarei aspettato dalla nostra Amministrazione Pubblica (supportata da un esperto di comunicazione) una nota di questo tipo, non solo il "post ad effetto".

4. Dopo le premesse qui sopra, entrando nello specifico di Cassina de Pecchi, oltre alla forma, qualche considerazione sulla sostanza: mi sarei aspettato una unità di intenti con altri Comuni, in modo da allargare la Convenzione e riuscire ad ottenere con il laboratorio convenzionato costi ancora più vantaggiosi. Ci sono Comuni nel milanese che lo hanno fatto (cito solo i Comuni di Opera, Locate Triulzi, Basiglio, Pieve Emanuele e Rozzano convenzionati insieme con l'Humanitas con un costo di 24 euro..poi c'è anche chi da solo, vedi il Comune di Cusago, riesce a ottenere convenzioni a 35 euro, bravi). In ogni caso queste convenzioni sono davvero vantaggiose, con un risparmio che va oltre l'8% e il 12% della Convenzione "cassinese". Convenzioni, tra l'altro, partite a Luglio, a Giugno, in alcuni casi addirittura a Maggio 2020, non a Ottobre. 

Ma tralasciando "la critica (e la proposta)" di un semplice Cittadino quale io sono all'operato cassinese, parlandovi da "Utente-Lombardo" della nostra Sanità, mi rendo conto che questa dei tamponi e dei test sierologici "a pagamento" nel pieno di una crisi sanitaria devastante, sotto tanti punti di vista, è la sconfitta del Pubblico, forse per sempre. 

Se vuoi proteggere te stesso e i tuoi cari, paghi. Paghi il test, paghi la mascherina (a parte quella durata forse un giorno che ci hanno spedito via posta con gli auguri a Pasqua). 
Paghi, c'è poco da fare. E se va bene, il tuo Comune si convenziona con il privato, per farti pagare un po meno (tra l'8% e il 12%) e far lavorare il privato. Se va di lusso, e vivi in un Comune un tantino più preparato, il risparmio è ben al di sopra dell'8%, ma paghi ugualmente. Anche le Regioni ben più preparate della sconquassata Lombardia ti fanno pagare (vedi il Lazio, Regione apripista dove per un "tampone rapido" si spendono 22 euro) ma almeno li il lento e inesorabile smantellamento del Pubblico (a favore del privato) è un po più mascherato della spudoratezza con la quale la destra di Formigoni/Maroni/Fontana ha operato ininterrottamente da 25 anni a questa parte. 

Che vi posso dire? Si salvi chi può (in tutti i sensi). 

sabato 10 ottobre 2020

Il velo pietoso sulla Scuola cassinese non lo togliamo. Ancora per un po'.

Ancora, direte voi, parliamo di Scuola a Cassina de Pecchi??

Si, purtroppo. Fatevene e facciamociene una ragione, sulla Scuola, ahinoi, ci sono lacune incredibili. 

Ancora oggi, dopo tutto quanto detto e fatto (pardon, non fatto) nei mesi precedenti.

Parliamo di Scuola, soprattutto di Scuola ne parliamo quasi tutte le mattine, davanti ai cancelli della Primaria a passare un buon quarto d'ora della nostra mattina a parlare con Mamme, Papà, Nonni, incazzati neri. 

Da quasi un mese la Scuola è ricominciata, ma è ricominciata zoppa perché, lo dico per chi non dovesse saperlo, il tempo pieno, non è partito. 

Normale? No. È un problema? Certo che si. 

Non è una questione solo cassinese e non è nemmeno una responsabilità della nostra Amministrazione Comunale, sia chiaro. Ma se una Amministrazione Comunale, in quanto Istituzione locale, è impassibile di fronte a "un problema" reiterato, allora il problema diventa duplice. E preoccupante.

Perché se da una parte purtroppo subiamo le conseguenze dei ritardi nella pubblicazione delle graduatorie del Personale Docente e le mancate assegnazioni di cattedre nelle Scuole dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di primo e secondo grado, dall'altra la "voce comunale" dovrebbe farsi sentire.  
Di fatto i ritardi impediscono ancora oggi, a un mese dalla ripresa delle attività scolastiche, un regolare svolgimento dell'orario di lezione per i nostri studenti, una regolare programmazione della didattica, una regolare ripresa complessiva delle attività, con conseguenti disagi per gli studenti e per le Famiglie degli studenti. 

E chi, se non l'Ente Pubblico locale, la Politica, gli Organismi rappresentativi, dovrebbe far sentire tutto il disagio agli Organi competenti? E di fatti, 50 Comuni del milanese hanno indirizzato le proteste attraverso un Documento al Dirigente dell'Ufficio Scolastico Territoriale di Milano, Marco Bussetti per denunciare l'insostenibilità della situazione, chiedendo tempi certi e scongiurando ulteriori rinvii. Numerosi Sindaci della nostra Zona (Cernusco Sul Naviglio, Gessate, Gorgonzola, Liscate, Masate, Pozzuolo Martesana, Pioltello, Segrate, Vimodrone) hanno firmato a nome delle loro Comunità la missiva. 

Numerosi, tanti Sindaci. Tanti, tranne Cassina de Pecchi, che quasi sempre, manca gli appuntamenti importanti.

Avanti così. Del resto il "velo pietoso" sulla Scuola cassinese lo abbiamo steso da tempo.

sabato 3 ottobre 2020

Teniamoci poca visione e un bel + sulle Tariffe: aumenta anche la TARI!

Non riesco a capire esattamente cosa spinga l'attuale Amministrazione Comunale a inciampare ripetutamente ad ogni ostacolo, invece che provare ad aggirarlo: impreparazione, leggerezza, presunzione forse. 

Ogni questione che gli si pone di fronte, da un anno e mezzo, ormai lo abbiamo capito, invece che affrontarla, l'Amministrazione comunale la prende in pieno andandoci a sbattere.  

Dopo il taglio pesantissimo di inizio mandato a capitoli strategici (mai più rimpolpati e mai soprattutto spiegati), dopo l'innalzamento dell'IRPEF a tutti in pieno Covid, dopo l'immobilismo cronico sulla ripartenza di Scuola e attività, dopo tutto questo, ancora, sulle tariffe locali riescono nell'impresa quasi impossibile di fare arrabbiare ancora una volta i Cassinesi. Già, perché alzano la TARI, come vi avevo detto (e non solo io) nel POST precedente: la alzano e mica poco, ma lo fanno con con il sorriso stampato in faccia. Senza battere ciglio, come se nulla fosse, come se fosse un fatto appurato, quasi normale. 

Alzano la TARI, smantellando il difficile percorso di abbassamento progressivo portato avanti nella legislatura precedente e poi si nascondono dietro "al metodo di calcolo".

In Consiglio Comunale votano compatti l'innalzamento della TARI, in un periodo in cui bisognerebbe fare esattamente il contrario, sostenendo Famiglie e Imprese e non riescono ad andare oltre a un generico "quelli di prima avevano a disposizione un avanzo che adesso non c'è piu'" e ventiquattro ore più tardi se ne escono con "la colpa è del metodo di calcolo". 

Riescono ad aumentare la TARI, inspiegabilmente. Il Piano Finanziario è il medesimo del 2019, non ci sono all'orizzonte prospettive di nuovi e migliori servizi sulla raccolta differenziata, le criticita' sono le stesse che gli attuali Amministratori da oppositori non mancavano di denunciare puntualmente. Tutto è invariato, però, dicono che loro con l'aumento corposo non c'entrano nulla. Un po' come sul buco di Bilancio, con la differenza che qui la colpa non potevano addossarla a "quelli di prima" (perché quelli di prima, come sa bene chi segue questo blog, la TARI l'abbassavano costantemente) ma semmai l'addossano alla calcolatrice. Il metodo di calcolo è cambiato, e guarda caso, invece che farcela abbassare la TARI, l'aumenta.

Ma la questione è fin troppo semplice da capire, anche se l'argomento è complesso: decidono tutto da soli, in Consiglio Comunale fanno fatica a sostenere le loro ragioni, poi se ne lavano le mani perché ARERA (Autorità di regolazione di Energia, Reti e Ambienti) con il suo calcolo determinerà gli aumenti e lo scrivono su un comunicato.

È bene che tutti lo sappiano, la possibilità di introdurre detrazioni per chi ha dovuto chiudere l'attivita' durante il lockdown, l'ha approvata proprio ARERA, tant'è che molti Comuni hanno colto questa possibilità con detrazioni parziali o totali per alleggerire la TARI ai propri Cittadini. Non solo: che il nuovo metodo di calcolo fosse potenzialmente "pericoloso" per le tasche delle Amministrazioni Pubbliche, lo si sapeva, da tempo. ANCI Lombardia con circolare 345 del 12/11/2019 annunciava che il nuovo metodo tariffario di ARERA poteva comportare dei costi aggiuntivi sulla TARI nel 2020 e già un anno fa, si parlava di possibile "stangata TARI". ANCI, che è l'Associazione nazionale dei Comuni, lo ha comunicato per tempo, a Novembre del 2019: poi è arrivato il 2020 che con sé si è portato la più grande crisi sanitaria e sociale degli ultimi tempi. Tutte, o quasi, le Istituzioni nazionali e locali si sono messe al tavolo per incentivare la ripartenza, per aiutare le fasce colpite, per ingranare l'economia e il lavoro. Tutte o quasi. 

Innalzare la TARI e addossare la colpa ad altri è il sistema perfetto per chi ha tanta, presunta o reale, dimestichezza con la comunicazione "ad effetto" ma poca, quasi nulla, affinità con le reali esigenze. 

Ci sono Comuni che abbassano la TARI con le detrazioni. Altri che la tengono invariata rispetto agli anni precedenti. Poi c'è Cassina de Pecchi che ci mette un bel segno + sia per le utenze domestiche (Famiglie) con un aumento che va dal 15% al 18% sia per le utenze non domestiche (attività commerciali e imprese) con un aumento intorno al 10% nonostante le detrazioni, anche da noi introdotte, che di fatto saranno assorbite. 


Poi c'è chi anche lavora per costruire l'obiettivo difficile del "produrre sempre meno rifiuti" obiettivo inseguito in tutta Europa attraverso la "tariffazione puntuale" per far pagare di più a chi produce più rifiuti. A noi, a Cassina de Paecchi e ai nostri Amministratori, manca anche questa prospettiva: in Consiglio Comunale non ho sentito una parola a riguardo. 

Tenetevi e teniamoci gli aumenti, tenetevi e teniamoci anche la mancata visione, che forse è quella che preoccupa di più.