Regione Lombardia dice no alla Tariffa Unica. E rinvia la Riforma tariffaria sperimentale, che sarebbe entrata in vigore dal nuovo anno (Marzo 2019), a data da destinarsi.
Notizia del 18 Dicembre 2018, quando la Giunta lombarda di centrodestra guidata dal leghista Fontana, con l'appoggio del 5 Stelle, durante la discussione sul Bilancio, ha prima presentato l'emendamento che recepiva la richiesta del Comune di Milano di introdurre la tariffazione unica e poi poi lo ha ritirato.
A pochi giorni dal Natale dunque, un "bel regalo" per i consumatori-utenti che si vedono sfumare la possibilità di uniformare le Tariffe dei mezzi pubblici, cosi come si ipotizza da anni e cosi come era stato concordato tra Comune di Milano (con l'apporto dei Comuni della Provincia) e la stessa Regione.
La decisione fa saltare mesi di lavoro congiunto e un accordo che in sostanza, seppur ancora non era sfociato in una tariffa univoca generale, gli si avvicinava e molto. In sintesi il nuovo Piano prevedeva abbonamenti annuali invariati (con l'introduzione della rateizzazione); innalzamento della gratuità dei mezzi pubblici fino ai 14 anni di eta'; diminuzione dei costi per chi abita fuori Milano e per gli anziani; aumenti solo verso chi utilizza i mezzi in modo sporadico: il no di Regione Lombardia mette a rischio tutto questo.
L'omogeneità della tariffazione, l'equità dei costi e la Mobilità sul territorio di Milano e di Città Metropolitana sono i veri temi centrali che ci accomunano tutti e su cui tutti dovremmo concordare.
Il Comune di Cassina de Pecchi, in questa partita che oggi trova una frenata inaspettata, ha giocato il suo ruolo. Grazie a una Mozione della maggioranza (http://andreaparma.blogspot.com/2018/05/dalla-parte-dei-cittadini-il-si-del.html) ponemmo un accento, fin dall'Aprile di quest'anno, su una battaglia che certo ora non va in soffitta, ma che ci vedrà ancora in prima fila a sostegno dei cittadini e del Trasporto Pubblico.
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