E' di pochissime ore fa la notizia che l'ultimo alimentari di Sant'Agata chiude. Dopo la Banca e dopo il Medico di Base.
Uno dietro l'altro i Servizi (privati) nella Frazione si stanno spegnendo. Perchè, per fortuna, i Servizi Pubblici - i pochi esistenti - rimangono. Una moria di attività essenziali per una parte di popolazione, sopratutto anziana, che si trova sempre più in difficoltà. Sembrerà una cosa da niente per i tanti o i pochi che stanno leggendo, ma non lo è affatto. La chiusura della Banca (la sola presente) e lo sportello Bancomat, dopo che la stessa fece incetta di conti correnti; il trasferimento dell'attività medica in Paese (e il conseguente buco a Sant'Agata); la chiusura del minimarket di alimentari, di fatto lasciano una fotografia decadente della Frazione (Sant'Agata) che sembrerebbe preda di un inesorabile declino, senza sosta, ormai da anni. E la perdita di Servizi avviene nonostante Sant'Agata abbia registrato un incremento demografico non indifferente, sopratutto negli anni recenti. Nonostante siano ripartite alcune operazioni Edilizie (Via XXV Aprile, Via Torrente Molgora) e Artigianali (Via XXV Aprile).
Perchè alcuni Servzi mollano la Frazione? I motivi, sembrano essere tutti economici. Di certo il motivo economico è quello che ha spinto la Banca a andarsene. Situazione su cui l'Amministrazione Comunale è intervenuta, riuscendo solo a posticipare la chiusura dell'attività che è avvenuta nonostante siano state proposte soluzioni alternative.
Alla luce di questi ultimi preoccupanti avvenimenti, diventa sempre più importante accogliere la richiesta del Partito Democratico, quella cioè di destinare parte degli oneri derivanti dall'Operazione Nokia su Sant'Agata e sulle periferie in generale, perchè investire nei quartieri significa, anche, farli rinascere.
Tornerò presto sull'argomento, appena avrò approfondito la questione.
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