Buongiorno. a proposito di piste ciclabili.
guardate che il tratto di pista ciclabile in costruzione ,per intenderci quello di via Venezia è ,se rimarrà lo stesso senso di marcia, un vero delirio per chi ci abita.
Questo perchè per gli ABITANTI degli otre 200 appartamenti ,con il traffico a senso unico ,si dovrà necessariamente andare sempre e solo sulla padana. Alle 7,30 / 9.00 dal luned' al venerdì e dalle 16,00 alle 17,00 e dalle 18,alle 19,30 si forma sempre una coda .L'uscita sulla padana, in qs. orari obbliga attese di due o tre semafori prima di uscire.( se va bene !!!).
Aumentando il traffico ,vi assicuro che lo smog creato dalle vetture in attesa è triplicato rispetto a prima.
Per cosa poi per 100 mt. di pista clclabile che poi al semaforo finisce.
fate qualche cosa per risolvere qs. situazione.
Lettera firmata
Sono diverse le mail e le segnalazioni riscontrate su questo argomento. Rispondo in unica soluzione.
Conosco personalmente la situazione che è si venuta a creare in Via Venezia a causa dei lavori di realizzazione della ciclo pedonale: quasi tutte le mattine accompagno mio figlio alla Scuola di Piazza Unità d'Italia e inevitabilmente mi trovo costretto ad attraversare la strada alle ore 8:30 del mattino (e come me molti altri). Come lei afferma si è condannati a lunghe code, almeno il tempo necessario per l'attesa di due semafori se non tre all'incrocio con Via Roma. La situazione si ripete poi, in modo meno caotico, alle 16:30, orario di uscita della Scuola. Mi sembra di poter dire (ma chiedo a lei conferma) che durante l'arco della giornata invece il traffico sia più scorrevole (e questo è positivo, perchè almeno abbiamo la certezza che è l'alta affluenza mattutina e pomeridiana - quella dei genitori che accompagnano i propri figli - a rendere difficile l'attraversamento di Via Venezia).
Altri, come lei, hanno posto alla mia e alla nostra attenzione il problema che possiamo suddividere in tre macro categorie.
1 - Aumento del traffico mattutino / pomeridiano e conseguente aumento dello smog nell'area della Via negli orari di entrata / uscita della Scuola Elementare;
2 - Problema oggettivo del senso unico in uscita su Via Roma;
3 - Perdita dei parcheggi lungo la Via Venezia a causa del senso unico;
Intanto, una questione sulla quale la invito a ragionare insieme a me. La Via Venezia non è una arteria di attraversamento del Paese, non lo sarà più. La Via Venezia, proprio perchè arteria quasi centrale alla pari di Via Matteotti e Via papa Giovanni XXIII, non deve essere considerata una Via di sfogo per il traffico sud/nord e la realizzazione del senso unico (inevitabile se su questa Via si voleva inserire una pista ciclo pedonale) va proprio in questo senso. Dare alla luce una nuova strada che avrà (domani) una conformazione del tutto diversa rispetto ad oggi (proprio per la presenza di una ciclabile) è finalizzata a un'idea di strada dedicata al traffico locale, a quello pedonale e ciclabile, a chi li vi abita e alla pari un ostacolo a chi invece oggi percorre Via Venezia solo per attraversare il Paese. Le soluzioni, per chi deve andare da sud a nord di Cassina de Pecchi ci sono: Viale Trieste e Via Don Verderio (entrambe Via più larghe e più facilmente "percorribili" dalle autovetture). Questa considerazione la faccio per condividere con lei il pensiero principe che ha mosso la scelta di rendere Via Venezia una Via più stretta (per le auto) e "meno" facilmente attraversabile dal traffico veicolare: non siamo impazziti, dietro a questa scelta vi è una volontà chiara (condivisibile o meno) che vuole favorire i residenti e sopratutto l'utenza "debole" (ovvero quell'utenza che si sposta a piedi o i bicicletta, a partire dai bambini).
Chiuso l'aspetto che riguarda l'idea di fondo che sta dietro alla nuova Via Venezia, arriviamo ai tre punti citati precedentemente.
Aumento del traffico: come dicevo è vero e lo confermo, come del resto constatiamo quotidianamente, io, lei e tutti quelli che percorrono la strada. L'aumento del traffico però lo viviamo oggi, a cantiere aperto e con un accorgimento che ancora non è stato messo in pratica e cioè la temporizzazione del semaforo all'incrocio con Via Roma che domani, una volta regolarizzato, renderà più scorrevole l'uscita da Via Venezia. Non solo, perchè una delle ipotesi in campo, come annunciato dall'Assessore alla Viabilità Novelli su alcune testate locali, è quella di invertire il senso unico di Via Trento, in modo tale da snellire il traffico che inevitabilmente oggi si sposta nella vostra Via.
Senso unico verso nord: come si diceva prima, la realizzazione di una ciclabile imponeva la realizzazione del senso unico. E, un senso unico è una novità, che porta con se disagio per alcuni. In realtà è un disagio a metà, perchè Via Venezia, prima dei lavori, era già in parte una Via a senso unico (nel tratto che sfocia su Via Roma). Non nascondiamo nulla a nessuno: per chi ha la via d'uscita dei box e dei posti auto su Via Venezia oggi diventa più difficile andare ad esempio verso la zona sud del Paese perchè deve per forza di cose attraversare la Via Roma (verso est o verso ovest). Il problema, per quanto possa immaginare, è lieve o comunque non impattante al punto tale da rendere impossibile il cambio di abitudine. Tutti i servizi (o molti di essi) a sud di Via Roma sono nelle immediate vicinanze di Via Venezia: la Scuola, l'Asilo, il Supermercato, le Tensostrutture, raggiungibili, quest'ultime, anche (e direi sopratutto) con mezzi alternativi all'auto.
Perdita dei parcheggi: a lavori ultimati, numeri alla mano, i parcheggi che si perderanno su Via Venezia saranno sei, quelli che fino all'inizio dei lavori erano più prossimi all'incrocio con la Padana. Questo calcolo si basa sul fatto che comunque gli altri parcheggi saranno recuperati in linea con la ciclo pedonale. I sei parcheggi che si perdono su Via Venezia saranno invece recuperati su Via Napoli (come pure è stata trovata una soluzione per la persona con disabilità che in Via Venezia risiede).
Quanto qui riportato è un po il riassunto di quello che stiamo facendo, delle finalità e del perchè di alcune scelte.
Spero di essere riuscito a chiarire alcune sue perplessità o comunque di averle fornito uno spunto positivo per affrontare un cambiamento che ha lo scopo di rendere Cassina de Pecchi un Paese davvero a misura di uomo, donna, bambino e che tiene conto (e favorisce) anche chi non utilizza gli spostamenti con il mezzo privato.
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