Quando cè da rimboccarsi
le maniche, non cè tempo per le chiacchiere. Quando un intero paese viene “colpito”
da una emergenza come quella che ha colpito Cassina, serve agire, serve lavorare insieme.
Da Venerdi scorso, a due
giorni dalle primissime segnalazioni sull’acqua, dopo l’allestimento dell’unità
di crisi in Comune, ho visto tanti volontari mettersi al servizio della causa.
Ho
visto cittadini spaventati, ma anche (e per fortuna) lucidi, reattivi,
solidali. Ho visto molti superare le simpatie o le antipatie che nutrono per la
nostra Amministrazione e spendersi per portare il proprio contributo.
Ho
ricevuto, anzi abbiamo ricevuto, sostegno, aiuto, ringraziamenti da tutti quei cittadini
a cui abbiamo portato notizie e “vicinanza”. Cittadini che sono stati
fondamentali per individuare le criticità, quegli stessi cittadini che fin da
Mercoledì 22 Ottobre, di buon ora, hanno cominciato a segnalare il problema.
Ho visto e ascoltato
anche alcune critiche, sempre ben accette e stimolanti per fare di più e meglio.
Ma ho visto anche tanta “fuffa” da social network. Ho visto e letto commenti insensati
e insistenti. Ho visto, e questa è senz’altro la cosa peggiore delle tante, il
tentativo maldestro e fallito di speculare politicamente sulla pelle e sulla salute delle persone colpite.
Ma, come sempre accade, la verità non è quella
raccontata dagli sciacalli di turno. La verità sta nelle braccia e nei cuori dei
tanti cassinesi impegnati nell’emergenza. Chi, come i dipendenti comunali, operativi
ai centralini per tre lunghi giorni; chi, come i Consiglieri di maggioranza e i
volontari, armati di tanta buona volontà a camminare per le vie del paese; chi,
come i tecnici, nella stanza dei bottoni a trovare il bandolo della matassa. La
verità la raccontano tutti quei cittadini che hanno spento i pc, stufi delle
chiacchiere da facebook, e hanno acceso il cervello. Grazie a tutti, ce la
faremo, anche sta volta.
Nessun commento:
Posta un commento