Un altro buco nell'acqua per il Consigliere Maggio. I suoi fedelissimi, sempre pronti a passargli informazioni, foto, pezzi di discussioni a lui che fa politica a Cassina ma che vive da tutt'altra parte, sta volta hanno toppato alla grande.
La notizia farlocca diffusa solo per impaurire i cittadini è quella del Rave Party svoltosi tra sabato e domenica in un capannone inutilizzato in Via Galilei (Zona industriale di Camporicco). Subito il nostro eroe ha puntato il dito contro l'incuria del Paese e lo stato di abbandono anche sotto il punto di vista della sicurezza cercando di addossare la colpa all'Amministrazione Comunale facendo credere che la location fosse stata scelta proprio perché gli organizzatori fossero a conoscenza di questo stato di "abbandono".
Niente di più falso e di penosamente strumentale.
Per sua natura eventi come i "Rave Party" sono "clandestini", non passano attraverso autorizzazioni o richieste, non avvisano le Forze dell'Ordine o le autorità competenti. I Rave Party per quel che ne so io scelgono luoghi a caso (di solito isolati e strutture abbandonate) e si fanno notare il meno possibile, fino a quando poi inizia e prosegue la "festa" a volte anche per più giorni. Quindi nessuno dell'Amministrazione Comunale poteva "sapere" come non potevano sapere gli ignari cittadini che si sono imbattuti tra ieri notte e oggi in questi gruppi più o meno numerosi di ragazzi e ragazze che si dirigevano nel luogo prescelto.
Insieme ai colleghi Marangoni e Novelli (che in questo caso ricopre il ruolo di Sindaco delegato) ci siamo portati sul luogo immediatamente, intorno alle ore 13.30. La situazione che ci siamo trovati di fronte è stata la seguente: in un capannone non più in uso in Via Galilei vi era la presenza di molti ragazzi e musica elevata (all'interno della struttura) e fuori di livello accettabile. Sulla via una presenza consistente di immondizia varia (bottiglie e lattine di alcolici, soprattutto). Un via vai corposo di ragazzi da e per il capannone. Un paio di ragazzi erano sdraiati ai bordi della strada e alcune auto ivadevano la medesima. La prima cosa fatta è stata quella di richiedere al 118 un intervento per verificare le condizioni fisiche delle due persone, apparentemente non in buono stato di salute. Parallelamente abbiamo contattato le Forze dell'Ordine, Carabinieri e Polizia locale. I Carabinieri ci hanno informato che la situazione era nota fin dal pomeriggio di Sabato (ieri) ed era sotto controllo, nel senso che la zona è stata presidiata con pattuglie a spot. Il 118 intervenuto immediatamente tramite la Croce Bianca di Cassina ha verificato le condizioni sanitarie sia in Via Galilei che dentro al capannone non riscontrando casi gravi. Le Forza dell'Ordine ci hanno assicurato il costante monitoraggio della zona (nelle due ore di nostra presenza sono passate due volte le pattuglie di Cernusco e di Cassano) e l'ora di fine del Rave comunicatoci era quello delle ore 16.00. Per appurare ulteriormente ogni tipo di attività siamo entrati nel capannone e abbiamo parlato con alcuni ragazzi che tra l'altro si sono messi a ripulire la via con dei sacchi, per quel che potevano.
Alle 15.30 quando ormai la festa era quasi conclusa (la musica è diminuita di volume e i ragazzi incominciavano a defluire), avvisate le Forze dell'Ordine e le realtà sanitarie ci siamo spostati su altre zone di Cassina indicate da alcuni e non abbiamo individuato situazioni di pericolo. Ad ogni modo è stata nostra cura avvisare la PL e i Carabinieri anche di queste voci circa la presenza di ragazzi in altri luoghi del Paese.
Domani è già in programma una pulizia straordinaria della Via Galilei e delle parallele. Mentre verificheremo la voce di una vetrina sfasciata in Via Marconi.
Questo è quel che abbiamo fatto senza far rumore come purtroppo invece ha fatto l'amico Maggio che dal comodo della sua poltrona di casa spara a zero senza un minimo di senso logico e soprattutto senza alzare le maniche e portarsi come noi abbiamo fatto sul luogo dell'accaduto. Sempre in cerca dello scontro e mai collaborativo per risolvere i problemi o i presunti tali. Peccato, un altra occasione persa.
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