Partiamo subito sfatando un falso mito: la sicurezza dei cittadini non è proprietà privata della destra. Anzi, a pensarci bene quando la destra si è occupata di sicurezza ha fatto solo danni e ha adottato misure di facciata, da propaganda e non risolutive (tanto a Cassina de Pecchi, quanto nel resto del Paese).
La sicurezza è di tutti. Qualsiasi forza politica che si candida alla guida di un Comune, di una Città, di una Regione o della Nazione intera non può (e non deve) snobbare l'argomento che è dirimente e che colpisce cosi tanto l'opinione pubblica. Occuparsi di sicurezza pertanto significa fare anche una cosa di sinistra. E noi siamo qui per questo, siamo stati chiamati ad amministrare Cassina de Pecchi per fare le cose che servono e che vanno nella direzione di un miglioramento collettivo della vita.
Quante volte abbiamo appreso di notizie relative a furti, truffe, atti di microcriminalità avvenute in paese o addirittura avvenute a persone a noi vicine, come conoscenti, parenti o ai nostri vicini di casa? tante, purtroppo. I dati sulla criminalità e sulla micro criminalità registrati in paese non sono accessibili, nemmeno per me che sono un amministratore pubblico. Diventa pertanto difficile stabilire se i reati a Cassina de Pecchi e in generale nella nostra zona sono in aumento o in diminuzione. Quel che è certo è che ad essere in aumento, ad essere in costante aumento, è la percezione di insicurezza che si registra tra la gente di Cassina (e ovviamente in generale). Lo avevamo capito fin dal sondaggio che il mio Partito lanciò a Cassina qualche mese fa: la sicurezza è la priorità per i cassinesi. Sono pronto a scommettere che lo sarebbe anche per i busseresi, i vignatesi, i cernuschesi e cosi via.
Dunque, arriviamo al nocciolo della questione. Cosa fare e come farlo. Intanto cosa abbiamo fatto, come Amministrazione Comunale. Fin dall'insediamento è stato istituito un "tavolo" permanente sulla "sicurezza" costituito dal Sindaco, dalle forze dell'ordine (Carabinieri e Polizia Municipale) e da alcuni cittadini che si occupano a vario titolo del tema. Questo tavolo ha prodotto una Assemblea Pubblica sul "Controllo del Vicinato" che se ricorderete scatenò, all'epoca, le ire del Partito Democratico, per tutta una serie di motivi che non stiamo qui a ripetere.
Quel che mi interessa, in questo momento è provare a mettere giù qualche idea per adottare una politica locale sulla sicurezza, mantenendo fermo un principio: l'argomento rimane comunque in capo alle Forze dell'Ordine, uniche deputate a gestire l'ordine pubblico in Paese.
Detto questo, vi metto li le 5 idee per la sicurezza che ho formulato anche prendendo spunto da quanto fatto da altri Comuni e da altri Enti.
Potenziamento dell'illuminazione Pubblica.
Cassina de Pecchi è un Paese buio. A parte qualche via "fortunata" ci sono interi quartieri e strade (anche principali e a scorrimento veloce) con un sistema di illuminazione pubblica scadente, obsoleto. Ecco, se vogliamo mettere in moto una politica della sicurezza partiamo da qui: sfido chiunque ad attraversare il lungo Naviglio Martesana o la Via Papa Giovanni XXIII (tanto per fare due esempi) di sera da soli e al buio.
Intensificazione della presenza delle Forze dell'Ordine sul territorio.
Alla pari della maggior parte dei Comuni italiani, Cassina de Pecchi soffre di un sottodimensionamento cronico del corpo di Polizia Municipale. Dovrebbero esserci in Paese 13 unità, ne abbiamo meno della metà. Vi è la presenza di una Caserma dei Carabinieri, fortemente voluta dagli amministratori che ci hanno preceduto, eppure il sentimento che sento diffuso è quello di pochi pattugliamenti, pochi passaggi, poca presenza delle forze dell'ordine sulle strade. Come porvi rimedio? innanzitutto chiedendo una collaborazione più stretta tra i diversi corpi delle forze dell'ordine e l'Amministrazione Comunale, coordinando maggiori pattugliamenti in accordo con la Polizia Municipale, rivedendo anche funzioni e giri di controllo, al fine di potenziarli e renderli più omogenei,
Campagna di informazione alla cittadinanza, sopratutto quella anziana.
Come potersi difendere da truffe, furti, scippi e quant'altro? come poter prevenire gli atti criminosi nei confronti della proprietà privata? Non vi è una ricetta vincente perchè è quasi impossibile fermare la criminalità. Quel che possiamo fare però è sensibilizzare la cittadinanza, attraverso una Campagna capillare di informazione che passa per momenti pubblici organizzati in sinergia con i rappresentanti delle forze del'ordine e sull'esempio di moltissimi Comuni, realizzare e diffondere opuscoli informativi sulle principali azioni da compiere per difendersi.
Colpire il degrado, vivere di più e meglio il Paese.
Ma che posto è un paese in cui alle 8 di sera, sopratutto d'inverno, è tutto chiuso? E sopratutto perchè "adeguarci" all'idea che Cassina è un paese "morto" chiudendoci a nostra volta in casa? Ci sono piazze, parcheggi, parchi, vie in stato di abbandono e degrado che diventano facilmente ricettacolo di tutto, forse anche di quella micro criminalità di cui tanto si parla. Barricarsi in casa dietro alle inferiate e alle porte blindate non serve ad arginare gli atti criminosi. Serve esattamente il contrario: uscire di casa, vivere i luoghi, rendere le nostre strade vive, con eventi, feste di quartiere, momenti ludici. Insomma, fare "rete", tra vicini di casa, amici, residenti di una Via o un quartiere. Una sorta di cittadinanza attiva e vigile su quel che avviene in strada e sotto casa e dal proprio vicino.
Integrazione e conoscenza degli altri, una pratica da non dimenticare.
In ultimo, ma non per questo meno importante, senza voler sembrare a tutti i costi retorico, mi sembra di poter dire che si, è vero, la non conoscenza porta alla paura. Un sentimento senza dubbio istintivo, una reazione di autodifesa rispetto a ciò e a coloro che non si conoscono. A Cassina vi sono molte comunità comunitarie ed extracomunitarie che non conosciamo, almeno io non le conosco per niente. Vivono nel nostro Paese (magari sono pure quelli della porta a fianco); fanno la spesa negli stessi supermercati in cui la facciamo noi; i figli frequentano le Scuole dei nostri figli e la Domenica ce li ritroviamo a passeggiare per le vie del Paese, proprio come facciamo noi. E' arrivato il momento di conoscersi, non credete? quali sono le comunità presenti sul territorio, che tradizioni e quale cultura hanno, dove vivono, come trascorrono le loro giornate. Conoscere per capire. E forse (dico forse) riusciremmo anche a superare qualche paura.
Queste, a grandi linee, sono le mie cinque idee per la sicurezza. Sono cose che possiamo fare anche
subito, a costo quasi zero, che coinvolgono la cittadinanza, l'associazionismo, le forze sane e pulite rappresentative del territorio.
Il mio impegno sarà quello di condividere con i miei compagni di viaggio queste proposte, alle quali, potrebbero aggiungersene delle altre. Aspetto vostri suggerimenti.
Intensificazione della presenza delle Forze dell'Ordine sul territorio.
Alla pari della maggior parte dei Comuni italiani, Cassina de Pecchi soffre di un sottodimensionamento cronico del corpo di Polizia Municipale. Dovrebbero esserci in Paese 13 unità, ne abbiamo meno della metà. Vi è la presenza di una Caserma dei Carabinieri, fortemente voluta dagli amministratori che ci hanno preceduto, eppure il sentimento che sento diffuso è quello di pochi pattugliamenti, pochi passaggi, poca presenza delle forze dell'ordine sulle strade. Come porvi rimedio? innanzitutto chiedendo una collaborazione più stretta tra i diversi corpi delle forze dell'ordine e l'Amministrazione Comunale, coordinando maggiori pattugliamenti in accordo con la Polizia Municipale, rivedendo anche funzioni e giri di controllo, al fine di potenziarli e renderli più omogenei,
Campagna di informazione alla cittadinanza, sopratutto quella anziana.
Come potersi difendere da truffe, furti, scippi e quant'altro? come poter prevenire gli atti criminosi nei confronti della proprietà privata? Non vi è una ricetta vincente perchè è quasi impossibile fermare la criminalità. Quel che possiamo fare però è sensibilizzare la cittadinanza, attraverso una Campagna capillare di informazione che passa per momenti pubblici organizzati in sinergia con i rappresentanti delle forze del'ordine e sull'esempio di moltissimi Comuni, realizzare e diffondere opuscoli informativi sulle principali azioni da compiere per difendersi.
Colpire il degrado, vivere di più e meglio il Paese.
Ma che posto è un paese in cui alle 8 di sera, sopratutto d'inverno, è tutto chiuso? E sopratutto perchè "adeguarci" all'idea che Cassina è un paese "morto" chiudendoci a nostra volta in casa? Ci sono piazze, parcheggi, parchi, vie in stato di abbandono e degrado che diventano facilmente ricettacolo di tutto, forse anche di quella micro criminalità di cui tanto si parla. Barricarsi in casa dietro alle inferiate e alle porte blindate non serve ad arginare gli atti criminosi. Serve esattamente il contrario: uscire di casa, vivere i luoghi, rendere le nostre strade vive, con eventi, feste di quartiere, momenti ludici. Insomma, fare "rete", tra vicini di casa, amici, residenti di una Via o un quartiere. Una sorta di cittadinanza attiva e vigile su quel che avviene in strada e sotto casa e dal proprio vicino.
Integrazione e conoscenza degli altri, una pratica da non dimenticare.
In ultimo, ma non per questo meno importante, senza voler sembrare a tutti i costi retorico, mi sembra di poter dire che si, è vero, la non conoscenza porta alla paura. Un sentimento senza dubbio istintivo, una reazione di autodifesa rispetto a ciò e a coloro che non si conoscono. A Cassina vi sono molte comunità comunitarie ed extracomunitarie che non conosciamo, almeno io non le conosco per niente. Vivono nel nostro Paese (magari sono pure quelli della porta a fianco); fanno la spesa negli stessi supermercati in cui la facciamo noi; i figli frequentano le Scuole dei nostri figli e la Domenica ce li ritroviamo a passeggiare per le vie del Paese, proprio come facciamo noi. E' arrivato il momento di conoscersi, non credete? quali sono le comunità presenti sul territorio, che tradizioni e quale cultura hanno, dove vivono, come trascorrono le loro giornate. Conoscere per capire. E forse (dico forse) riusciremmo anche a superare qualche paura.
Queste, a grandi linee, sono le mie cinque idee per la sicurezza. Sono cose che possiamo fare anche
subito, a costo quasi zero, che coinvolgono la cittadinanza, l'associazionismo, le forze sane e pulite rappresentative del territorio.
Il mio impegno sarà quello di condividere con i miei compagni di viaggio queste proposte, alle quali, potrebbero aggiungersene delle altre. Aspetto vostri suggerimenti.
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