E' bastato un post scherzoso (che è, per i poco avvezzi al
linguaggio dei social network, un messaggio testuale) pubblicato sul gruppo
facebook di Cassina de' Pecchi, per scatenare tra alcuni frequentatori “virtuali”
di quel gruppo numerose reazioni scomposte e irritate.
Sabato sera la Festa di San Fermo a Sant'Agata proponeva una riedizione musicale dei "Nomadi", lo storico gruppo italiano pop rock degli anni ‘60. Un pò per ridere, un pò per sdrammatizzare i commenti che leggo spesso su quel gruppo (commenti sempre meno ragionati e sempre più spinti da un senso diffuso di "giustizia" fai da te) ho pensato, insieme ad alcuni amici con cui sto collaborando come volontario alla festa, di pubblicare un post che più o meno recitava così: "attenzione! Avvistati nomadi a sant'Agata".
Sabato sera la Festa di San Fermo a Sant'Agata proponeva una riedizione musicale dei "Nomadi", lo storico gruppo italiano pop rock degli anni ‘60. Un pò per ridere, un pò per sdrammatizzare i commenti che leggo spesso su quel gruppo (commenti sempre meno ragionati e sempre più spinti da un senso diffuso di "giustizia" fai da te) ho pensato, insieme ad alcuni amici con cui sto collaborando come volontario alla festa, di pubblicare un post che più o meno recitava così: "attenzione! Avvistati nomadi a sant'Agata".
Non lo avessi mai fatto. Ai commenti altrettanto scherzosi di
chi ha capito da subito il carattere ironico del mio post, si e' aggiunto chi suggeriva
l'immediato intervento delle forze dell'ordine, chi chiedeva ordinanze
di sgombero, chi tuonava contro il “paese dei coglioni” che accoglie tutto e
tutti. Me lo ero immaginato che sarebbe finita cosi e infatti questi commenti,
ai quali se ne sono aggiunti altri che addirittura intimavano di “non scherzare
con il fuoco”, dimostrano quanto fragile sia la nostra società (e i nervi di
qualcuno). Di fronte alle notizie di cronaca alle quali spesso (quasi sempre a
dir la verità) viene dato più peso di quel che meritano, sopratutto dai media e dalle
chiacchere di paese, istintivamente si sviluppa una reazione incontrollata e
rabbiosa. Siamo diventati un comunità sempre più impaurita, sempre più chiusa,
sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. Forse sarebbe buona cosa, per
tutti, abbassare i toni e provare a prendersi un pò meno sul serio, del resto un
paese che su questo argomento non sa più nemmeno scherzare è un paese triste. Soprattutto,
è un paese che dovrebbe lasciar perdere con la “giustizia” fatta in casa e
provare, ad esempio, a parlare e praticare di più e meglio l’integrazione e la
curiosità verso chi non si conosce: magari in questo modo si impara anche ad essere meno rigidi e incazzosi.
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