Non c'è che dire. La partecipazione è sempre una gran bella cosa. Nonostante tutto.
Una serata, quella di Venerdì 24 Marzo, difficile perché chiamare a raccolta i cittadini per discutere non una questione specifica, ma per raccontare quanto realizzato nei primi 1000 giorni di mandato amministrativo, era agli effetti una scommessa. Se ci mettiamo dentro il periodo non certo armonioso che corre fra l'opinione pubblica e la "politica" in genere, le note vicende locali legate alla viabilità e la partita dell'Italia che ho scoperto esserci la sera stessa (del resto a calcio sono sempre stato una schiappa) la vincita di questa che era una sfida fin dal principio vale il doppio.
50 persone e sostanzialmente una serata interessante. Non lo dico io, ma lo dicono i commenti e i messaggi ricevuti il giorno dopo. "Una serata utile" mi hanno scritto. Perché ascoltare e capire i processi anche complicati che stanno alla spalle di un percorso amministrativo non è immediato, come un post su facebook, come una battuta su un blog o un articoletto di poche righe sul giornale. Amministrare non è come parlare al bar. Amministrare significa fare fatica, significa confrontarti anche con chi non la pensa come te, significa mettere in atto dei percorsi, a volte lunghi e macchinosi, significa scontrarti con la burocrazia o con le regole che a volte sembrano essere fatte a posta per ostacolarti, invece che per aiutarti.
Amministrare è difficile, nessuno ha mai pensato il contrario. Eppure siamo qui, dopo 1000 giorni, ancora al nostro posto. Con le nostre idee e con la nostra voglia di fare. Siamo ancora qui a cercare quotidianamente di fare ciò che è possibile fare per risolvere una criticità, per sistemare ciò che c'è da sistemare, per far fare a Cassina un salto di qualità.
Nei 1000 giorni passati di cose ne sono state realizzate e sono li sotto gli occhi di tutti. Alcune buone, altre apprezzate di meno o addirittura contestate, altre nemmeno conosciute dall'opinione pubblica. Ad esempio, scopro oggi, che alcuni non conoscevano l'enorme lavoro fatto per destinate in questi tre anni risorse cospicue al sociale o l'abbassamento al 70% della famiglie delle retta per la mensa scolastica (mentre chi ci ha preceduto faceva pagare il buono mensa di più di quel che costava al Comune): male, significa che sulla comunicazione dobbiamo ancora migliorarci. Ma ci siamo. Siamo sul pezzo, sempre. Non sentirete mai che questa Amministrazione è assente su qualcosa o che sta 4 giorni alla settimana su 5 da altre parti (a Roma ad esempio). Non c'è cosa che non venga affrontata o lasciata al caso. Se ci fosse, se avete questa sensazione, fatemelo sapere, vi prego. Io ci sono.
Nel frattempo mi chiedo che fine abbiano fatto i tanti critici (a volte più che critici, a volte strumentalizzati, a volte cafoni, a volte perdi tempo - aria fritta - chiacchieroni social dipendenti) che da settimane continuano a sparare da fb. Assenti alla serata, ovviamente. Addirittura qualcuno scrisse che "veniva a prenderci a calci in quel posto". Lo sto ancora aspettando con il sorriso. Del resto è più facile, molto più facile, nascondersi dietro alla tastiera che guardarsi negli occhi. Sempre perchè leoni da tastiera si nasce.
PS Il titolo di questo articolo l'ho preso da un commento alla serata di una amica su fb, che ci sta alla grande.
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