"Soccorso Alimentare" si chiama così il nuovo provvedimento emanato in questi giorni, una nuova misura per le famiglie in difficoltà a causa della crisi sanitaria che costringe alla chiusura forzata aziende, uffici, attività commerciali. Una boccata d'ossigeno, nulla di straordinario, in attesa del prossimo DPCM (atteso per Aprile) più robusto, si parla di altri 25 miliardi, in aggiunta a quanto già stanziato con il primo DPCM di Marzo.
Oggi, però, vorrei soffermarmi sui 400 milioni, una misura, quella varata, tutta incentrata sui Comuni e sulla loro capacità di gestire l'emergenza sui propri territori. Ve ne parlo, molto velocemente, perchè in queste ore si sta facendo tanta demagogia e troppa disinformazione, anche da chi ha il dovere di informare i Cittadini e credetemi, non c'è cosa peggiore, in questo momento.
Attraverso I'Ordinanza della Protezione Civile numero 658 si anticipano 400 milioni di euro per fare una sola cosa: aiutare chi non riesce a fare la spesa. Fondi che si aggiungono alla prima misura, quella dell'anticipo sul Fondo di Solidarietà. L'anticipo ai Comuni dei 400 milioni di euro, serve per accorciare i tempi di erogazione e quindi per far fronte subito alle esigenze crescenti attraverso una somma vincolata agli 8000 Comuni come "buoni spesa" o per l'acquisto diretto di alimenti e generi di prima necessità, per venire incontro a chi la spesa non riesce più a farla.
Si tratta di risorse che i Comuni erogano sulla scorta delle attività abituali dei servizi sociali, nelle modalità adottate da ogni Comune in base alle esigenze: nulla di nuovo, ma è la modalità di erogazione che cambia, vista l'emergenza crescente tra i Cittadini che non riescono più a mettere insieme il pasto con la cena. Grazie a queste risorse potremo far fronte a una situazione di disagio che non è quella ordinaria.
Vi è anche una richiesta, del Premier e del Governo, alle catene della distribuzione, per aggiungere, ai 400 milioni, un ulteriore 5 per cento o 10 per cento per "appesantire" il pacchetto degli aiuti.
Le somme saranno gestite in massima autonomia dai Comuni, in particolar modo dai Servizi Sociali dei Comuni, sulla base di una elaborazione di una lista di beneficiari che terrà conto dei nuclei familiari più colpiti, del reddito pro-capite, del numero degli abitanti e che privilegia chi non ha già in essere un sostegno pubblico.
Per Cassina de Pecchi, la somma è di
73.644,03 euro.
Questi i fatti, poi c'è chi, anche di fronte ai momenti complicati, fatica a tenere a freno la lingua facendo anche brutte figure, esprimendosi su provvedimenti che manco ha letto o se ha letto non ha capito. Spiace, soprattutto se di mezzo ci sono amministratori pubblici.
Sinceramente, fatico a comprendere perché alcuni nostri amministratori tendono ad andare dietro allo "stile Salvini" che nonostante 800 morti al giorno, continua a fare sciacallaggio spudorato: chi dice che i 400 milioni ai Comuni "sono solo un anticipo di somme dovute" per banalizzare un provvedimento serio, non fa un bel servizio ai Cittadini che ha il dovere di amministrare, ai quali deve sempre dire la verità.
Una "Ordinanza della Protezione Civile" (questa di cui stiamo parlando) risponde ai requisiti "dello stato di necessità", quindi la procedura di assegnazione dei fondi (i 400 milioni) è accellerata, per dare risposte immediate, andando anche in deroga alle normali norme sugli affidamenti. Non sarebbe così se quei 400 milioni non fossero stati svincolati e non fossero stati anticipati.
Gli acquisti che i Comuni possono fare (Buoni Spesa o derrate alimentari) non sono infatti assoggettati alle procedure del Codice degli Appalti (decreto legislativo n. 50/2016) e per i beneficiari, cioè per i Cittadini in difficoltà, sarà sufficiente compilare una auto-dichiarazione del proprio stato che consentirà di accedere celermente alle misure del decreto. In soldoni i 400 milioni arrivano prima ai Comuni e saranno distribuiti con procedura semplificata: cosa che i lettori possono anche non sapere, cosa che invece gli amministratori (i nostri amministratori) dovrebbero conoscere fin troppo bene.
Piuttosto che seguire il Salvini style, i nostri amministratori, proseguano il lavoro iniziato grazie ai solleciti e grazie al grande cuore di Cassina de Pecchi (Protezione Civile, Croce Bianca, Fuori la Voce, Associazioni, Imprenditori e Cittadini che tutti conosciamo che hanno contribuito con donazioni, Volontari) lavoro al quale fin da subito, in modo disinteressato, abbiamo dato il nostro supporto.
Consiglio, sempre in modo disinteressato, di non sottovalutare il provvedimento ma piuttosto di mettersi a testa bassa su di esso, per definire la platea degli aventi diritto e assegnare i contributi quanto prima come sollecitato dallo stesso Premier e come chiedono tutti i Cittadini. In una nota integrativa dell'Anci (Associazione dei Comuni Italiani), tra l'altro, si specifica che "La spettanza, così determinata, andrà contabilizzata nel bilancio di ciascun ente locale attraverso, se necessario, una variazione di bilancio a titolo di “misure urgenti di solidarietà alimentare” ( articolo 1 comma 1 dell’ Ordinanza). I Comuni in esercizio provvisorio, in base all’articolo 1 comma 3 dell’Ordinanza potranno procedere (la disposizione parla di “autorizzazione”) ad una variazione di bilancio con delibera di Giunta" invitando quindi le Amministrazioni locali a non attendere nulla, ma a muoversi, fin da subito.
Ci sarà tempo, dopo questa crisi, per guardarsi negli occhi e rimproverarci, per dirci dove si è sbagliato e dove si poteva fare di più e meglio, per tutti, Stato centrale ed Enti Locali, Comune compreso. Ora, si lavori.
Di mezzo ci sono i Cittadini, che in questo momento hanno bisogno di risposte, non di polemiche.
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