La "Casa della Salute", opera pubblica di proprietà dei Cittadini realizzata a spese dell'operatore che nella ex Area Nokia sta portando avanti un intervento di riqualificazione, non si farà.
Il nuovo centro cittadino, ovvero la riqualificazione dell'area compresa tra la Stazione della MM2 e Via Roma, opera anch'essa rientrante tra quelle a spese dell'operatore come contro partita dell'intervento in Nokia, non si farà.
La Guardia di Finanza, che avevamo pensato come precedente Amministrazione Comunale di ospitare nella ex Scuola di Via Roma ristrutturata (sempre a spese dell'operatore), non verrà più ospitata.
Il Parco attrezzato per i più piccoli e il verde a compensazione dell'intervento in Nokia, opera pubblica pure questa realizzata a spese dell'operatore, non si farà.
La "logistica", ovvero l'insediamento produttivo previsto alle spalle dell'attuale e appena sorta zona commerciale, si farà, nonostante sia stato detto in tutte le salse da chi oggi ci governa, che la logistica sarebbe stata fermata, non solo promettendolo in Campagna Elettorale, non solo scrivendolo nel Programma Elettorale ma ribadendolo nel DUP approvato a fine Settembre.
Non sono impazzito e non è nemmeno, la mia, una previsione pessimista. È quanto di sconcertante ha dichiarato il Sindaco di Cassina de Pecchi in una intervista a tutta pagina sulla "Gazzetta della Martesana" lo scorso 9 Novembre, visione confermata anche durante la seduta di Consiglio Comunale di venerdì scorso a seguito di una Interrogazione.
Fuori dal Consiglio Comunale, senza aver coinvolto le Commissioni Consiliari competenti, lontano dall'opinione pubblica, il primo Cittadino attraverso i giornali comunica lo smantellamento completo di quanto, in termini di Servizi, avrebbero ottenuto i cassinesi grazie all'operazione in Nokia, che invece, sul lato "privato" prosegue spedita (parte privata che tra l'altro, con Delibera 155 del 14 Ottobre - http://delibere.comune. cassinadepecchi.mi.it/ Delibere.aspx?ID=36072&fbclid= IwAR3C_HPGTB9EuqAJ_ uYfrShhk1Sz7qDCC- 51DWllWJYDpYonO5W3NMXo9Qg è stata agevolata nel conseguire l'agibilità attraverso la modifica della Convenzione).
Ci ritroviamo dunque, da dove ci eravamo lasciati nell'ultimo POST a riguardo, su questo blog. L'Amministrazione Balconi, dopo aver ricevuto il "parere legale" - che per chi non lo sapesse è un atto richiesto dagli attuali amministratori a un noto studio legale di Milano per sapere "quale procedura attuare per apportare modifiche alla convenzione stipulata il 22 Novembre 2018" - decide di intervenire stravolgendo tutto ciò che sarebbe stato realizzato e consegno alla Città, in cambio dell'operazione in corso.
Il parere legale, molto discusso dalla stampa e sui blog di alcuni politici locali, è arrivato ma nonostante lo stesso parere indichi delle strade percorribili per ovviare ad alcune incongruenze registrate sulla Convenzione sottoscritta dalla precedente Amministrazione, il primo Cittadino decide di affossare le opere pubbliche (tutte le opere pubbliche) in nome di non meglio precisati interventi, di cui non si sa nulla, se non per il parco industriale a memoria del lavoro in Nokia (appreso sempre dal Giornale) che tra l'altro avrebbe fatto coppia perfetta con il Parco Pubblico, quello che agli attuali Amministratori non piace.
Sembra un paradosso madornale, ma le cose stanno così: il Sindaco si fa fare un parere legale (legittimo, anzi più che legittimo per chi eredita una Operazione mastodontica come quella in corso), dice testuale che "tutti i problemi evidenziati nel parere sono risolvibili" e poi invece che sedersi a un tavolo e incominciare a risolvere i "non problemi", demolisce pezzo dopo pezzo la parte pubblica, quella cioè importante per Cassina de Pecchi.
Vista da questa nuova e inaspettata ottica, l'operazione in Nokia non piace più nemmeno a me (io che sono stato tra i sostenitori fin da subito di questa grande opportunità per il Paese): cancellare in un colpo solo un nuovo Parco, un Poliambulatorio a supporto delle popolazione (soprattutto quella anziana, quella sola, le famiglie e i più piccoli), un vero "Centro Cittadino" come si deve (cosa che a Cassina de Pecchi manca da sempre), la Guardia di Finanza insieme alla Polizia Locale e alla Protezione Civile in uno stabile ristrutturato al posto di un rudere decadente (ex Scuola di Via Roma) cogliendo tra l'altro l'occasione per risistemare uno degli scorci più brutti e più bui di Cassina, non è roba da niente, eppure i giallo-leghisti ci sono riusciti.
Dopo le parole del Sindaco, il futuro della vasta porzione di Paese a ovest di Cassina, quella dove una volta sorgeva Nokia, cambia radicalmente.
Un area che per precisa volontà politica diventerebbe povera di contenuti perdendo ciò che di positivo li sarebbe sorto.
Una fotocopia delle tante (forse troppe) operazioni speculative fini a se stesse che vediamo in giro per l'Italia: centro commerciale, negozi, parcheggi e stop.
Naturalmente, chiediamo al Sindaco di riferire al Consiglio Comunale e in Commissione Urbanistica quanto dichiarato al giornale, chiediamo al Sindaco e alla maggioranza che la sostiene, di attuare quanto scritto a PAGINA 1 del Programma Elettorale (il loro) con il quale hanno vinto le elezioni "COINVOLGIMENTO dei cittadini nelle principali scelte". Sono, gli attuali Amministratori, quelli che sbandieravano la trasparenza a 360 gradi (quando erano minoranza) e che uscivano per protesta dall'aula quando un documento arrivava in ritardo. Azzerare una Convenzione (a lavori iniziati) e ribaltarla completamente non è un atto unilaterale da condividere solo sulla stampa. Preferire i giornali, fare i Consigli Comunali alle 18 di sera, non coinvolgere i rappresentanti dei cittadini (tutti, non solo quelli che han vinto) è una pratica brutta, che non ci piace e che contestiamo. Cassina de Pecchi è di tutti, non solo di chi è - politicamente - maggioranza dal mese di Maggio.
Ho aspettato, volutamente, a pubblicare questo Post dopo il Consiglio Comunale di Venerdì, perchè mi auguravo una smentita alle frasi riportate sul Giornale. Purtroppo è arrivata invece una conferma, una mazzata su Nokia, una mazzata che ricade su noi tutti.
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