Sconfitta. Il verdetto delle urne è stato chiaro. E quando è sconfitta non ci si gira intorno, come una vecchia politica ci ha abituati per troppo tempo a fare. Matteo Renzi, il Premier, ne ha preso atto, ancor prima di aspettare il dato definitivo e ha annunciato ciò che tutti sappiamo.
Fino alla fine noi ci abbiamo provato. Da 8 mesi a questa parte abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per Cambiarla l'Italia, mettendoci l'anima, il cuore, la testa. Sbagliando anche, certo, perché siamo esseri umani. Ma sempre con un obiettivo chiaro e che ci ha fatto condividere questa battaglia per un Paese migliore con tante amiche e tanti amici diversi da noi e dalle nostre idee, ma uniti su un principio: andare oltre. Oltre l'immobilismo, oltre gli inciuci, oltre il pantano, oltre la stanchezza di una politica arrugginita e profondamente in crisi.
Siamo stati sconfitti. Ha vinto l'Italia del no, ha vinto l'Italia del lasciare le cose come stanno, hanno vinto la paura e la pancia sul coraggio e la scommessa per un Paese migliore.
Questo non significa che la nostra spinta propulsiva si esaurisce oggi. Tutt'altro. Dopo una sconfitta ci si rimbocca le maniche per ricostruire.
Se, in mezzo alla profonda amarezza di quest'oggi vedo uno spiraglio, seppur piccolo, forse insignificante, sono quei 362 voti che a Cassina de Pecchi ci separano dal no in controtendenza rispetto al dato nazionale. Questo significa che abbiamo lavorato bene, con una Campagna capillare, a testa bassa, casa per casa, quartiere per quartiere e i risultati sono li a dimostrarlo.
Soli, dall'altra parte tutti gli altri Partiti. Il Comitato Cassina dice Si, composto da tante donne e tanti uomini liberi, sostenuto dal solo Partito Democratico di Cassina de Pecchi, è riuscita a raccogliere 3824 voti, pari al 47,74% dei totali contro un no sostenuto da destra a sinistra che raccoglie invece 4186 voti, pari al 52,26%. Un bel risultato, non quello sperato, in linea con il resto dei Comuni della Martesana e che ci dice appunto quanto a Cassina de Pecchi, la Campagna Elettorale del Si sia stata valida e forte, nonostante il vento contrario.
Ora, si riparte. Come dopo ogni sconfitta. La parte più difficile sta qui, rialzarsi.
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