Perchè non aver paura e perchè reagire al terrorismo che ancora una volta si è abbattuto sul mondo libero? Non potrebbe spiegarlo meglio Michele Serra, nel suo appuntamento quotidiano con "l'Amaca". Questa che riporto è di due giorni fa, del 15/11/2015.
"Parigi è sopravvissuta all'occupazione nazista, sopravviverà alle incursioni jihadiste. C'è una invincibile inerzia, nella Libertà, che è perfino più forte della forza militare. La Libertà non è più un'idea, ormai: lo è stata nei lunghi secoli della sua laboriosa, contrastata definizione, ma ormai è diventata un istinto, è scritta nel nostro Dna. Significa che la gente considera naturale divertirsi, ballare, mangiare al ristorante, bere alcolici, camminare per strada, fare musica, fare sesso, leggere i libri che vuole, non leggere i libri che non vuole, usare le parole che preferisce per dire quello che ama dire. E' un nemico, la Libertà, che il jihadismo non può neanche immaginare di sconfiggere. Chiunque ci abbia provato, almeno negli ultimi due secoli, ha vinto qualche battaglia ma alla fine ha perduto la guerra.
Si capisce che Parigi sia odiata tanto quanto New York, nella guerra mondiale dichiarata dal jihadismo alla Libertà di tutte le persone (anche delle perone musulmane). Sono le due città che incarnano al livello massimo il cosmopolitismo brulicante, la febbrile promiscuità tra culture e dunque il primato culturale dell'Occidente, che quella promiscuità non teme e anzi promuove. Per non dire della Libertà delle donne, che è la più odiata, la più temuta, la più irreversibile di tutte le Libertà. Della nostra incolumità possiamo dubitare, di qui in poi. Della vittoria della Libertà, mai".
Venerdi 20/11, alle 18:30, in Piazza della Metropolitana, ci troviamo per riaffermare questi principi, in una marcia di pace e di amore, che contrastano e vincono sempre sull'odio e sulla follia.
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