domenica 14 settembre 2025

Ex Area Nokia: cosa rimane dopo 7 anni?

Con la realizzazione degli ultimi due edifici residenziali, dei sette totali previsti, giungerà a compimento l'ultimo pezzo di quella grande operazione di riqualificazione della ex Area Nokia Siemens, operazione iniziata nel lontano 2018 con la firma della prima Convenzione tra Pubblico e Privato e che oggi, dopo modifiche, aggiornamenti, cambi di programma, vede ormai avvicinarsi il traguardo.

Con questo Articolo, che metto a disposizione di chi vorrà leggerlo, cerco di ripercorrere gli eventi che hanno caratterizzato un tratto importante della storia recente di Cassina de Pecchi, allo stesso tempo condivido qualche riflessione sullo sviluppo che la nostra Città sta conoscendo e pongo qualche domanda aperta a chiunque vorrà rispondere: il Blog, questo Blog nato ormai 11 anni fà, è pensato proprio per questo, discutere in uno spazio aperto al contributo di tutti.

Riprendo le pubblicazioni, dopo qualche mese, con lo  scopo principale di confrontarsi.

A voi.


DA DOVE SI PARTIVA, UNA STORIA LUNGA 7 ANNI

Dal 2018 ad oggi, sono cambiate molte cose. 
A cominciare dalle prospettive che sono state riposte sul progetto di rigenerazione della Ex Area Nokia-Siemens: se nel 2018 la strada era quella di una rigenerazione di una vasta porzione di territorio che avrebbe dato alla luce un'area mista tra commerciale, lavoro, servizi e memoria storica, oltre che un beneficio tangibile per il Paese, oggi, le molte modifiche alla Convenzione che si sono succedute dal 2019 con l'insediamento dell'Amministrazione Balconi, dal mio punto di vista, hanno impoverito il risultato, cancellato sogni possibili, dirottato risorse più uniche che rare su operazioni discutibili e che ho e abbiamo contestato per anni.

Nel 2018 l'idea di fondo era cogliere una opportunità, che allora si manifestò a conclusione della lunga (e travagliata) storia industriale che caratterizzò per decenni  il sito produttivo della Nokia-Siemens di Via Roma e trarne il massimo risultato per Cassina de Pecchi. Cosa fatta non senza errori, parlo intanto per me, frutto allora anche di inesperienza (la mia).
Sul tavolo la possibilità tangibile di trasformare l'ex sito industriale, fermo. La vendita dell'area tra privati si tradusse in una operazione che vide sorgere un supermercato, un capannone commerciale, un ristorante a carattere sociale e di integrazione, un fast-food.
Tutto questo avrebbe portato "nelle casse" del Comune tante risorse, in termini di "Oneri", da distribuire sul Paese.


CAMBIA AMMINISTRAZIONE, CAMBIA PROSPETTIVA 

Nel 2019 la nuova Amministrazione Comunale che strappò il Comune al Centrosinistra, incominciò a demolire pezzo dopo pezzo quell'idea di fondo, confermando ciò che c'era da confermare, impossibile fare altrimenti (vedi la logistica confermata, nonostante le promesse da campagna elettorale) ma stravolgendo tutto il resto. Gli Oneri Nokia furono dirottati principalmente su due Opere, nuovo Comune e Caserma della Guardia di Finanza, che definimmo da subito opere "inutili" per la Comunità (salvo poi, molti anni dopo, la stessa Amministrazione che stravolge il Progetto iniziale, cambiò in piccola parte idea, destinando una parte degli Oneri alle Scuole, dandoci ragione in estremo ritardo). L'intuizione della "Casa della Salute" (ovvero un Poliambulatorio Pubblico) fu abbandonata, lasciando al degrado la struttura consegnata poi "a rustico" (su decisione dell'Amministrazione Balconi) e oggi venduta.


Non sono serviti 5 anni di battaglie, di nascita di Comitati, di raccolte firme, di documenti su documenti portati in discussione. Fin dal principio, per la nuova Amministrazione Comunale, quell'area era allora (ed è oggi) la fotocopia di tante (e troppe) aree oggetto di "riqualificazioni" povere, tra il "solito" commerciale (supermercati/negozi) e il "solito" residenziale (spesso, dai prezzi esorbitanti) e niente più. 


LE DOMANDE INEVASE

Una riqualificazione che allo stato di fatto oggi, dopo sette anni, mette in luce tutti i limiti trasversali di una politica amministrativa obbligata a seguire spesso necessità esterne a quelle Pubbliche, a prescindere dal colore dell'Amministrazione di turno. 
Oggi, dopo sette anni e nella fase conclusiva di un procedimento, cosa rimane di quel luogo? 
Quali i benefici reali per i cittadini? 
Qual è in sostanza, l'idea di Paese che da questa "esperienza" emerge ed emergerà per i prossimi anni e soprattutto per le future generazioni? 

La rigenerazione dell'ex Area Nokia, di fatto, è la più grande operazione di riconversione che il nostro territorio ha conosciuto negli ultimi decenni: può questa, per come si è evoluta, essere presa ad esempio come "modello" anche per gli anni futuri?
Dopo la fine di una lunga esperienza industriale che ha dato origine a un intervento massiccio e esteso, possiamo affermare che Cassina de Pecchi è un Comune più "ricco" con una riconversione che offre (solo, ahinoi) opportunità commerciali e residenziali?

Non ho la risposta a tutte queste domande, quel che posso però dire e che condivido qui in questo Post, è un'analisi, a fine di un lungo percorso, che oggettivamente dopo 7 anni richiederebbe innanzitutto un coinvolgimento pubblico per tracciare una riga e domandarci tutti cosa rimane dei sogni e delle speranza che hanno animato il Paese e molti di noi, che su quel futuro (oggi, realtà) hanno riposto immaginazione, progettualità, idee.


ARRIVIAMO ALL'OGGI

Cassina de Pecchi e i suoi Cittadini, oggi, si vedono consegnare un luogo radicalmente diverso da sette anni fà. 
In mezzo tra il Centro del Paese e l'Area commerciale (primo "lotto" della rigenerazione dell'ex complesso industriale) è sorto (in realtà, sta sorgendo) un nuovo e imponente Quartiere residenziale. 
Qualcuno, dell'attuale Amministrazione Comunale, che è la stessa di prima che ha gestito in tutti questi anni la trasformazione, mi contestò questa parola: "quartiere". Oggi, e a brevissimo, quando le ruspe lasceranno posto al risultato, di fronte ci troviamo e ci troveremo un Quartiere vero e proprio, difficile non definirlo in questo modo. Un nuovo e imponente Quartiere, fatto di Palazzi di 7 piani, nuove strade, parcheggi e cemento. Tanto cemento: abbiamo provato in Consiglio Comunale da oppositori alla prima Giunta Balconi, in occasione dell'approvazione del Piano di Intervento del Lotto 4, nel lontano 2021, a proporre soluzioni diverse e più vicine alle esigenze collettive.
Sul tavolo, mettemmo 18 Osservazioni (ovvero, proposte alternative) a quel Piano, quello che a breve vedremo realizzato, tutte respinte.
E, puntualmente, i problemi focalizzati allora, che abbiamo cercato di mitigare con le nostre proposte non accolte, li vediamo tutti oggi, a cominciare da un nuovo Quartiere "per pochi", senza anima, che non offre nulla se non se stesso.

Avevamo proposto, innanzitutto, di destinare una quota dell'insediamento al "residenziale sociale", attraverso accordi specifici, con formule come L'Housing Sociale, per venire incontro alle giovani coppie, agli anziani soli, a quella fetta di popolazione che ha un reddito troppo basso per poter aspirare al mercato libero: inascoltati.

Avevamo proposto di rinunciare a uno dei 7 imponenti palazzi, per realizzare un "polmone verde" attrezzato per i più piccoli con percorsi ciclopedonali, connettendo anche l'area verde della Bocciofila, del Centro Borsellino e della Croce Bianca, un "Bosco Urbano", un'area veramente di mitigazione ambientale: inascoltati. 

Avevamo proposto di sfruttare questa riconversione per incominciare a guardare alla "Cassina de Pecchi" del futuro, per un Quartiere simile a quelli che si sviluppano nel resto d'Europa, mettendo al centro e coniugano elementi quali la sostenibilità ambientale, quella sociale, una Città efficiente e innovativa, ricorrendo alla bioedilizia, con l'utilizzo di materiali naturali e a impatto zero, per la riduzione dei consumi e l'efficientamento energetico: inascoltati.

Oltre a queste, altre proposte, come lo stralcio del nuovo Municipio e della Caserma, posizione condivisa da centinaia di Cittadini; il potenziamento, necessario, dei Servizi, a cominciare dalle Scuole e dalle strutture sportive, a fronte di tanti nuovi abitanti; misure di "tutela" viabilistica (e ambientale) per Via Mazzini e per l'asse centrale del Paese; una progettualità specifica su Sant'Agata, ad esempio destinando la ex Scuola all'inclusione sociale e al "dopo di noi"; avevamo chiesto tante modifiche alla Convenzione, per equilibrare a favore del Pubblico la stessa; avevamo chiesto delucidazione sugli stalli di sosta (pochi, come infatti sono pochi) e sui campi elettromagnetici, sottoponendo gli studi fatti ad Arpa. 

Tutto questo è stato respinto e non accettato (se qualcuno vuole approfondire le proposte fatte allora A QUESTO LINK trovate nel dettaglio le 18 Osservazioni presentate).


CONCLUSIONI: E' QUESTO L'IDEA DI PAESE A CUI ASPIRIAMO?

E, dunque, al netto della contrarietà che rimane tale a utilizzare gli Oneri per Caserma e nuovo Comune (di cui, tra l'altro, ancora non vediamo risultati tangibili, dovè il nuovo Comune? dovè la Guardia di Finanza?) a conclusione di questo lungo articolo, per chiudere e rispondere almeno in parte alla domanda iniziale
"cosa rimane a Cassina de Pecchi di quella che tutti consideravano una grande e irripetibile occasione di sviluppo?" 
Mi rammarica ammettere che rimane ben poco. Lo ridico, per errori di allora, quando in Amministrazione c'era il centrosinistra e soprattutto per errori dopo, quando è arrivata un'altra Amministrazione. Oggi, ai nostri occhi rimane (rimarrà a breve) una pura operazione edilizia, per la realizzazione di un nuovo quartiere destinato alla residenza di più di 400 Cittadini, che ha sfruttato un alto coefficiente edificatorio e di contro, prevede una bassa e non significativa previsione di elementi qualitativi ambientali, umani, sociali. 

A seguito delle vicende che hanno interessato la Città di Milano questa estate, si dibatte sull'efficacia di una politica amministrativa che senz'altro ha "migliorato" la qualità della vita nella metropoli milanese, ma che di contro, ad esempio, non è stata in grado di sviluppare politiche abitative vicino alle "persone Comuni". Una Città esclusiva, "per chi può permetterselo", con l'aggravante che il nuovo Quartiere ex Nokia (a differenza di Milano e delle vaste riqualificazioni che hanno interessato Milano negli ultimi 20 anni) non offre nulla. Se sul piatto mettiamo anche il dibattito in corso "sull'Ospedale della Martesana" un ragionamento, su questo, poteva, anzi doveva, essere fatto.
A maggior ragione se consideriamo la "S"vendita degli spazi pubblici, lì in quell'area, quello che doveva essere il Poliambulatorio che è stato venduto a un privato, per farci business. E, a qualche chilometro, l'ex Scuola di Sant'Agata, futura Caserma della Guardia di Finanza, sottraendo un altra struttura alla collettività. 

Non è certamente questa la mia idea di Paese, di oggi e soprattutto di domani. Un'idea esclusiva, che riduce gli spazi comuni, che sottrae opportunità e crea condizioni per pochi. Un'idea, la mia e mi auguro sia anche l'idea della stragrande maggioranza dei cassinesi, che prevede di mettere al centro gli interessi collettivi. 
Oggi, dopo 7 anni, a risultato quasi finito, alla ex Nokia, è evidente: di interessi collettivi ne sono rimasti ben pochi.
Il rischio, tangibile è che lo sviluppo attuale e prossimo delle nostre Città sia questo, come modello ripetitivo che tende a guardare al profitto, innanzitutto e fare a meno di umanità: apriamo un dibattito dal basso. Io ci sono.







mercoledì 7 maggio 2025

Un nuovo "Titolo" ai soliti noti del cerchio-magico della lega

Che la lega abbia subito (consapevolmente) una metamorfosi epocale trasformandosi da partito "che difende il Nord" a partito immischiato nella melma sovranista e nazionalista, lo avevamo capito da un pezzo.

Che in alcuni Comuni addirittura la lega "dimentichi" le battaglie di un tempo, per adagiarsi comodamente ai meccanismi del "potere" lo avevamo capito sì, ma un pò meno, almeno a Cassina de Pecchi.

Da "tagliare le poltrone" a "moltiplicare le poltrone" del resto, è un attimo. Tanto a Roma, quanto nel piccolo Comune di periferia.

In occasione dell'ultimo Consiglio Comunale, di cui vi ho raccontato tutto a QUESTO LINK la maggioranza di cui la lega non solo fa parte da 6 anni, ma ne è di fatto il principale sponsor, esprimendo il Sindaco tra l'altro, dando seguito al nuovo Regolamento e nuovo Statuto da loro approvato (ve ne parlai QUI) aggiungono una (alquanto inutile) "poltrona" in seno al Consiglio Comunale, quella del "Vice Presidente del Consiglio Comunale". 
Alquanto inutile perché in assenza del Presidente del Consiglio Comunale è il Consigliere Comunale "anziano" (cioè colui o colei che ha raggiunto il maggior numero di preferenze) ad assumere "l'incarico" di Presidente del Consiglio Comunale temporaneo. 

A differenza di quanto avviene ad esempio alla Camera o al Senato, dove i Vicepresidenti coadiuvano il Presidente nelle sue funzioni, il Vicepresidente del Consiglio Comune di Cassina de Pecchi non collabora con il Presidente e nemmeno ne fa le veci alternandosi ad esso, o meglio lo fa, ma solo in assenza del Presidente ufficiale. Ecco spiegata "l'inutilità" all'atto pratico della figura (e del titolo) di Vice Presidente del Consiglio Comunale, una nomina che risponde a una necessità politica, una nomina che aggiunge poltrone e "titoli" a quelli già esistenti a Cassina (e di cui i Cittadini farebbero anche volentieri a meno).

A Cassina de Pecchi sarà, su indicazione della maggioranza (l'opposizione si è astenuta) l'Assessore Varisco a occupare il "posto" con titolo che appunto già occupava senza titolo (essendo Varisco il Consigliere "anziano"). 

Una nomina alquanto forzata non solo perché superflua ma anche perchè in una ipotetica condivisione con le minoranze sul Regolamento e sullo Statuto (cosa non avvenuta tant'è che nuovo Regolamento e nuovo Statuto sono stati imposti) sarebbe stato istituzionalmente corretto proporre un membro dell'opposizione (come ad esempio avviene alla Camera e al Senato, dove ci sono otto Vicepresidenti scelti tra membri della maggioranza e della minoranza) e poi fatto di non secondaria importanza, quando gli capiterà di fare il Presidente del Consiglio pro-tempore (adesso, anche con titolo) si troverà, l'Assessore Varisco, nella inconsueta situazione di gestire il Consiglio Comunale da Presidente pro tempore, magari su punti all'Ordine del Giorno che riguardano provvedimenti in merito alle sue deleghe che ricopre per mezzo dell'altro titolo, quello da Assessore.

Sia chiaro, così lo dico a scanso di equivoci, il Vice Presidente del Consiglio Comunale non percepirà (a differenza del Presidente) nessuna indennità. 
Ma il tema rimane: accumulare cariche, anche solo da "inserire nel Curriculum" per la lega di oggi, non è più un tabù. 
Anzi, forse è diventata una opportunità, da sfruttare al massimo. 
Sacrificando qualche "giovane" di quelli seduti sui banchi della maggioranza, che avrebbe perlomeno fatto un pò di esperienza. 
A Cassina rimane invece tutto dentro il solito cerchio magico dei soliti-noti.




lunedì 28 aprile 2025

Tasse alte, scarsi investimenti e nessuna innovazione, Cassina ancora ferma

Sarebbe impresa ardua per me riuscire a usare parole diverse da quelle che uso dal 2019 per descrivere la politica sui conti pubblici dell'Amministrazione Balconi. 

Cassina continua a rimanere ostaggio di tasse alte, scarsi investimenti, costi altissimi per la gestione quotidiana e nessuna innovazione: fate una ricerca su questo Blog e vedrete che lo dico dal primo minuto di insediamento della destra a Cassina. Un Paese fermo e tutto concentrato sul rincorrere i problemi, invece che affrontarli e possibilmente risolverli.
Il Rendiconto di Gestione 2024, cioè il riassunto delle entrate e delle uscite dell'anno passato, che il Consiglio Comunale approverà il prossimo 30 Aprile ne avremo (purtroppo) la conferma. Cassina continua a pagare la visione mancante di una compagine che oltre a tenere le tasse alte e a mettere soldi per mantenere "l'apparato" non fa.

Lo dicono i numeri, nudi e crudi: provo a riassumerli.


POCHI INVESTIMENTI

Su un totale di spese sostenute nel 2024 pari a 11.510.196,09 Euro, "solo" 1.838.251,42 Euro (meno del 9%) sono in conto capitale (cioè in investimenti) il restante 11.510.196,09 Euro (ovvero il 91%) in spese correnti, cioè gestione dell'esistente.

Nel corso del precedente mandato (2019 - 2024) in modo continuativo la più corposa voce di spesa del Bilancio è stata quella alla MISSIONE 1 "SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE" e i conseguenti pochi investimenti (fermi nel 2024 al 9% e mai andati oltre al 10% nei 5 anni precedenti) sono un problema evidente che limita da un lato il "progresso" del Comune e dall'altro, soprattutto alla voce "gestione", costringono il Comune a dedicare appunto grosse risorse alla gestione della macchina comunale, quando invece, le risorse dovrebbero essere ripartite principalmente sulla Cittadinanza. 


RISORSE DESTINATE INNANZITUTTO ALLA GESTIONE

A conferma di quanto detto, la più corposa voce di spesa dell'esercizio 2024 è quella alla MISSIONE 1 "SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE" per un importo complessivo di 4.081.848,27 Euro, ovvero il 19% del Bilancio 2024.

Le spese alle altre Missioni sono così suddivise (tra parentesi la percentuale rispetto al Bilancio complessivo 2024):

MISSIONE 3 - ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA                                                                                                     654.598,48 Euro (3,13%)

MISSIONE 4 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO                                                                                              1.601.859,24 Euro (7,6%)

MISSIONE 5 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E ATTIVITÀ CULTURALI                                                            591.180,90 Euro (2,83%)

MISSIONE 6 - POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO                                                                               451.449,99 Euro (2,1%)

MISSIONE 9 - SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE                                               1.987.501,28 (9,5%)

MISSIONE 12 - DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA                                                                          3.096.114,63 Euro (15%)

In sostanza, dedichiamo meno risorse alla Sicurezza, alla Cultura, ai Giovani rispetto a quelle che dedichiamo alla gestione ordinaria. 

Questo dato è deficitario e penalizzante perchè si traduce in politiche più concentrate a dover fare i conti con una gestione quotidiana dispendiosa, rispetto a un ritorno effettivo delle risorse sulla vita quotidiana dei cassinesi.




TASSAZIONE ANCORA AI MASSIMI LIVELLI DAL 2019

Il Rendiconto 2024 conferma un elevato livello di tassazione locale per i contribuenti cassinesi, nonostante da quattro anni a questa parte, i Bilanci approvati dall'Amministrazione Comunale abbiano certificato avanzi di amministrazione in positivo.

Il risultato di amministrazione dell’esercizio 2024, presenta un avanzo di euro 5.417.397,95 euro di cui la parte accantonata è 979.616,60 euro (quasi il doppio rispetto al 2023 che era di 465.083,34 euro).

Le "ENTRATE TRIBUTARIE" 2024 ammontano a 8.893.165,61 Euro (circa la metà delle entrate complessive del 2024) di cui: 3.234.040,09 euro IMU, 2.902.289,55 euro IRPEF, 1.530.777,68 euro TARI.



Il dato più eclatante è che a fronte di tasse alte fin dal 2019, i Servizi erogati sono i medesimi e mai migliorati dalla Giunta Balconi, a differenza di tanti altri Comuni che riescono a reinvestire i proventi della tassazione, per ampliare i Servizi. 


UN COMUNE FERMO SULL'INNOVAZIONE

Un'altra costante che ha caratterizzato il 2024 (e l'intero mandato amministrativo) è la mancanza di visione. Non a caso per 5 anni c'è una Missione su cui il Comune non stanzia fondi. Essa è la MISSIONE 17 "Energia e diversificazione delle fonti energetiche" che nel corso del 2024, ha ricevuto "0" euro. E, di fatti, continuiamo a spendere cifre mastodontiche per le utenze, come da riassunto che segue:

Energia elettrica 222.774,43 Euro
Acqua 47.373,27 Euro
Gas 387.930,81 Euro
Utenze e canoni per altri servizi n.a.c. 379.971,06 Euro

Per le "bollette" il Comune di Cassina de Pecchi ha speso nel 2024 1.038.049,57 Euro perché le strutture Pubbliche, Scuole e Palestre su tutte, sono strutture vecchie ed energivore, non investire in diversificazione energetica, significa continuare a dedicare ingenti somme, in aumento tra l'altro rispetto al 2023 (allora il Rendiconto certificava 807.151,11 euro) per mantenere ciò che invece necessita rigenerazione.


TASSA RIFIUTI, ANCORA ALTA MA SERVIZIO IDENTICO

Le tariffe TARI, ovvero quella che tutti paghiamo come Tassa Rifiuti e che saranno oggetto di Consiglio Comunale, aumenterà ancora. E' dal 2019 che aumentano la TARI con una media del 59% per le utenze domestiche (le Famiglie) e il 27% in più per le imprese e i negozi, con punte fino al 40% (in più) per gli artigiani. Anche qui, il Servizio è lo stesso, mai migliorato, anzi peggiorato a detta di molti Cittadini. Non solo, l'Amministrazione di allora e di oggi, nel primo anno, tagliò tutte le agevolazioni che riguardavano comportamenti "virtuosi" da parte dei Cittadini a favore dell'Ambiente, nel 2020 ci fu il primo aumento TARI tra il 10% e il 18% alle Famiglie e del 10% per le aziende; nel 2021, ancora la Tari aumenta, del 18% alle Famiglie e del 6/7% alle imprese; nel 2022, altro aumento TARI tra il 5% e l'8%.

Stancamente e in modo ripetitivo, il centrodestra cassinese, continua imperterrito a ripetere ciò che di più sbagliato può fare una Amministrazione Pubblica, tenere alta la tassazione a tutti e non incidere minimamente sui problemi che affliggono il Paese.

Lo vedremo (lo vedrete) Mercoledì 30 Aprile in Consiglio Comunale, lo vediamo da 6 anni.

lunedì 14 aprile 2025

LA (ormai, ex) CASA della SALUTE IN VENDITA: un altro schiaffo ai bisogni dei Cittadini

Ha riscontrato "un'ottima risposta" l'iniziativa per il test e la prevenzione glicemica: più di 50 Cittadini si sono recati presso i locali del "Centro Borsellino" per farsi visitare, grazie alla collaborazione con la Casa di Comunità di Cernusco, ce lo racconta la pagina facebook del Comune.

Tutto molto bello, tutto molto reale: la Salute era, è e con tutta probabilità sarà ancora un tema cruciale, lo ha dimostrato la pandemia, lo raccontano le centinaia di storie di lombardi costretti a fare i conti con liste d'attesa infinite, medici di base carenti, personale sanitario allo stremo, pubblico svuotato a favore del privato. Tutto "grazie" alla cappa trentennale della destra al comando della nostra Regione.

Ma la Salute dei Cittadini non è una "iniziativa spot". Nemmeno in un piccolo Comune di periferia come il nostro. 

Di fronte a un sistema sgretolato che non riscuote più nemmeno la fiducia dei lombardi (il 56% boccia la Sanità regionale) invece che investire in sanità e sviluppare opportunità, anche nel piccolo, riusciamo (riescono) a gettare alle ortiche progettualità sulla Sanità, quella ad esempio che aveva permesso di ottenere come contropartita dal privato che ha realizzato l'operazione ex Nokia-Siemens, un locale da dedicare ai Servizi medici pubblici di base. 

Su questo sapete tutto, ho e abbiamo denunciato per anni l'immobilismo e l'indifferenza della maggioranza Balconi che ha lasciato cadere nel degrado e nell'abbandono quella che sarebbe dovuta essere la prima "Casa della Salute" della Martesana, una struttura "a rustico" consegnata dall'operatore nel lontano 2020 e poi morta lì, tra sporcizia, rifiuti e abbandoni di lavorazione. 

Oggi, dopo 5 anni di dimenticatoio, la Giunta decide di "alienare" quel bene pubblico. Decide cioè di venderlo. E, con Determina 205 del 3 Aprile si incarica una perizia per stabilire il valore, in funzione appunto della vendita.

Una Giunta, quella attuale e quella di prima, che è riuscita a fare e dire di tutto sulla Casa della Salute tranne la cosa più importante, cioè difenderla e svilupparla. Una eredità del centrosinistra, avrebbero dovuto solo riempirla di contenuti, un'eredità che non è stata colta, anzi è stata dapprima osteggiata ("non interessa" ai medici di Cassina! non interessa così tanto che infatti i medici di Cassina lasciano Cassina per andare in strutture condivise, ovvero in altre Case della Salute, come avvenuto con uno dei Medici che ha professato per poco tempo a Sant'Agata, scegliendo poi lo studio condiviso di Gorgonzola) poi la tiritera sul disinteressamento di ASST e la volontà "lampo" (lampo perché non hanno mai dato seguito a questa volontà) di trasformare un bene totalmente Pubblico in un "bene privato convenzionato con il pubblico". 

Intanto i mesi e gli anni sono passati, la realtà è sotto gli occhi di tutti ed oggi, dopo 5 anni, la notizia: la ex Casa della Salute si vende, attraverso Bando. Però si fanno iniziative con le Case di Comunità a noi vicine (Cernusco) e si riempiono i social di foto, tanto per sentirsi a posto con la coscienza.

Chi acquisterà quel bene, semmai verrà venduto, per farci cosa, è tutto da capire. Chissà, qualcuno che riuscirà a strapparlo a un prezzaccio (viste anche le condizioni in cui versa) per realizzarci una struttura Sanitaria (privata, naturalmente) lo si trova sempre, del resto sulla Salute, in Lombardia, si fa business, a discapito del Pubblico e dei Cittadini.

Quali saranno i termini del Bando? 
Verrà mantenuta la vocazione di Servizio?

Quesiti di cui non conosciamo la risposta. 
Una cosa è certa: la lunga e triste vicenda della Casa della Salute di Cassina de Pecchi, non finisce certo così. 

Anche perché quel luogo, pensato insieme a Pizzaut come fiori all'occhiello di tutta l'operazione che ha visto la rigenerazione dell'ex Area industriale, non può essere banalizzato solo come un "bene" redditizio per le case Comunali. Non è una questione economica, è innanzitutto una questione di prospettiva. Quella che all'attuale Amministrazione manca. 

Lo dico da 6 anni, continueremo a denunciarlo per i prossimi 4.

martedì 25 febbraio 2025

Scuola, l'Amministrazione TAGLIA!

Il 10 Dicembre 2024 la Giunta ha approvato il Piano di Diritto allo Studio 2024/2025 senza informare il Consiglio Comunale e quindi, senza informare la cittadinanza. 

Non ci stupisce e non ne avevamo dubbi, naturalmente, d'altronde i soldi sulla Scuola, da parte dell'Amministrazione Balconi, sono sempre meno. E ve lo racconterò in questo articolo.

Ma, partiamo dal principio. 
Un Documento, il Piano di Diritto allo Studio, fondamentale per il funzionamento della Scuola cassinese.
Un Documento di progettualità, che riguarda la popolazione scolastica, i nostri figli, i nostri nipoti, chi nella Scuola ci lavora. 
Un Documento che disegna la programmazione per l'anno in corso e che richiede tanti investimenti, umani, di competenze, economici.

Ebbene, la Giunta Balconi ha deciso coscientemente di approvare questo documento in autonomia, a differenza di quanto sempre fatto negli anni precedenti. Ad eccezione del Piano 2023/2024 che fu portato in Consiglio (dopo la sua approvazione in Giunta) e ritirato subito dopo, non discusso. In quell'occasione (Dicembre 2023) ci fu uno dei tanti pasticci a cui ci ha abituati l'Amministrazione Balconi (portare un Piano votato dalla Giunta e poi ritirarlo!).
A un anno di distanza "risolvono" tagliando il problema alla radice, approvazione tra 6 Persone e nessuna informazione a riguardo, nonostante siano stati inaugurati i "Tavoli sulla Scuola" organismi di partecipazione, anch'essi però esclusi da una valutazione di merito sul Documento.

Il Piano in oggetto, oltre che sconosciuto dai cassinesi, è povero, dal punto di vista delle risorse stanziate. 

Il contributo del Comune di Cassina de Pecchi alla nostra scuola per il 2024/2025 sarà di 63763 euro, ben 12554 euro in meno rispetto a quanto stanziato l'anno precedente. il 17% in meno, molto, moltissimo. Non solo, la cifra è inferiore a quanto stanziato nel 2022, bel 2023, nel 2024 e ad eccezione del 2020 (62 mila euro) quello di quest'anno è il contributo più basso degli ultimi 6 anni di Giunta Balconi 1 e Balconi 2.

Ho schematizzato in una documento riassuntivo i dati di quanto il Comune di Cassina de Pecchi ha investito nel Piano di Diritto allo Studio (che vedete qui di fianco): cifre altalenanti, ma sempre al ribasso rispetto al 2019 (primo anno di Amministrazione Balconi). Il che è in linea con quanto fa il governo nazionale (dello stesso colore politico di quello nostro locale).

Tagliano sull'istruzione, a fronte di un Bilancio (approvato poche settimane fa, ve ne ho parlato QUI) che ha fatto registrare un avanzo libero di oltre 300 mila euro. 

E' una scelta politica che risponde a delle priorità che questa Amministrazione non vede (purtroppo) nella Scuola.

Forse si spiega il motivo di approvare "in solitaria" il Piano, che dovrebbe essere il "fiore all'occhiello" di una Amministrazione Comunale. 

Qui invece, a Cassina, la Giunta Balconi, approva, lontano dal dibattito, un Piano che sulla nostra Scuola ci mette meno soldi di quanto se ne mettevano prima. 
E, ovviament, non conviene dirlo ad alta voce!

domenica 9 febbraio 2025

SICUREZZA, per la destra basta "SPOSTARSI" in base alla (propria) convenienza.

domenica 26 gennaio 2025

Un altro Medico se ne và e la destra cassinese stà a guardare

Il 13 Maggio del 2024 durante la presentazione della sua Lista elettorale, l'attuale Sindaco (allora Candidato a Sindaco) annunciava il ritorno del Medico a Sant'Agata.

Quel Medico, andò a prendere il posto di un altro Medico, arrivato anche questo per qualche tempo e che poi scelse di spostare la sua professione, guarda caso, in una struttura condivisa con altri Medici a Gorgonzola.

Negli ultimi 10 anni almeno, la destra cassinese, in modo abbastanza esplicito, ha sempre vantato come obiettivo da raggiungere prima e come obbiettivo raggiunto dopo, quello di "riportare il Medico". Quando tutti, più o meno, siamo consapevoli che non è una Amministrazione Comunale o un Sindaco che dispongono gli spostamenti dei Medici. Lo sappiamo, più o meno tutti, destra cassinese compresa, che però non è mai mancata negli ultimi 10 anni almeno, di mettersi in mostra tra foto, post, articoli, nel tentativo di agguantare consensi.

Due giorni fa, attraverso un post dal suo profilo, il Sindaco ci fa sapere in modo ufficioso che il Medico annunciato il 13 Maggio 2024, dopo nemmeno un anno di professione sul territorio, se ne andrà.

Tutto già ampiamente previsto, dato che in più occasioni, nei mesi precedenti, avevamo interrogato e comunicato al Sindaco e alla Giunta che vi erano segnali inconfutabili in questo senso, a cominciare dai pazienti del Medico in questione che lamentavano assenze ingiustificate. 

Tutto già ampiamente previsto, visto che l'attuale Sindaco e la sua maggioranza non hanno mai creduto alla opportunità, più unica che rara, di realizzare una struttura di Medicina di base condivisa, moderna, in centro al Paese, dotata di tutte le caratteristiche per poter ospitare servizi specialistici, punto prelievi, Guardia Medica e molto altro (quella che oggi è la struttura abbandonata nell'ex Area Nokia). 

Bastava crederci, invece che disinteressarsi. 

In tutti gli anni di Amministrazione Balconi e destra, ne abbiamo sentite di ogni: dalla volontà di trasferire in quella struttura "Servizi privati a prezzi convenzionati per i residenti" alla "non disponibilità dei medici cassinesi di spostarsi alla (ex) Casa della Salute". Risultato: i Medici se ne vanno da Cassina perché scelgono luoghi più idonei e condivisi, la struttura (che doveva essere una tra le "contropartite" dell'Operazione Nokia) in stato di degrado e i Cittadini che fanno i conti con un sistema Sanitario che fa acqua da tutte le parti, tra liste d'attesa infinite per una visita e carenza appunto dei Medici di Base. 

A differenza del Sindaco e della sua maggioranza, che hanno fatto una Campagna Elettorale sul "riporteremo il Medico a Sant'Agata", ma si guardano bene dal farsi fotografare adesso quando il Medico se ne va, io (e noi) non prendiamo in giro nessuno. Non è nelle possibilità di un Sindaco far spostare i Medici, non lo può fare un Sindaco di destra, tanto meno uno di sinistra. Ma un Sindaco, ed è qui la mancanza del Sindaco di Cassina, dovrebbe creare le condizioni per attrarre i Medici sul territorio. Come, ad esempio, mettere a disposizione spazi, belli e accoglienti. 

Su questo, Balconi e destra hanno fallito. 

E il fatto che un altro Medico se ne và, ne è la conferma.  

venerdì 10 gennaio 2025

Ricominciano da dove ci avevano lasciato: tasse al massimo, investimenti al minimo!

Il 7 Gennaio, ancora una volta e se ancora ce ne fosse bisogno, certifica un fatto, pressoché assodato dopo 5 anni (e altri 5 ci aspettano) di Amministrazione Balconi: le tasse alte e gli scarsi risultati sono il biglietto da visita del centrodestra al governo a Cassina da (quasi) 6 anni.

Ancora una volta, il Bilancio previsionale approvato nella seduta di Consiglio Comunale, ci racconta di tasse al massimo consentito e Servizi sempre gli stessi, con gli stessi problemi di sempre, che nessuno sistema e poi pochi investimenti.
L'ho denunciato per 5 anni, mi sa che tocca farlo per altri 5: Balconi e centrodestra tengono le tasse alte, ma non restituiscono nulla.
Non sono io a dirlo, sono i numeri a farlo.

Su un Bilancio di 23 milioni di euro circa, nel triennio 2025 - 2027, l'Amministrazione Balconi prevede di introitare 6 milioni e 870 mila euro di tributi, suddivisi tra TARI (Tassa rifiuti) 1 milione e 570 mila euro, IMU 2 milioni e 500 mila euro, IRPEF 2 milioni e 400 mila euro: un salasso. 

IRPEF e IMU, lo ricorderete, furono portate al massimo consentito a inizio 2020 (primo anno Giunta Balconi 1) e da allora così sono rimaste, nonostante l'ormai "famigerato" buco di bilancio fu risolto in men che non si dica (già nel 2021). Nonostante il disavanzo (fisiologico) viene ripianato in poco più di un anno, Balconi decise e fece votare poi per tutto il resto delle consiliatura Bilanci che mantenevano al massimo consentito la tassazione locale (Bilanci a cui ho sempre convintamente votato contro). Su questo non hanno mai cambiato idea, bisogna riconoscerlo, questa coerenza da "Partito delle Tasse" è da record. 

5 anni di tasse al massimo, a Cassina, non si sono mai visti e per mantenere inalterata la propria politica miope che si rifà sulle tasche dei Cittadini, anche al primo Bilancio Previsionale del "Balconi bis" si ricomincia da dove ci avevano lasciato: una grossa fetta di quei 23 milioni di euro (1/3 circa) ce la ritroviamo per gestire l'apparato (la macchina comunale) a tutto il resto veramente poco. Anzi pochissimo. 
Ci ritroviamo meno fondi all'istruzione e Diritto allo Studio (dagli oltre 2 milioni del 2024 a meno di 1 milione nel triennio 2025 - 2027), un terzo in meno per le attività culturali (dai 600 mila euro del 2024, ai 260 mila euro nel triennio 2025 - 2027), un terzo in meno per le Politiche giovanili, Sport e tempo libero (dagli 868 mila euro del 2024 ai 268 mila euro nel 2025, i 160 mila euro nel 2026 e 2027), segno meno anche per le Politiche Sociali (quasi 1 milione in meno per il prossimo triennio rispetto al 2024) e per il Commercio e lo sviluppo economico, zero euro per il Lavoro, la formazione professionale, l'agricoltura, la diversificazione delle fonti energetiche.

Le strutture pubbliche intanto continuano a costare e molto in termini di mantenimento (bollette) non siamo in grado di investire in innovazione e futuro, non facciamo manutenzioni, non riqualifichiamo gli spazi, ma di contro ci teniamo un Paese "vecchio" che "tiene le tasse alte per coprire i costi maggiori". Nonostante l'avanzo attivo è di oltre 300 mila euro (quindi, perché tenere alte le tasse?). 

La certificazione dell'ulteriore fallimento dell'Amministrazione di adesso, che è quella di prima, sta nella scelta di utilizzare una parte degli Oneri per quei miseri 100 mila euro messi sulle manutenzioni.

Tutto già tristemente vissuto per 5 anni (quelli precedenti), tutto che si ripete stancamente, senza una sostanziale prospettiva.

Voi mi direte (già me lo hanno detto): Cassina ha scelto questa coalizione per la seconda volta. Io vi rispondo: lo so, ma qualcuno dovrà pure continuare, ostinatamente, a dirvi come stanno le cose. Sulle vostre tasche e non solo su quelle.
Continuerò a farlo, come fatto da 5 anni

28 Maggio 2020 "Tasse sù, Progetti giù":

31 Maggio 2020 "quindi la Lega ha aumentato le Tasse"

31 Luglio 2020 "Cassina paga e taci"

3 Ottobre 2020 "Poca visione e aumento delle Tasse"

8 Maggio 2022 "Lega e alleati aumentano le tasse"

1 Aprile 2023 "Cassina non spicca il volo"

27 Aprile 2023 "La TARI in 4 anni è aumentata dal 59%"

22 Dicembre 2023 "Carbone sotto l'albero per i cassinesi"

28 Aprile 2024 "Tasse al massimo, investimenti al minimo"