Mi conosco e dopo quasi 43 anni (tra 6 giorni è il mio compleanno) posso dirlo con un certo grado di certezza: faccio fatica a stare "fuori" dalla mischia.
Impossibile girarmi dall'altra parte, difficile per me mordermi la lingua. Sopratutto se in ballo vi è una rivoluzione che cambierà radicalmente l'aspetto di un pezzo importante del nostro Comune.
Il Progetto di riqualificazione di quell'Area di 120000 mq che una volta occupava Nokia-Siemens, l'ex colosso delle telecomunicazioni, è stato discusso e messo a conoscenza dei Gruppi Consiliari e dei cittadini intervenuti, Giovedì 20 Settembre, dopo una seduta di Commissione durata quasi tre ore, in cui tutti gli aspetti sono stati sviscerati.
Stamattina però svesto i panni da "arbitro" indossati in occasione della Commissione Urbanistica dedicata a Nokia (organismo di cui sono Presidente - ruolo di garanzia per tutte le forze politiche in esso rappresentate) e indosso volentieri i panni da giocatore, che parteggia, che sta "da una parte", cosa che nella vita ho sempre fatto, mettendoci la faccia, senza mai nascondermi.
Cosa prevede il Progetto lo sapete già, ve ne parlai la prima volta il 5 Agosto 2018 (http://andreaparma.blogspot.com/2018/08/servizi-lavoro-qualita-una-nuova-vita.html).
Quel che invece non sapete è che alcuni politici locali e la loro claque organizzata, quelli che cambiano obiettivo ogni 5 minuti riproponendo il solito disco rotto, quelli che vi hanno dapprima parlato di "speculazione in corso" (smentendosi da soli), poi di "case al posto di fabbriche" (smentendosi ancora da soli), poi di "interessi e poltrone" (indovinate? Smentendosi ancora da soli), quelli cioe' abituati alla sopravvivenza piuttosto che ai risultati, cercano e cercheranno ancora in tutti i modi di mettere il bastone tra le ruote a un Progetto che è solo positivo per la Città. Cercano e cercheranno di mettervi paura, di insinuare pericoli, di raccontarvi una verità fasulla. Non hanno altre chance se non quella di creare (o provare a creare) il panico, perchè rispondono a una politica vecchia povera di idee e figlia di una cultura dominante, quella del caos ad orologeria per parlare di tutto tranne che di ciò che è evidente anche a un bambino: cogliere una occasione irripetibile come quella che ci è capitata per sistemare un area oggi abbandonata ridandogli vita, futuro e sopratutto, grazie a questa operazione, rimettere a nuovo strutture pubbliche, strade, marciapiedi, parchi, arredo urbano è un dovere per un amministratore che sa fare il suo lavoro.
Non un obbligo, certo, ascoltando e valutando il parere di tutti e su tutto, comprese preoccupazioni, dubbi e eventuali alternative, mettendo a disposizione tutte le intenzioni e discutendone con i cittadini. Ovvio, ma il punto è uno: amministrare un Paese significa scegliere, non e' un gioco.
E noi, oggi, siamo a un bivio. Lasciare l'area ex Nokia cosi comè oggi (abbandonata al suo destino) oppure ricostruire un tessuto sociale e lavorativo là dove oggi cè degrado. Probabilmente la politica stanca preferisce l'opzione A.
Possiamo scegliere se realizzare opere (rotonda di Via Don Verderio e nuova strada di collegamento tra Via Roma e Via Mazzini, quelle previste dal PGT irrealizzabili senza questo operazione) o se lasciare le chilometriche file in uno degli snodi principali del Paese. Probabilmente la politica "contro" e mai "per" preferisce girarsi dall'altra parte.
Possiamo segliere se realizzare una vera e nuova Piazza in centro Paese (quella che Cassina - unico caso al mondo - non ha) oppure lasciare le 4 panchine vecchie e quel pezzo di verde usato per i bisogni dei cani quale è oggi Piazza De Gasperi.
Possiamo decidere di riportare Lavoro, Servizi e Opportunità oppure se arrenderci all'idea che li tutto rimarrà fermo in balia degli eventi.
Probabilmente la politica che non ha idee preferisce l'immobilismo.
Possiamo scegliere se dare il via all'operazione e incassare opere per più di 6 milioni di euro che si traducono nella ristrutturazione della ex Scuola elementare per spostarci il nuovo Comando della Polizia Locale, della protezione Civile e alcuni Uffici Comunali, nella nuova Piazza De Gasperi, nella nuova area giochi di Via Volta, nel nuovo Parco Balena, nel rifacimento completo dell'arredo di tutto l'asse Matteotti - Papa Giovanni XXIII, nei 20000 euro per 3 anni al commercio locale, nel nuovo parcheggio pubblico a servizio dello Stadio Comunale e della zona a Nord Ovest del Paese, nella rotonda da 40 mt all'incrocio tra Via Don Verderio e la Padana, nella strada di collegamento tra Via Roma e Via Mazzini, nell'area verde attrezzata interna a Nokia, nel Poliambulatorio e Presidio Medico (Casa della Salute) di proprietà comunale esempio più unico che raro in Martesana. Possiamo fare tutto questo oppure non fare nulla e tenerci il centro del Paese come è oggi: fatiscente e onestamente brutto.
Probabilmente chi urla, blatera e fa la claque preferisce il brutto. E probabilmente lo preferisce per poter continuare a blaterare e dire che è brutto.
Ma chi amministra, chi non passa le ore a seminare bugie e caos, ha un ruolo diverso. Piaccia o non piaccia questa Amministrazione, che spesso ho criticato per non aver fatto scelte, sta volta ha deciso di scommettere su una operazione che potrà creare anche dubbi o preoccupazioni, ma che ha una portata epocale per Cassina, la sua conformazione, la sua estetica, le sue relazioni, il suo futuro innegabile in termini di occupazione, urbanistica, viabilità, servizi. Impossibile non capirlo, meglio allorra distrarre l'attenzione con accuse vaghe facile abbocco per la claque, ma non per tutti gli altri.
La Cassina de Pecchi di domani è li dietro l'angolo: sta a noi scegliere.