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venerdì 21 ottobre 2016

Mozione d'urgenza su "cessate il fuoco immediato ad Aleppo"

Cassina de Pecchi, 18 Ottobre 2016


MOZIONE D’ORDINE


OGGETTO: RICHIESTA DI UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO AD ALEPPO


In massimo due mesi, due mesi e mezzo, la Città di Aleppo potrebbe essere totalmente distrutta. E migliaia di persone, non terroristi, saranno morte mentre festeggeremo il Natale”.
Queste parole, durissime, sono state pronunciate dall'inviato speciale dell'Onu per la Siria Staffan de Mistura. Un appello drammatico, che si somma a quelli che fin'ora sono stati lanciati invano a più livelli per chiedere un cessate il fuoco con l'obiettivo di far transitare i convogli umanitari oggi impossibilitati a raggiungere le zone della Città sotto assedio.


Premesso che,
Come tutte le guerre, quella in Siria, è una guerra atroce che ha causato migliaia di vittime tra la popolazione civile, ha causato e causa tutt'ora distruzione, sfollati e il dramma dei profughi, con cui l'Italia sta facendo i conti.
Una guerra, quella siriana, che da ormai 5 anni affligge la popolazione e su cui i media hanno abbassato o addirittura distolto lo sguardo, se non per le tragiche immagini che raramente ci vengono offerte dai mezzi di comunicazione, che fanno indignare sul momento, che rimbalzano sui social network ma che poi, alla luce dei fatti, non imprimono una volontà di intervento risolutore.
Una guerra difficile da interpretare, nata nel 2011 come ribellione al Presidente Bashar al Assade e il suo regime, proseguita come Guerra Civile, sfociata in uno scontro tra le principali potenze regionali, che coinvolge anche altri Paesi confinanti, a cui si è aggiunto il conflitto tra gli sciiti e i sunniti, tra gli iraniani e i sauditi, l'intervento americano prima e russo poi e il tutto complicato dall'ascesa in campo dello Stato Islamico.
Una Guerra su cui anche le fonti interne e quelle internazionali faticano a fornire dati e numeri. Pensiamo solo che per più di un anno (dal Febbraio 2015 al Febbraio del 2016) le Nazioni Unite hanno tenuto fermo il bilancio dei morti a 270000, per la non verificabilità dei numeri, che nessuno conosce con precisione. A inizio 2016 l'Osservatorio Siriano per i Diritti umani e lo stesso Staffan de Mistura hanno scoperto e diffuso nuovi dati che parlano di 470000 morti. Tra questi, almeno 80000 sono civili, più di 13000 bambini e quasi 9000 donne. Ai numeri crudi di un conflitto che non sembra trovare fine, nel sesto anno dall'inizio di questa guerra, dobbiamo sommare le migliaia di persone (quasi 20000) disperse nelle prigioni governative, i 5000 sequestrati dello Stato Islamico, i 6000 dispersi e i 2000 ostaggi.
Il 45% dei siriani non ha più una casa in cui vivere, l'11,5% della popolazione è ferita o uccisa. A questi dati sommiamo i quasi 5 milioni di profughi, di cui 1 milione sono arrivati in Europa, 2,7 milioni in Turchia, 1 milione in Libano, 650 mila in Giordania e 250 mila in Iraq.
All'interno del Paese, secondo i dati forniti a Maggio del 2016, 13,5 milioni di persone necessitano di un aiuto umanitario, di questi un terzo, 4,5 milioni, si trovano in regioni e paesi assediati e impossibili da raggiungere.
In questo quadro agghiacciante, ancora più drammatica è la situazione di Aleppo, seconda Città siriana. Qui c’è il “rischio di una catastrofe umanitaria senza precedenti” secondo le parole del Segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon. Negli ultimi tre mesi di conflitto, sotto i bombardamenti, 6000 tra morti e feriti ad Aleppo. Dalle 200 mila alle 300 mila persone sono sotto assedio senza la possibilità di lasciare i quartieri del paese. 2 milioni di persone sono senza acqua, senza elettricità e i 130 mila bambini che vivono ad Aleppo sono l'emblema della catastrofe umanitaria di cui parla Ban Ki Moon.


Preso atto che,
Tutti i tentativi di cessate il fuoco sono falliti, l'ultimo in ordine di tempo, siglato il 10 Settembre del 2016 tra Russia e Stati Uniti, è caduto penosamente, con la conseguenza immediata di un bombardamento a tappeto nei quartieri a ovest della Città, quelli occupati dai ribelli e dalle milizie jihadiste, che ha causato in 48 ore più di 300 vittime.


Premesso e preso atto di quanto sopra,
Premesso e preso atto che il conflitto in Siria non è di facile soluzione e che neppure la tregua dei combattimenti ad Aleppo concordata a parole tra le parti s'è resa possibile,
il Consiglio Comunale di Cassina de Pecchi approva questa Mozione d’ordine con urgenza e impegna il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale a comunicare e inviare la medesima all'attenzione del Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Senato della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri affinchè essi facciano tutto ciò che è nei loro poteri istituzionali per continuare la sensibilizzazione del Parlamento e del Governo italiano al fine che si possano esercitare, per le specifiche competenze e ruoli, le opportune pressioni nelle Sedi internazionali per chiedere un immediato cessate il fuoco tra le fazioni in conflitto e permettere il raggiungimento degli aiuti umanitari alla popolazione civile, con l'auspicio che ciò sia anche premessa per favorire l'avvio di un processo di pace.







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