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giovedì 8 maggio 2014

Dalla parte dei cittadini



Se qualcuno in questo momento mi chiedesse “perché ti candidi al consiglio comunale?” risponderei, senza esito alcuno, che “voglio contribuire alla costruzione di un posto diverso”.
Un posto diverso da quello che Cassina è stata in questi ultimi quattro anni. 
Un posto diverso da quel che si propone di fare quella stessa parte politica che ha mal governato Cassina durante l'ultima legislatura, finita prematuramente. 
Quella parte politica, oggi mascherata dietro una finta lista civica, scrive nel programma, tra le altre cose, che “sosterrà la famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna” e promette “bonus a nuovi nati solo per i cittadini italiani”.


Noi siamo un'altra cosa, per fortuna nostra e dei cassinesi. Infarcire di ideologia un programma elettorale per un comune di 13000 abitanti non ha alcun senso. Anche perché credo che ai cassinesi non interessi un fico secco dei tristi e retrogradi motti del tipo “prima gli italiani!”. Insomma, una filosofia perdente. Preoccupante che chi ha subito per primo le conseguenze catastrofiche di quella filosofia, e cioè il centrodestra di casa nostra, non se ne sia ancora accorto. 

Questo modo di agire e di porsi è un limite di una certa politica che non coglie la necessità di stare con i piedi per terra, di stare dalla parte dei cittadini e di affrontare i problemi quotidiani. Parlare di “famiglia naturale” e di “bonus per i bimbi italiani” forse farà presa sull’istinto di una società impoverita culturalmente e sulle paure di una popolazione sempre più spaventata dalla crisi e dalle difficoltà, certo. 
Ma, quegli stessi argomenti hanno poco a che vedere con l’arte del governare un paese come Cassina de’ Pecchi. Non ci facciamo distrarre dalle posizioni ideologiche, continuiamo a lavorare sul concreto. 
Lavoro, cultura, servizi al cittadino, spazi e luoghi di aggregazione, sicurezza, giovani…sono tutte questioni aperte, che meritano attenzione e di quelle vogliamo parlare, di nient’altro.

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