Sarebbe fin troppo facile, adesso, con questo POST, parlarvi della vergognosa situazione del verde pubblico che Cassina de Pecchi sta vivendo in questi giorni.
Sarebbe troppo semplice, adesso, ricordarvi il tremendo ritardo con cui si è lasciato incancrenire la questione "Centri Estivi" con il risultato che siamo tra i pochi (forse l'unico) Comune a non aver fatto partire i Centri Estivi il 15 Giugno.
Sarebbe una passeggiata parlarvi del solo Comune con la Biblioteca Civica chiusa fino al 23 Giugno, del solo Comune con la Piscina di cui ancora oggi non si nulla, del solo Comune con il Centro del Riuso ancora chiuso, del solo Comune che non comunica ai suoi Cittadini notizie fondamentali, come ad esempio i fondi per le Associazioni Sportive, mentre non mancano i soliti e ripetuti POST fatti di selfie a non finire.
Sarebbe facile, non lo faccio. Lascio giudicare ai Cittadini, che hanno occhi e testa per farlo.
Vi parlo, oggi, dopo uno stop di qualche settimana, di obiettivi e mezzi per raggiungerli.
Vi parlo ancora, di Illuminazione Pubblica, riprendendo l'ultimo articolo de 12 Giugno scorso, perchè il tema è di quelli seri.
E, dunque, secondo voi, il fine giustifica i mezzi?
In linea di massima mi sentirei di rispondere si. Dipende però da qual è il mezzo e soprattutto da qual è il fine.
L'obiettivo, il fine, a Cassina de Pecchi, per troppo tempo e per tante, troppe Amministrazioni, è quello di rendere più illuminato il Paese, che è buio, più buio di tanti altri Paesi qui intorno. Ci hanno provato in tanti, in tante legislature, ma il risultato, per un motivo o per un altro, non si è mai discostato dalla condizione di "buio cronico" che attanaglia strade, piazze, parchi cittadini, più o meno 365 giorni all'anno. E, quando la luce c'è, spesso e volentieri i guasti ripetuti fanno tornare il maledetto buio.
Per risolvere questo annoso problema e per far risparmiare i Cittadini, il Sindaco e l'attuale Amministrazione, dopo aver affossato il "Bando Lumen" (vinto nel Novembre 2018 dal Comune di Cassina de Pecchi insieme ad altri 27 tra Comuni, Province e Comunità Montane) Lunedì 15 Giugno in Consiglio Comunale, hanno dato il via all'iter per l'ingresso del Comune di Cassina de Pecchi in ATES, Società in house providing con sede in Trezzo sull'Adda, scegliendo una strada che, stando sempre alle dichiarazioni del Sindaco, comparata con la sola altra in essere (Bando Lumen) è migliore.
Non so se volutamente o meno, ma abilmente, molto abilmente, gli Assessori chiamati a presentare il punto 3 all'Odg del "Consiglio Comunale" ovvero "Acquisto quota partecipazione in ATES" hanno dedicato 3/4 della discussione a parlare di impianti di illuminazione, di lampadine, hanno messo lì numeri e cifre, hanno presentato il progetto diluito in 17 anni, hanno parlato di risparmio, di efficientamento, di riqualificazione di una rete (la nostra) vetusta. Hanno anche, gli Assessori, sottolineato le "chicche" del progetto, giusto per attirare l'attenzione, come i cannoni che sparano le immagini sui muri e le luminarie per Natale. Ma l'abilità (voluta o meno) degli Assessori, è durata fino a Consiglio Comunale inoltrato, quando è emerso che le lucine per Natale e i cannoni con le immagini, non sono quello che è stato votato dalla sola maggioranza (con i voti contrari di 2 gruppi di minoranza e 1 astensione di un altro gruppo). Ad essere votato è stato l'acquisto di una quota di capitale sociale di ATES (8000 euro) ovvero l'inizio di un legame profondo, un legame a doppio filo, per 17 anni, tra Cassina de Pecchi e una Società partecipata da capitale pubblico.
È ancora troppo presto per poter dire se il fine (riqualificare l'illuminazione pubblica in Paese) giustifichi il mezzo (il legame per 17 anni a una Società pubblica), soprattutto è ancora troppo presto per dire se il "mezzo Ates" è migliore del "mezzo Bando Lumen". Non ho nessun preconcetto, anzi sono molto curioso della prossima seduta di Consiglio dove si entrerà nel dettaglio.
Alcune considerazioni però le possiamo fare anche subito, basandoci su quanto ascoltato in Consiglio Comunale e quanto ho vissuto in prima persona, da Consigliere Comunale per 5 anni.
1 - Intanto, una prima evidente differenza, molto di sostanza: il Bando Lumen, seppur con il suo iter complicato, era ed è un Bando Pubblico con fondi europei e dopo che lo stesso Bando fu fermato in attesa di una sentenza del TAR, Cassina risulta essere tra i beneficiari. Soldi pubblici per finanziare progetti di innovazione degli impianti di pubblica illuminazione attraverso l’introduzione di tecnologie volte al risparmio energetico. Questo era e questo è, un finanziamento puro.
L'ingresso in Ates, è tutta un altra faccenda.
Complessa, dal punto di vista legislativo e giuridico: che cosa siano le "Società Pubbliche in house" e quali siano le loro funzioni e la loro storia nel nostro Paese, non puoi sintetizzarle in un Post. E forse nemmeno in un Consiglio Comunale, durato poco più di due ore. Quale sia la natura, la solidità finanziaria ed economica, le capacità di rispondere alle esigenze e i termini del rapporto con un Ente, non puoi esaurirli in quattro righe. Quali sono gli strumenti di controllo? Di verifica? Di garanzia per Cassina de Pecchi? L'Amministrazione ha sostenuto che tutti questi passaggi sono stati valutati, ma come possiamo esprimerci se nulla è stato reso pubblico? Hanno parlato per 1.30h di pali e di luci, non delle valutazioni tecniche-politiche-amministrative sull'ingresso in ATES.
2 - Gli Assessori chiamati a spiegare il punto, ci hanno detto che il legame profondo di 17 anni, si traduce nell'efficentamento energetico che verrà realizzato nei primi due anni, mentre nei 15 anni restanti restituiremo l'investimento e risparmieremo rispetto a quanto oggi il Comune spende tra canone + manutenzione straordinaria / ordinaria una quota di 259000 euro, ovvero una media di 15000 euro annui (eccezion fatta per i primi due anni, dove il risparmio, sempre secondo le cifre esposte, sarà maggiore rispetto ai 15000 euro di medi). E' utile sapere che, come vi avevo già anticipato nel POST del 12 Giugno, 1 anno di risparmio "stimato" ce lo siamo già utilizzato con la Determina n. 218 del 2 Giugno 2020 per la "prestazione di servizio di assistenza tecnico, amministrativa e giuridica per la valutazione e definizione dei rapporti tra il Comune di Cassina de Pecchi e la Società ATES Srl" e quindi per affidare (a pagamento) a un soggetto esterno al Comune un servizio di assistenza all'ingresso di Cassina de Pecchi in ATES.
3 - Il Bando Lumen finanzia 28 Progetti di 125 Comuni lombardi con oltre 36 milioni di euro di investimento. ATES, conta di 17 Comuni Soci e ha sottoscritto 6 contratti di manutenzione dell'illuminazione pubblica con 6 Comuni, tutti più piccoli di Cassina de Pecchi, l'ultimo contratto, in ordine di tempo, risale all'Ottobre 2017.2
A fronte di tutto ciò, che valutazioni sono state fatte? Cosa ci fa dire che entrare in Ates è meglio di ogni altra strada e soprattutto perché non esplicitare al Consiglio le valutazioni fatte?
Per ora vi lascio con le considerazioni qui sopra. Riprenderò il tema, proprio perchè riguarda concretamente la vita quotidiana in Paese.