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venerdì 7 giugno 2019

E' arrivata l'ora di scrivere una nuova pagina

Dopo la "sbornia" di questi giorni, tra numeri e grappa (dovuta ai numeri impietosi) a volontà, arriva il momento serio. Una analisi, seppur breve e molto lanciata al futuro, va fatta senza troppe parole e voli pindarici.

Un politico, di norma, non ammette mai la sconfitta, ma siccome io non sono un politico, ma semplicemente uno che coltiva una passione, lo ammetto. 

1) Abbiamo perso il Comune e questo ormai lo sapete.  
2) Abbiamo perso il Comune e lo abbiamo perso male: questo lo aggiungo io. 

Cassina de Pecchi, passa alla destra-destra, dopo 5 anni di centrosinistra. Cassina de Pecchi, passa da una colazione tenuta insieme da Valori solidi e radicati nel solco del Centrosinistra (forse, i valori, sono la sola cosa mai messa in discussione) a un "cartello elettorale" tra persone e forze diverse tra loro, direi in contrapposizione su tanto, nato per prendere un voto in più degli altri. 
Gli auguri di rito ai vincitori, li ho già fatti. Ora, posso anche permettermi - considerata anche la mia assenza dal Consiglio Comunale - di tornare a fare Politica. Fare Politica, dicendo le cose come stanno, come tra l'altro ho sempre fatto.


LE RAGIONI DELLA SCONFITTA

L'analisi del voto, qualsiasi sia la natura del voto, può partire da un primo semplice ragionamento: quello che riguarda i numeri nudi e crudi. E da lì voglio partire. 

La Lista "Viaviamo Cassina" (lista vincitrice) prende 2227 voti pari al 29,71%. La lista "Progetto Cassina Domani" (Centrosinistra) ne prende 1846, il 24,63%. Per vincere a Cassina e prenderti 11 Consiglieri Comunali su 16 basta prendere 1 voto in più rispetto agli avversari. La lista di destra-destra di voti in più di noi ne ha presi ben 381. Non una valangata, sia chiaro (tra l'altro, nonostante il "cartello" di lega più 3 civiche, prendono meno che la lega da sola alle europee) ma quanto basta per dire stop al Progetto Cassina e farmi(ci) venire più di un brivido sulla schiena (e non solo a me). 

La congiuntura tra la lega di Salvini e 3 realtà legate  (o che vorrebbero essere legate) chi più chi meno, al mondo della Parrocchia, fanno il pieno 381 volte di più che il centrosinistra, strappando al centrosinistra, il Comune. 

Perchè questo è avvenuto è abbastanza lampante: il centrosinistra (quello di 5 anni di Amministrazione) ha fatto errori (me compreso). Il centrosinistra ha perso contatto con la realtà e sintonia con gli Paese (me compreso). Il centrosinistra ha litigato e dato segnali di non unità e conseguentemente di credibilità monca. Si, e anche io ci ho messo il mio. 

Insomma, la sconfitta è dovuta, prima che dall'imbattibilità di un cartello forte trainato della lega mangia tutto, a precise responsabilità interne. Sconfitta arricchita, oltre che da errori amministrativi, debole sintonia con gli elettori, litigiosità, da una campagna "contro" trasversale portata avanti in particolar modo dal famigerato "fuoco amico", da miei compagni di Partito (o ex compagni di Partito, non lo ho ancora capito) che a 10 minuti dalla fine della Partita, se ne sono usciti dal campo volendosi portare via anche il pallone (tradendo anche goffamente non l'attaccante - quello antipatico) ma gli altri, quelli con cui hai condiviso tutto fin dall'inizio del Campionato.

Gli errori del centrosinistra di governo sono evidenti e a questi vanno aggiunte le divisioni, i veti incrociati, i personalismi all'ennesima potenza che come risultato hanno dato il Paese in mano alla destra-destra. 

Forse qualcuno sta ancora esultando perchè Parma è fuori dal Consiglio, ma sappiate che grazie a questo insieme di elementi, il risultato non è Parma fuori dal Consiglio. Quello è il minimo. Il risultato è la lega al comando, con personaggi che vanno al 25 Aprile alle commemorazioni e un minuto dopo ci tengono a condividere post che disconoscono i Valori del 25 Aprile, tanto per fare un esempio. Il risultato è aver portato al governo del Paese una compagine che nemmeno si è degnata di fare una telefonata alle minoranze per condividere la data del primo Consiglio o che bellamente si fa fotografare a pochi giorni dal voto, in un cantiere pubblico (Piscina Comunale) con dentro eletti e un Cittadino, non eletto e nemmeno candidato. Un gruppetto di eletti e un Cittadino dentro in un cantiere pubblico ancora aperto..e le Regole? E la Sicurezza? E il Cittadino li dentro? Chi lo ha autorizzato? Governare non significa POSSEDERE.

Il risultato delle divisioni e dei personalismi è questo e niente più: far vincere la lega e relegare tutti gli altri in opposizione.
   

LA MIA PERSONALE DEBACLE

In un contesto come quello appena descritto (lega ai massimi storici, personalismi schiaccia sassi, rancore e veleno dai tuoi ex Compagni e divisioni laceranti da questa parte della barricata) aver raccolto 62 preferenze personali, lo considero un mezzo miracolo. 
Non che il miracolo mi sia sufficiente, sia chiaro, sono fuori dal Consiglio Comunale. Ma poteva andare decisamente peggio e per me che ci ho messo testa e cuore per 60 mesi di fila (2014-2019), dando sempre il massimo e spendendo tantissime energie per la mia Comunità, lo ritengo un buon "Punto Zero" da cui ripartire. 

Piango, si certo: avevo l'ambizione di fare il bis. E' andata male, ma in Politica funziona cosi. Le battaglie si vincono e si perdono: quel che conta è non smettere mai di giocartele, con determinazione e coerenza. 

Ma, se io piango non è che gli altri ridono: stare in 2 gruppi di minoranza e aver fatto vincere il "cartello elettorale" non era certo l'obiettivo di nessuno, almeno, me lo auguro, altrimenti saremmo alla follia totale, andata in onda più e più volte nel centrosinistra.

Riconfermo quanto detto anche in altre occasioni in questi giorni. Anche se tutto farebbe pensare al contrario, non mollo mica. Non vi liberate cosi facilmente di uno che con le pantofole e il telecomando in mano non riesce a starci. Faccio il volontario al Piedibus, alla Biblioteca scolastica, alla Società Sportiva dove gioca mio figlio, dò una mano quando posso alla Città dei Ragazzi, a San Fermo, alla Festa d'Autunno, a Fragolosa, a Encuentro e anche alla Festa dello Sport. Sono andato a tagliare le piante  con il gruppo "Feetgardeeing" e a pulire il Naviglio con gli Scout. Sono iscritto all'Anpi, all'Arci e sono Socio della Coop Speranza. Ho e abbiamo organizzato una marea di Iniziative a Cassina in 5 anni come Pd, come Amministrazione Comunale e anche come semplici Cittadini. Non è che la fantasia e la voglia di rimboccarci le maniche ci manchi, anzi. Vivere Cassina per me significa viverla appieno: ci manca solo che per continuarla a viverla serva la poltrona (scomoda, tra l'altro, in tutti i sensi, lo dico sopratutto ai neo eletti) del Consiglio Comunale. Ci sono e continuerò ad esserci. Come prima, più di prima. Contateci.


PROSPETTIVE: LE TRE "R"

Dopo una sconfitta hai una sola possibilità. Costruire una alternativa. E qui a Cassina l'alternativa è da costruire su tutto.
Abbiamo un gap da colmare con la lega e la destra-destra. Abbiamo una emergenza a santagata, dove in particolare, abbiamo perso consenso. Abbiamo, innanzitutto, la necessità di Ricucire e Reinventarci. 

Cassina non è un Paese di destra-destra. Non è nemmeno un Paese leghista. Se Cassina è passata alla lega, le responsabilità sono tutte nostre e ho cercato di spiegarvele in questo POST. 

Abbiamo il tempo e la necessità oggettiva di Ricostruire una presenza in Paese, di Ricucire un rapporto con una fetta maggioritaria dell'opinione pubblica e con chi se ne è andato sbattendo la porta, di Reinventarci un gruppo di persone e di idee buone per farci trovare pronti quando sarà il momento. Niente di più difficile, niente di più ambizioso. Ma le prospettive non possono che essere queste. 

Testa bassa, sangue freddo e sguardo all'oggi: si va avanti, da minoranza in Paese, da fuori il Consiglio Comunale ma fedeli a una visione che non può cambiare in nome di una sconfitta. 

L'appello a tutte le forze che non si riconoscono nella lega rimane oggi valido più che mai e intorno a questo vogliamo costruire un consenso che vada oltre i 1800 voti raccolti il 26 di Maggio. Ripartire dalle periferie, ricominciare dai bisogni, guardare alla concretezza. Come farlo? Serenamente, senza la fregola di dimostrare che avevamo ragione noi, non è questo l'obiettivo. Nel 2014 chi uscì sconfitto dalle elezioni amministrative partì in tromba all'attacco coagulando intorno a se tutto e il contrario di tutto per scalfire il forte consenso al centrosinistra. Se ci pensate bene, il cartello elettorale anomalo che ha vinto queste amministrative è figlio di quella "opposizione a prescindere" che per 5 anni ha prodotto poca politica e tante chiacchiere, scandali ad orologeria, no a quasi tutto, avversione a tutto ciò che la maggioranza ha proposto.  
Noi faremo esattamente l'opposto, perchè vogliamo ripartire dai temi e non dall'ideologia. Hanno vinto sulla base di un voto popolare e democratico che va sempre rispettato, a noi il compito di vigilare e verificare tutto ciò che la nuova Amministrazione sarà in grado di offrire al Paese. 
Certo, sarà curioso vedere come i nuovi amministratori intenderanno gestire i soldi pubblici, quando per 5 anni hanno detto sempre no a Bilanci che tra mille difficoltà hanno messo comunque il segno più sul Sociale e sulla Cultura. Sarà interessante capire cosa intendono fare sulla ex Area Nokia, il cuore vero su cui si giocherà la partita dei prossimi anni. Hanno avversato ogni tipo di azione su Nokia, hanno raccolto firme per mantenere l'ambulatorio medico e il bancomat a Sant'Agata, hanno presentato decine di interrogazioni su tanti argomenti, spesso in modo demagogico e volto a "dare la spallata": vedremo ora se al di là del cartello elettorale c'è sostanza e quale sostanza. 

A loro il compito di governare, a noi il compito di scrivere una nuova pagina. Chi ci stà, è pregato di farsi avanti.

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