I nuovi residenti che devono scegliere il medico di base e i residenti che invece hanno necessità di cambiarlo il medico, conoscono bene il problema: diventa sempre più difficile trovare un medico "libero" in Paese. E' un tema, quello della scarsità di posti, che da qualche tempo affligge la nostra zona e probabilmente anche altri luoghi.
La "Gazzetta della Martesana" del 20 Ottobre 2018 ha dedicato una inchiesta di alcune pagine molto interessante all'argomento, raccontandoci che "l'emergenza" in Martesana è diffusa. 336 Medici di Base per un bacino di utenza di più di mezzo milione di abitanti, ma ci sono Comuni, in Martesana, in parte scoperti o che potrebbero diventarlo a breve. Lo scenario è inimmaginabile per chi è sempre stato abituato a vedere il Medico di Famiglia come "uno di noi", ma se la tendenza è questa, ovvero scarso "ricambio generazionale" per una serie di motivi ben rendicontati nell'inchiesta del settimanale, dovremmo forse abituarci ad un futuro "monco" sul fronte Salute.
"Casa della Salute" di Cassina de Pecchi, rendering interno |
Un settore, quello della "Sanità Pubblica", sempre più "martoriato" al quale oggi si aggiunge un altra tegola che penalizza sempre e comunque il cittadino. Gli effetti della Riforma Sanitaria in Regione Lombardia, ad esempio, anche sul nostro territorio, si sono sentiti subito: chiusura dello sportello ATS (ex ASL) di Via Mazzini dal 1 Gennaio 2018, con conseguenze nefaste sopratutto per le fasce più anziane della popolazione. In quel caso riuscimmo come Amministrazione Comunale, dopo un percorso per nulla semplice, a mantenere a Cassina de Pecchi almeno due Servizi: scelta e revoca del Medico (appunto) e attivazione codici della Carta dei Servizi.
Ma ora? Quali strumenti può mettere in campo la Politica locale per "resistere" a questa "nuova emergenza" che anche a Cassina de Pecchi si sente?
L'Assemblea dei Sindaci già dal Luglio di quest'anno ha chiesto chiarimenti e rassicurazioni a Regione Lombardia e ATS e tra le altre cose si discute sempre di più di una possibile soluzione, quella degli Ambulatori condivisi, realtà già esistenti, quale argine alla perdita dei Medici sui territori.
Cassina de Pecchi su questo fronte fa da apri pista e di questo ne andiamo fieri
L'idea infatti di un Ambulatorio unico in cui raggruppare i Medici di base, per razionalizzare le spese, i costi, per condividere la gestione dei pazienti e ampliare i Servizi in Paese, nasce in occasione del Progetto di rigenerazione dell'Area Nokia.
Tra le Opere cedute al Comune e realizzate a carico dell'Operatore, vi sarà infatti la prima "Casa della Salute" dell'intera Martesana, ovvero un luogo attrezzato di 250 mq, moderno, comprensivo di 10 gabinetti medici, facilmente raggiungibile, dove potranno concentrarsi Medici e Pediatri, unendo energie, risorse e un'alternanza nella presenza per dare risposte capillari ed efficienti all'utenza.
"Casa della Salute" di Cassina de Pecchi, rendering interno ed esterno |
Non solo, perchè la "Casa della Salute", ideata come luogo centrale per la medicina di base locale, in prospettiva può essere molto di più: una struttura che potrà ospitare, ad esempio, la guardia medica e un centro per le visite specialistiche, diventando cosi un vero e proprio Polo Sanitario, a due passi da casa nostra. Anzi, a casa nostra.
Un progetto, insomma, qualificante, tutto da costruire e che rende in pieno un Servizio (o più Servizi) laddove oggi c'è il nulla.
Le opportunità si colgono, poi si costruiscono e infine si mettono a disposizione della cittadinanza. Noi ci crediamo, ci abbiamo creduto fin dal principio e ora ci proviamo. A voi ogni giudizio.
Ottima soluzione ai problemi che si vivono sul territorio, anche se per S.Agata nulla cambia in quanto gli anziani avranno sempre bisogno di qualcuno che li accompagni a Cassina.
RispondiEliminaNell'articolo che hai postato non indichi i tempi previsti per la realizzazione , anche di massima.
Grazie.
Ciao Arcangela
L'esperimento fu tentato parecchi anni fa dal Dr. Bellinato e dal Sottoscritto con risultato nullo.
RispondiEliminaPrevisione: Anche questa volta non si realizzerà a meno che i medici ASL non diano la loro completa adesione. Cosa possibile solo se opprtunamente motivati