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martedì 3 luglio 2018

Una vita da Mediano

Avrei una voglia pazzesca di prendermi una pausa. E rilassarmi. Tanti pop corn, bibite fresche, comoda poltrona e una diretta su un classico, uno splatter-tragicomic-surreale come quelli di Quentin Tarantino, uno che di tragedie comiche e surreali, se ne intende. 
Ma il film, quello appena cominciato e che vorrei godermi da spettatore come voi tutti, non è finzione è ahinoi realtà, con protagonista Cassina de Pecchi, quel Comune che nel 2014 con ben 3180 voti chiese a noi, al rinato centrosinistra, di governare almeno per 5 anni, con diligenza, con responsabilità e sopratutto "trattando" il Paese come se fosse casa nostra. Perchè se ancora non fosse chiaro è questo che vuole il cittadino-elettore dall'Amministrazione Pubblica, gestire bene l'esistente, nulla di particolare. 

Amici, dopo 4 anni, dopo i risultati ottenuti e dopo gli errori (li trovate tutti in sequenza - risultati e errori - su questo blog, mai mi sono tirato indietro dal riconoscere un errore o dal raccontarvi un risultato) a fronte di una coalizione andata in frantumi tra personalismi smisurati, scorrettezze tra alleati, vendette, ho deciso di mollare. E, visto che l'esistente spesso è stato gestito con più di qualche dubbio in tanti (troppi) casi, invece che riconoscere mancanze, fare autocritica e magari occuparsi di ciò che non va, il triste teatrino della politica ci offre quel che di più vecchio e obsoleto poteva offrirci, degno di una ritualità tutta improntata a "strategia e sopravvivenza" piuttosto che a interprerare al meglio le esigenze collettive di noi tutti. E allora vorrei davvero ridermela e prendermi qualche soddisfazione, dopo "il destro" ricevuto dalla divisione che mi ha colpito e mi ha fatto veramente male. Ma assisto, dolorante. E conscio. 

Solo "per pochi addetti ai lavori" in questo inizio estate 2018, a 10 mesi dal voto, va in scena la spaccatura (una costante a sinistra) voluta, cercata, obbligata, ognuno la racconterà come meglio crede, nell'incomprensione generale (e nel poco interesse) dei cittadini-elettori sbalorditi.

Con questo POST, dunque, scritto tra i popcorn, le lattine semi vuote sul tavolo e il ghiaccio sul volto, inauguro il secondo appuntamento della rubrica dedicata ai movimenti politici locali in vista delle prossime amministrative (primavera 2019) che quest'oggi, a fronte del terremoto politico che ha colpito la maggioranza (oltre al destro sul mio volto), sara' concentrato su chi il Comune lo amministra, cioè noi. 

Dicevo, teatrino. Mi spiace ricorrere a un termine di berlusconiana memoria, ma questo è. La maggioranza si spacca per chi è uscito e per chi non ha fatto nulla per trattenere i fuoriusciti. La maggioranza si spacca perchè è arrivato il momento di dire basta, di fronte agli atteggiamenti irrispettosi nei confronti degli alleati e di chi ti sostiene con il voto. La maggioranza e i fuori usciti continuano a governare, chi da fuori, chi da dentro, anche dopo i ceffoni che pesano come macigni volati il 25 di Giugno in Consiglio Comunale, con una soluzione (fuori - dentro) che è la più razionale se non si vuole consegnare il Paese al Commissario per la terza volta, soluzione che anche il Pd sta valutando tra le possibili, all'interno di un ragionamento più complesso sul come proseguire fino al 2019, come dichiarato dal collega Brandi durante la seduta di Lunedi scorso.

Le opposizioni intanto dormono (mi dicono che in Consiglio Comunale non hanno detto una parola se non "prendiamo atto"). Dormono o al massimo si esaltano con qualche fragola sparsa qua e la, giusto per non perdere il ritmo. 
In tutto questo marasma melmoso e nel silenzio tombale di tanti (quasi che la "scissione" sia un fatto leggero e privato da dimenticare al più presto) Parma che non calcola mai nulla (nemmeno le ambite vacanze, figurarsi le scelte politiche difficili) si dimette (senza pensarci un secondo) da quel ruolo faticoso e a costo zero (ma è il solo a farlo e senza che nessuno glielo abbia chiesto) e intanto i cittadini continuano a chiedere quel che chiedono da sempre, più cura del territorio, più sicurezza, più testa e cuore al quotidiano (drammaticamente dimenticati in questi anni). 

Parma molla il ruolo faticoso, a costo zero e che gli ha fatto sudare più di una camicia in più di una occasione, a testa alta, senza responsabilità alcuna, consapevole che questa Amministrazione non è stata forse il miglior sogno possibile per il cassinese medio, ma che il suo ce lo ha messo, ci ha provato e ci prova tutt'ora con gli obiettivi di fine mandato, che mi auguro non finiscano nel cassetto dimenticato di una politica occupata a farsi del male.  
Parma dolorante torna a fare il Consigliere Comunale ma la macchina amministrativa deve andare avanti perchè i problemi da risolvero sono tanti. Mollo la responsabilità per coerenza, per dignità e perchè il progetto, Cassina Domani, quale contenitore del centrosinistra locale, ha esaurito la sua funzione o magari non l'ha mai nemmeno cominciata, persasi tra l'ideologia, l'assolutismo, le inutilità, gli ego smisurati di alcuni e chi invece a testa bassa e nell'ombra ha lavorato sodo per importanti obiettivi.

Ma, come nei film di Tarantino, seppur i paradossi abbondano, poi quasi sempre finisce tutto come uno si aspetta e vorrebbe che finisse. Per questo i popcorn li lascio volentieri a chi si accontenta di vivere da rancoroso spettatore. Non torno a vita privata e non faccio nemmeno ciò che molti sono abituati a fare: calcolare con il pallottoliere. Mangiare (appunto) popcorn e al massimo sparare qualche idiozia dai social, non fa per me. Ricomincio da Consigliere Comunale, continuerò a fare l'unica cosa che so fare, esserci dove cè una criticità, metterci la faccia (tanto, il livido per il destro prima o poi sparisce), rispondere sempre a tutti, dire quel che penso, al di là della "convenienza". 

Quando vai al tappeto, hai una sola possibilità, rialzarti. E, piaccia o no, io sono già in piedi.  

Chi ha esultato per la mia uscita di scena (a destra come a sinistra) ha cantato vittoria troppo presto: sarà ora che se ne renda conto.

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