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domenica 16 luglio 2017

Il possibile e il paradosso

La Politica è e rimarrà sempre l'arte del possibile. Del resto siamo abituati a vederne di ogni, in positivo e in negativo. Più in negativo a dir la verità, perché i rimborsi e le spese pazze, le elezioni con un gruppo e il passaggio in altro come se niente fosse, gli inciuci con la malavita, tangentopoli, ecc ecc ecc rimarranno per sempre nel libro nero delle Istituzioni italiane, sporcate da un sistema corrotto e corruttibile di cui ci porteremo dietro i postumi per lungo tempo.
Ma dicevo, appunto, che la politica è l'arte del possibile, a prescindere. Anche se il possibile a volte risulta essere davvero paradossale.

Secondo voi che leggete è un paradosso che chi solo pochi giorni fa, ovvero l'ex Sindaco  leghista D'Amico, durante il Consiglio Comunale aperto sull'Accoglienza ai richiedenti Asilo, mettendosi nei panni del paladino dei cassinesi scagliandosi contro il Protocollo firmato dal Comune, venga catapultato a fare l'Assessore a Sesto San Giovanni? Secondo me si è un paradosso. Non ci credete, lo so, eppure è cosi...

Andiamo con ordine.

Dopo anni di assenza da Cassina de Pecchi, dopo anni passati a parlare di Ufo e Russia improvvisamente D'Amico e la Lega ritornano sulla scena locale così senza preavviso alcuno. Lo avessimo saputo prima, ci saremmo preparati a commentare la peggiore delle peggiori Assemblee Pubbliche (quella organizzata dalla Lega) che potesse essere mai andata in onda in Paese e invece no, lo abbiamo scoperto dai giornali. Forse svegliati dai sonni sereni da una Amministrazione Comunale che fa quello che dice e che per questo fa rumore e da fastidio, D'Amico e la Lega scelgono Cassina de Pecchi per cavalcare l'onda e il momento e ci propinano due ore di slogan senza fine. 
Non è finita: D'amico riappare il 3 Luglio al Consiglio Comunale aperto sul Protocollo firmato dal Comune e ancora giù slogan anti immigrati in difesa di Cassina e della sua gente.
Tutto molto bello e tutto molto vero se non fosse che da qualche giorno abbiamo appreso (sempre dagli organi di stampa) che D'Amico è stato nominato Assessore dal neo Sindaco azzurro di Sesto San Giovanni.
D'Amico, sparito da Cassina per 3 anni, riapparso come se niente fosse per salvare Cassina dall'immigrazione, oggi va a più di 20 Km da Cassina per risolvere i problemi di sicurezza della ex Stalingrado d'Italia.


Naturalmente, non posso esimermi dal farlo, faccio a D'Amico i miei migliori auguri, sicuro che darà il meglio per la Città che ora va ad amministrare, ma il paradosso rimane tutto. Pronti ad accoglierlo (giusto per rimanere in tema di accoglienza) ancora in Paese, non ci dimentichiamo di lui, dei suoi 4 anni di Amministrazione, di quel che ha fatto (e non ha fatto) per il Paese. Forse sarà lui a scordarsi di noi: del resto, leggendo i giornali, ha già dichiarato "Ci impegneremo al massimo per Sesto, come promesso. La nostra Città merita il meglio". E ovviamente siamo molto contenti per Sesto e per i sestesi. 

Un solo assillo, un solo dubbio rimane inevaso e al quale cerchiamo (cercheremo) una disperata risposta: perchè D'Amico ha scelto Sesto e non è rimasto a battagliare a Cassina de Pecchi? Se lo chiedono probabilmente anche i 24 candidati della Lega Nord al Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni ai quali è stato preferito il nostro. Forse se lo chiedono più loro che noi. 

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