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sabato 25 marzo 2017

Ancora Rave a Cassina de Pecchi


Un altro "Rave" a Cassina de Pecchi. Un altra notte insonne per molti cittadini. Un altra notte che più di qualcuno avrà passato con il timore che potesse "accadere qualcosa" da un momento all'altro. 
Per fortuna non è avvenuto nulla di grave, a differenza di quanto invece si è cominciato a mormorare, soprattutto sui Social locali, che sembrano essere diventati la fonte prima di informazione per l'intero Paese (anche se a dire il vero la vita, quella vera, si vive da altri parti, luoghi di Cassina non virtuali ovviamente). Di questo aspetto vi parlerò a breve in un altro momento, ora concentriamoci su l'evento che ancora, a distanza di sei mesi è andato in onda sul nostro territorio. 
Intanto, una premessa. Questi eventi, del tutto illegali, a me non piacciono ma soprattutto non piace il fatto che ne siano avvenuti due nel giro di poco tempo nello stesso posto. Non piacciono e desta qualche preoccupazione perché non è ammissibile che a farne "le spese" siano i cittadini. Oltre al disturbo della quiete pubblica; oltre a qualche muro, cartello e strada imbrattata; oltre allo svolgersi di un evento fuori dalle regole con tanto di violazione abusiva di proprietà privata, vi è il rischio che un così elevato numero di persone, che affollano un capannone abbandonato nel bel mezzo della zona industriale di Camporicco, possano rappresentare un pericolo per se stessi e per gli altri. Li ho visti con i miei occhi vagare per la Sp121, in quel tratto buio (e pericoloso) a ridosso di Via Galilei. Li ho visti alcuni l'altra volta e pure questa in stato di alterazione evidente. E poi la totale mancanza di sicurezza (ovviamente) in un luogo occupato abusivamente. È fortuna che non sia avvenuto nulla a cose o persone. E questo si è verificato grazie al fatto che le nostre Forze dell'Ordine hanno pattugliato per l'intera notte e l'intera mattinata (il Rave si è concluso a mezzogiorno circa) la zona, in modo costante, evitando incidenti di qualsiasi tipo. Questo è il dato più importante e che ancora per la seconda volta ci fa tirare un sospiro di sollievo. Sta di fatto (e lo ridico) che non possiamo accettare che Cassina de Pecchi sia diventato un bersaglio di questi eventi che vanno condannati per tutto ciò che rappresentano. 
Noi non siamo Carabinieri o Poliziotti. Noi facciamo un altro mestiere. A loro, alle Forze dell'Ordine, spetta la gestione con i loro protocolli di intervento (e ancora una volta non finiremo di ringraziarli per come si sono adoperati in questa occasione). A noi, come Amministratori, spetta il compito di sapere quel che avviene, come e perché avviene. A noi tocca il compito di garantire che sul nostro territorio si possa respirare aria di serenità. A noi tocca il compito di fare le cose per bene. Le battute inutili e le speculazioni da quattro soldi le lasciamo a chi ha poco o nulla da dire.

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