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venerdì 27 gennaio 2017

Parma ha fatto il 100%


I numeri non sono interpretabili. I numeri sono quello che sono. Precisi, sempre. E i numeri nella nostra vita quotidiana hanno un'infinità di applicazioni. Nel campo delle statistiche, ad esempio, i numeri ci danno una gran mano perché essi ci spiegano il perchè di certi fenomeni e sono anche necessari per portare soluzioni.

I numeri quindi sono importanti, sbagliare, anche di poco, potrebbe stravolgere completamente il senso di ciò che si sta studiando, ciò che si sta facendo o sperimentando. 
Settimana scorsa la "Gazzetta della Martesana" ha pubblicato un lungo reportage dal titolo "Quanto lavorano i nostri politici" riportando con precisione i dati delle presenze dei singoli Consiglieri Comunali alle sedute di Consiglio di tutti i Comuni della martesana durante il corso del 2016. Ovviamente la mia attenzione si è concentrata sul Comune di Cassina de Pecchi e con molto stupore ho trovato di fianco al mio nome una presenza dell'89% causa l'assenza ad una seduta di Consiglio, secondo quanto riportato dal Giornale. Il che non mi tornava e proprio in funzione di quanto dicevo prima e cioè che i numeri sono importanti (anche e soprattutto in Politica) ho fatto tutte le verifiche del caso. Non vorrei apparirvi pignolo, ma su questo mio impegno determinato dal voto degli elettori non si scherza: se 99 cassinesi hanno scritto il mio nome e il mio cognome sulla scheda elettorale lo hanno fatto sopratutto perché si fidano di me e di quel che di positivo posso fare per Cassina de Pecchi. Tra queste, assume una importanza strategica la presenza nei luoghi dove si decide. Il Consiglio Comunale non è un optional, parteciparvi è un dovere per un eletto. E io so di essere stato sempre presente, nel 2016, nel 2015 e anche nel 2014. In Consiglio come nelle Commissioni così come a ogni riunione di maggioranza (per la quale in quest'ultimo caso non si percepisce nemmeno il gettone di presenza che è pari, lo ricordo, a 17 euro lorde). 
La verifica ha dimostrato che avevo ragione. L'assenza non c'è stata ma semmai un ritardo giustificato. Il 28 Aprile 2016 si è svolto un Consiglio Comunale alle ore 21 molto corposo proseguito il 29 Aprile 2016 alle ore 16.00. Sono un lavoratore, non usufruisco di permessi per fare politica (potrei farlo ma evito perché non vorrei che la mia precarietà lavorativa si trasformasse in disoccupazione) percui mi alzo sempre alle 7.00 del mattino anche quando finisco un incontro o una riunione alle 3 di notte. Ebbene, seduta convocata alle ore 16.00: avevo espresso la mia contrarietà per un problema oggettivo ma la maggioranza ha optato per quell'orario. Ho finito il mio lavoro e sono arrivato a Consiglio Comunale iniziato (alle ore 17) quando due punti erano già stati discussi e votati. Perché la Gazzetta della Martesana ha confuso un ritardo con una assenza? Molto semplice: perchè ha visionato solo in parte i verbali e non approfondendoli dove viene riportato nero su bianco che "il Consigliere Parma entra in Aula" (alle 17 appunto). 
Nulla di grave ma "diamo a Cesare ciò che è di Cesare". O meglio, diamo i numeri per quel che sono: Parma ha il 100% di presenze, il 99,9% per essere precisi (considerata l'ora di ritardo). Non si sa mai che qualche buon tempone di casa nostra mi dia dell'assenteista all'11%.

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