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sabato 15 ottobre 2016

Poltrona quanto mi manchi

"il Potere logora sopratutto chi non c'è l'ha"

Lo disse Andreotti, riferito a chi lo accusava e lo indicava quale responsabile diretto (o indiretto) di tutto ciò che è accaduto nell'Italia repubblicana. C'era e c'è molto di vero in quella frase, una sorta di sfottò verso le forze di opposizione, in particolar modo verso quel PCI che nonostante la sua perenne opposizione ha contribuito in modo determinante al progresso del Paese, da una posizione di integrità e rigorosità morale, contestando e combattendo duramente il potere incarnato da Andreotti e della Dc.
Questa frase, datata, fa al caso nostro. Il potere corrompe sopratutto chi non ce l'ha. E chi non ce l'ha, il potere, a Cassina de Pecchi è talmente infastidito da questo fatto che urla e si strappa le vesti continuando, ossessivamente, a parlare di poltrone (quelle degli altri, ovviamente). Ma perchè? Perché continuare ad assillare i cassinesi con questa storia di "Parma e la poltrona"? Perché continuare a parlare di "Posti" intesi come angoli di potere e non come di strumenti per cambiare realmente le cose in meglio? Probabilmente perché loro ragionano così. Probabilmente la poltrona, quella che loro a questo giro non hanno, gli manca e parecchio.

Intanto qui vi faccio vedere qual è la mia "Poltrona", quella della militanza, quella del lavoro, dell'impegno, quella gratuita. L'unica su cui mi siedo, l'unica che ho e che ci ha visti anche stamattina in Piazza tra la gente a parlare di Futuro.


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