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domenica 26 ottobre 2014

Emergenza acqua a Cassina, con il cuore e con la testa.

Quando cè da rimboccarsi le maniche, non cè tempo per le chiacchiere. Quando un intero paese viene “colpito” da una emergenza come quella che ha colpito Cassina, serve agire, serve lavorare insieme.
Da Venerdi scorso, a due giorni dalle primissime segnalazioni sull’acqua, dopo l’allestimento dell’unità di crisi in Comune, ho visto tanti volontari mettersi al servizio della causa. 
Ho visto cittadini spaventati, ma anche (e per fortuna) lucidi, reattivi, solidali. Ho visto molti superare le simpatie o le antipatie che nutrono per la nostra Amministrazione e spendersi per portare il proprio contributo. 
Ho ricevuto, anzi abbiamo ricevuto, sostegno, aiuto, ringraziamenti da tutti quei cittadini a cui abbiamo portato notizie e “vicinanza”. Cittadini che sono stati fondamentali per individuare le criticità, quegli stessi cittadini che fin da Mercoledì 22 Ottobre, di buon ora, hanno cominciato a segnalare il problema.
Ho visto e ascoltato anche alcune critiche, sempre ben accette e stimolanti per fare di più e meglio. Ma ho visto anche tanta “fuffa” da social network. Ho visto e letto commenti insensati e insistenti. Ho visto, e questa è senz’altro la cosa peggiore delle tante, il tentativo maldestro e fallito di speculare politicamente sulla pelle e sulla salute delle persone colpite.

Ma, come sempre accade, la verità non è quella raccontata dagli sciacalli di turno. La verità sta nelle braccia e nei cuori dei tanti cassinesi impegnati nell’emergenza. Chi, come i dipendenti comunali, operativi ai centralini per tre lunghi giorni; chi, come i Consiglieri di maggioranza e i volontari, armati di tanta buona volontà a camminare per le vie del paese; chi, come i tecnici, nella stanza dei bottoni a trovare il bandolo della matassa. La verità la raccontano tutti quei cittadini che hanno spento i pc, stufi delle chiacchiere da facebook, e hanno acceso il cervello. Grazie a tutti, ce la faremo, anche sta volta.

venerdì 10 ottobre 2014

Fa più rumore un albero che cade che un foresta che cresce.

L’aforisma che fa da titolo a questo breve commento c'entra molto con il momento politico e sociale che Cassina sta attraversando. Da qualche settimana a questa parte in Consiglio Comunale e in paese stanno tenendo banco argomenti quali i profughi, l’acqua nelle scuole, l’erba tagliata male e in ultimo, ancora una volta, episodi di micro criminalità.
Una serie di fatti o presunti tali (vedi i profughi di cui tutti parlano ma che nessuno ancora ha visto) che fanno discutere perchè, come è facile capire, “colpiscono” nell’animo le persone. Episodi che ci riguardano tutti da vicino, perchè tutti (anche chi amministra) viviamo in questo paese. Ma gli avvenimenti di cui parliamo, amplificati dai media, dalle speculazioni politiche, dalle grandi discussioni sui social network spesso (sarebbe giusto dire, quasi sempre) fanno rumore tanto quanto un albero che cade, distraendo l’attenzione della vera attività amministrativa, che è altra cosa rispetto alle giuste e sacrosante recriminazioni dei cittadini. L’opinione pubblica, attraverso i social network, fa bene a discutere e denunciare inadempienze, come pure i giornali, che fanno il loro mestiere nel momento in cui sollevano tali anomalie. Ma, e qui sta il punto, di fianco all’albero che cade e che fa un “gran baccano”, c’è anche una foresta che cresce. Giorno dopo giorno, piccoli obiettivi, che stanno segnando il “cambio di passo” nel modo di amministrare Cassina dè Pecchi.

Esempi? La convenzione fatta con il Comune di Bussero sul Comandante della Polizia Municipale, che ci fa risparmiare 2000 euro e in contemporanea ci da la possibilità di avere un agente in più a Cassina per sette ore la settimana; l’accordo stipulato sempre con Bussero che prevede la suddivisione della figura del Segretario Comunale tra i due Comuni, scelta che comporta un ulteriore risparmio alle casse comunali; l’imminente realizzazione di due nuove Consulte, quella del “Terzo Settore” e quella “Culturale”, che ci permetterà di mettere insieme competenze ed esperienze per rispondere in modo capillare ai bisogni e alle necessità dei cassinesi…insomma, alcuni passi in avanti che forse non fanno rumore tanto quanto la bottiglia d’acqua nelle scuole o lo straniero che gironzola per il Centro, ma che, a tutti gli effetti, danno l'idea che qualcosa sta cambiando, in meglio.

domenica 5 ottobre 2014

Essere licenziati via mail. La crisi non risparmia nemmeno la dignità.

La notizia è arrivata Sabato mattina di buon ora. 115 lettere di licenziamento inviate questa mattina da Nokia ad altrettanti lavoratori delle sedi di Cassina de Pecchi, Roma e Napoli. 115 le lettere di licenziamento anticipate Venerdi sera, dopo una settimana lavorativa, con un messaggio di posta elettronica inviato a tutti i singoli lavoratori interessati dal provvedimento. 
Una doccia fredda, inaspettata per i lavoratori di quello che era un colosso delle telecomunicazioni, lavoratori già provati da una lunga lotta per la difesa del lavoro e della sua dignità. Una vicenda che fa il paio con quanto, in paese, sta accadendo in un'altra realtà con la quale da Giugno un pò tutti abbiamo imparato a fare i conti, la “Dielle” anch’essa interessata da un licenziamento coatto, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo: http://andreaparma.blogspot.it/2014/06/gli-schiavi-del-xxi-secolo-succede.html.

Dieci giorni dopo il mancato accordo tra Sindacati e Azienda, dunque, Nokia passa alla soluzione drastica, il licenziamento. Niente di nuovo e nulla di più da quanto fatto nel recente passato dal colosso finlandese: 2500 posti di lavoro tagliati in sette anni, un vero e proprio bollettino di guerra
Ci troviamo di fronte all’ennesima e preoccupante situazione di crisi che con il licenziamento si accentua pesantemente. Dielle, Jabil, Nokia e le tante realtà aziendali medio -  piccole lontane dai riflettori dei media,fanno tornare Cassina de Pecchi alla ribalta della cronaca locale e nazionale (ieri su “Repubblica” un articolo dedicato alla “Dielle”) solo per fatti legati alla crisi lavorativa e occupazionale.

E’ chiaro che tutte queste vicende, che in parte abbiamo seguito da vicino, chiedono una risposta politica forte, in un ottica di difesa dei posti di lavoro, ben consapevoli che il lavoro, le sue dinamiche e la sua strutturazione, sono cambiati, radicalmente.
Per quel che ci compete, in ambito politico locale, nell’immediato il Partito Democratico (come pure le altre forze del centrosinistra, compresa “Cassina Domani”) ha espresso vicinanza e solidarietà ai lavoratori Nokia.

Al tempo stesso ci impegniamo a sostenere in ogni sede tutte le iniziative volte a difendere e promuovere il lavoro a Cassina de Pecchi.