Lunedi 30 Maggio, 17:30 del pomeriggio: una folla cresceva sempre più tra Via Bergamo e Via Napoli, in mezzo a volanti dei Carabinieri, Ambulanza, giornalisti delle testate locali. Solo dopo abbiamo scoperto, raggelando, di che si trattava. Fatti cosi ne succedono ogni giorno, ovunque. Questa volta, ahimè, è successo anche nella nostra piccola e tranquilla cittadina. Cassina de Pecchi ha scoperto e subito l'orrore di un omicidio - suicidio in ambito familiare. Un fatto che merita rispetto e silenzio, sopratutto lo meritano le due "vittime" minorenni figlie della coppia, affidate al Giudice e alla rete sociale rappresentata dal nostro Comune che si è mosso nell'immediato. Quel che posso dire io è che, purtroppo, su un fatto cosi tragico, sta vincendo ancora una volta quella stramaledetta morbosità dell'apparire a ogni costo. Ha vinto la voglia di scrivere, postare, fare allarmismo, sui social, su facebook, su twitter. I social, che ormai hanno sostituito quasi del tutto i veri rapporti umani fatti di scambio, incontri e confronti, subito sono stati presi d'assalto da gente qualunque per lasciare un messaggio, per dire la propria (anche a sproposito), per denunciare questo o quel fatto collaterale all'avvenimento che come è facile immaginare ha tenuto banco in queste ore e ancora lo farà per molto tempo. Un fatto cosi merita solo silenzio e rispetto. Per questo la chiudo qui con queste poche parole, ma lo facciano tutti e la smettano di postare frasi da film drammatici e romanzi criminali. Per una volta spegnete il Pc e lo smartphone e tornate alle vostre vite quotidiane. Ci saranno già gli speciali "televisivi", i Programmi di sciacallaggio mediatico e i tuttologi nostrani nelle prossime settimane a infastidirci con la loro presenza ossessiva e compulsiva: almeno noi, comuni cittadini, rientriamo nelle nostre case, chiudiamoci nel silenzio e ritroviamo quella serenità interrotta da una tremendo episodio che non verrà certo cancellato da facebook.
martedì 31 maggio 2016
martedì 17 maggio 2016
Salviamo il Mulino Dugnani di Sant'Agata

Fino al 31 Maggio tutti i cittadini italiani possono inviare all'attenzione del Governo un luogo pubblico da recuperare, da ristrutturare o da reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
Abbiamo colto nell'immediato questa opportunità segnalando il "Mulino Dugnani" di Sant'Agata, considerando le potenzialità che questo luogo potrebbe avere per tutta la comunità santagatese e cassinese.
“Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà".
Il Mulino Dugnani - “Resiga”
Il Mulino Dugnani è un edificio storico completamente ristrutturato che si trova lungo la Via XXV Aprile nella frazione di Sant'Agata Martesana. Pur avendo subito una trasformazione ad uso abitativo, la sala delle macine e delle macchine e le strutture che si affacciano sulla Roggia Sant'Agata mantengono le loro caratteristiche originali.
All'interno del Mulino Dugnani si trova la Sala Civica di Sant'Agata Martesana e un piccolo museo della civiltà agricola.
La Sala Civica del Mulino Dugnani è utilizzata per pochi incontri, mostre d'arte e per la celebrazione dei matrimoni.
Sant'Agata Martesana
Registrato agli atti del 1751 come un villaggio milanese di 283 abitanti saliti a 384 nel 1771, alla proclamazione del Regno d'Italia nel 1805 Sant'Agata risultava avere 400 residenti. Nel 1809 un regio decreto di Napoleone determinò la soppressione dell'autonomia municipale per annessione a Gorgonzola, ma il Comune di Sant'Agata fu poi ripristinato nel 1816. L'abitato crebbe poi discretamente, tanto che nel 1853 registrava 692 anime, salite a 740 nel 1861, un anno prima che il paese aggiungesse Martesana al proprio nome. Fu un decreto di Vittorio Emanuele II a decidere la soppressione del municipio, annettendolo a quello di Cassina de' Pecchi.
Dal punto di vista culturale, Sant'Agata ha delle proprie ricorrenze e un proprio calendario di eventi, in particolare:
- La festa di San Fermo (9 agosto), patrono insieme a Sant'Agata del paese, che richiama gente dai paesi limitrofi per partecipare alle funzioni religiose in onore del santo e per assistere allo Spettacolo pirotecnico che chiude la festa. La festa di san Fermo è anche l'occasione in cui la gente nata e cresciuta in paese, ma per qualche motivo emigrata altrove, usa ritrovarsi.
- Alla fine di gennaio viene bruciato un falò vicino alla chiesa per festeggiare la fine del vecchio anno e l'inizio del nuovo.

L'Oratorio, la Parrocchia e le pochissime attività commerciali sono i soli punti di incontro e di scambio presenti sulla frazione, a differenza di quanto invece offre il centro Paese ricco di luoghi di interesse culturale, sociale e ricreativo, a partire dalle Scuole, la Biblioteca, il Teatro, le tante Associazioni presenti e attive su più fronti e ambiti di interesse.
Cenni Storici
Il Mulino Dugnani risulta essere già censito nel Catasto Teresiano (1751 – 1870) e risale almeno al 1775: epoca del grande sviluppo agrario permesso dalle nuove tecniche di ingegneria idraulica e di irrigazione che proprio in quegli anni si sviluppavano nelle società agricole di tuta Europa.
Il Mulino ha origini aristocratiche: risulta essere di proprietà della Contessa Gulia Adolfredi Tadini come parte di un complesso di struttura agricole tra cui una casa, un torchio per l'olio e annessi impianti di irrigazione. Alla morte della Contessa il Mulino passa di proprietà agli eredi che lo vendono nel 1907 a Serafino Dugnani, un industriale di Bussero, che gestisce direttamente il Mulino e affianca alla sua attività classica di macinazione anche quella di segatura, intaglio e lavorazione del legno, da qui il nome “Resiga”. La proprietà del Mulino rimane alla famiglia Dugnani fino a tempi recenti, attraversando tutte le vicende del '900: durante la seconda guerra mondiale serviva per sfamare tutta la popolazione di Sant'Agata. Negli anni '60 e '70 il Mulino Dugnani è coinvolto negativamente nei processi di trasformazione e automazione dei processi agricoli, che man mano escludono l'utilizzo dei Mulini ad acqua. Il Mulino Dugnani resta in funzione, anche solo con una delle due pale, fino al 1985.
Il funzionamento del Mulino Dugnani
Il Mulino utilizzava per il suo funzionamento l'acqua della Roggia di Sant'Agata (che deriva dal Naviglio Martesana) e originariamente aveva in funzione tre ruote, ognuna delle quali raggiunta dall'acqua attraverso tre canaletti di pietra.
La macinazione avveniva attraverso due grandi macine in pietra azionate per mezzo del movimento delle ruote e del complesso meccanismo interno al Mulino: oggi le macine e le ruote sono ancora presenti e visibili nel piccolo museo interno del Mulino.
Dal racconto dell'ultimo mugnaio il Sig. Giuseppe Ottolina, che macinava il grano per produrre farina bianca per il pane, gialla per la polenta e per nutrire gli animali degli agricoltori della zona, si evince che il Mulino aveva oltre che una funzione “industriale”, anche e sopratutto quella sociale: un luogo di incontro, di scambio, abitato da due famiglie ma frequentato da tutti i santagatesi.
Finalità del Progetto
“Fu una società che fece onore al genere umano e a quello della natura che la ospitò, a cui complessivamente riservò sufficiente rispetto e attenzione……
Che cosa ci ha insegnato, che suggerimenti di valore universale ha espresso quella società rispetto a quella in cui viviamo?
Non sembra intelligente eludere la risposta” Nino Chiovini – Scrittorie - “ Le Ceneri della Fatica”
LA RINASCITA RURALE E LE INFRASTRUTTURE COLLETTIVE

Forse ci siamo proprio dimenticati di questa immensa ricchezza che non riguarda solo il prodotto finito ma tutta la filiera: la qualità delle attrezzature, l’attenzione alle materie prima ed ai dettagli.
Per unire tradizione e innovazione basterebbe fondere la memoria storica con le nuove tecnologie favorendo così la nascita di nuove strutture capaci poi di coinvolgere non solo la parte economica ed imprenditoriale del processo produttivo ma anche quella culturale e sociale.
Sono proprio le infrastrutture collettive (torchi, mulini, frantoi) a dar vita a consorzi capaci di unire più realtà territoriali promuovendo nuove forme imprenditoriali, nuovi poli di attrattivià del turismo eno gastronomico e soprattutto la salvaguardia del Patrimonio storico-culturale.
Il Mulino Dugnani rappresenta l’Identità storica della Frazione di Sant’Agata, possiamo definirlo un opera d’arte, una fotografia di un passato contadino dove la condivisione ed il sostentamento per la comunità erano le finalità di questo luogo nato vicino all’acqua ed è proprio quest’acqua che ora lo sta distruggendo.
La finalità del progetto è quella di far ripartire le due macine in pietra, restaurare gli attrezzi , gli utensili e gli ingranaggi in legno delle pale esterne salvando così la struttura dallo stato di degrado in cui versa. Il passaggio successivo è quello di coinvolgere le aziende agricole del territorio per istituire un consorzio agrario capace di promuovere nuove realtà commerciali conservando però la memoria storica del Paese: il fine è quello di riconsegnare al Mulino Dugnani parte della sua sua natura originaria facendo nascere in questo luogo anche un polo attrattivo per la comunità santagatese e cassinese e un riferimento turistico per l'intera zona dell'Adda Martesana, sviluppando itinerari di interesse e coinvolgendo la Scuola con Progetti per la conservazione del patrimonio storico culturale del Mulino stesso.
Nel giro di pochi giorni sono arrivate più di settemila segnalazioni da tutta Italia. Ecco perchè è importante che tutti partecipino a questa "Campagna" per salvare il Mulino Dugnani. Farlo è semplicissimo, è sufficente inviare una mail all'indirizzo di posta elettronica: bellezza@governo.it segnalando il Mulino Dugnani e allegando una foto.
In oltre abbiamo attivato una pagina facebook di sostegno all'iniziativa cassinaese, per seguirci: https://www.facebook.com/Salviamo-il-Mulino-Dugnani-566493446861919/
Ce la faremo, insieme.
Nel giro di pochi giorni sono arrivate più di settemila segnalazioni da tutta Italia. Ecco perchè è importante che tutti partecipino a questa "Campagna" per salvare il Mulino Dugnani. Farlo è semplicissimo, è sufficente inviare una mail all'indirizzo di posta elettronica: bellezza@governo.it segnalando il Mulino Dugnani e allegando una foto.
In oltre abbiamo attivato una pagina facebook di sostegno all'iniziativa cassinaese, per seguirci: https://www.facebook.com/Salviamo-il-Mulino-Dugnani-566493446861919/
Ce la faremo, insieme.
giovedì 12 maggio 2016
Sembra impossibile, finchè non viene realizzato
Le parole che fanno da "titolo" a questo articolo sono di Nelson Mandela e sono impresse sul muro della ex casetta del custode di Via Radioamatori.
Mi sono fermato ad osservarle in occasione della giornata del "Nido aperto" dedicata a tutte le mamme e ai papà che hanno iscritto i loro piccoli al "Pesciolino Rosso".
Mentre osservavo quella frase così carica di significato mi è tornato alla mente un vecchio articolo che sono andato a recuperare. Era il 25 Aprile del 2014 quando scrissi queste parole sul futuro di Cassina de Pecchi. Allora era appena cominciata la Campagna Elettorale per le elezioni amministrative. L'entusiasmo che mi contraddistingueva allora (e che mi contraddistingue anche oggi) mi spinse a mettere nero su bianco le cose su cui mi sarei impegnato (insieme ai miei compagni di viaggio) nel caso in cui fossi stato eletto. Una sorta di road map da seguire frutto di ciò che ritenevo fossero le priorità per il nostro paese. Ebbene, partii proprio da un principio che alcuni possono ritenere "scontato" ma che nei fatti spesso non lo è. La cura della Città, la cura delle piccole cose, la cura del "quotidiano" era ed è un tema che appunto non va trascurato. Quali erano allora i punti "deboli" su cui intervenire? Strade, marciapiedi, strutture pubbliche fatiscenti, sicurezza.
Senza giri di parole faccio un raffronto paragonando la situazione di allora a quella di adesso, a due anni di distanza, proprio perché "sembra impossibile, fino a quando non lo fai".
Strutture pubbliche: al momento siamo messi male. Poco abbiamo fatto se non studi, analisi, incontri. Le strutture pubbliche lasciate al loro destino sono parecchie (non da noi, ma da sempre). Cascina Bindellera, ex Caserma dei Vigili, ex Scuola elementare e potrei andare ancora avanti. Il recupero e la ristrutturazione di alcune di queste strutture sono oggetto di Pgt approvato e che ora va applicato. Abbiamo due anni e mezzo di fronte a noi e molto dobbiamo fare anche se è scontato che per fare ciò che abbiamo scritto nel Pgt servono risorse. La situazione è questa: pochi i fondi a disposizione e con poche possibilità di introiti, considerati i bilanci dei Comuni sempre risicati e anche le scelte operate, come la salvaguardia del territorio (il consumo di suolo zero) che non permette di avere liquidità derivante dagli oneri di urbanizzazione (meglio dire, avremo in cassa pochi introiti derivanti dagli interventi di privati su realtà esistenti). Stando cosi la situazione, per incominciare a investire sulla riqualificazione delle nostre strutture pubbliche possiamo puntare (e sperare) a forme alternative di finanziamento (come l'accesso ai bandi che ci sono e sono pure parecchi). Realisticamente però faremo poco. Al momento abbiamo in progetto un intervento sulla casetta di Via Radioamatori (quella di cui vi parlavo all'inizio) per accedere a un finanziamento di Fondazione Cariplo sull'Housing Sociale. Dico anche (e questo è un rammarico mio personale) che già nel Settembre del 2014 (a tre mesi dell'insediamento dall'insediamento dell'Amministrazione Comunale con in mezzo l'estate) preparai un progetto (sulla carta, niente di tecnico) di recupero di quella che erroneamente è chiamata "villetta liberty" di Via Roma sempre grazie a un finanziamento che metteva a disposizione Fondazione Cariplo. Allora si decise di non procedere in quanto quella villetta e quella porzione di territorio sarebbero state oggetto di Pgt. Mi rattirsta pensare che Cernusco sul Naviglio, che fece l'operazione su un immobile di sua proprietà, riuscì (a differenza nostra) ad accedere a quel finanziamento e a ristrutturare l'immobile.
Voto: 5
Strade e marciapiedi: a fine Aprile abbiamo asfaltato un tratto cospicuo di Via Roma. Il primo vero e massiccio intervento di questa Amministrazione Comunale. Poteva essere fatto di più, poteva essere fatto meglio. Molti i "complimenti" molte anche le critiche (ad esempio potevamo affiancare a questo intervento qualche migliaio di euro in più per sistemare le buche presenti su entrambi i lati del tratto realizzato). Altrettanto vero è che con questo primo intervento apriremo una operazione organica di sistemazione strade e marciapiedi su tutto il territorio (vi rimando al link del piano Triennale dei Lavori Pubblici, qui c'è scritto tutto: delibera Piano Triennale Lavori Pubblici). Piano votato Mercoledi 11 Maggio dal Consiglio Comunale e che prevede molti interventi attesi, urgenti e che ci impegniamo a realizzare da qui al 2019.
Voto: 6 (con buone prospettive di miglioramento se andremo avanti come ci siamo ripromessi di fare).

Voto: 6
Per il momento mi fermo qui. Nelle prossime settimane estenderò il giudizio sul fatto/non fatto a tutte le altre aree di competenza dell'Amministrazione Comunale di cui, lo ricordo faccio parte. Percui la critica (o il complimento) sono fatti tanto a me, quanto ai miei colleghi Amministratori. Quanto espresso è il mio giudizio, giudizio che vale per quel che ho visto fino ad oggi. (essendo le tre citate - strutture pubbliche, sicurezza e strade - tutte aree di competenza sulle quali non ho avuto un coinvolgimento diretto, se non nel Pgt).
Come sempre, aspetto vostri commenti.
giovedì 14 aprile 2016
Referendum del 17 Aprile, con il Cuore e con la Testa
Prima di tutto, prima di dirvi cosa farò il 17 Aprile, voglio raccontarvi una cosa. Sono un ambientalista e lo sono in modo convinto. In fondo, lo sono sempre stato. Ho sempre cercato, nel mio piccolo mondo, di adottare comportamenti di un certo tipo. Vi faccio alcuni esempi. Divido i rifiuti al minimo dettaglio e ben prima che me lo dicesse Cem Ambiente, molto prima dell'introduzione del famigerato "sacco rosso"; cerco laddove possibile di muovermi a piedi, con i mezzi pubblici o con la bicicletta, lasciando volentieri a casa l'automobile; sono iscritto a Legambiente, a Greenpeace e pure al WWF. Piccole cose forse, piccole cose per dare il mio contributo. Perché lo scrivo qui? Per smontare, innanzitutto, la prima grande bufala che vi ha raccontato una certa politica assolutista e un certo giornalismo "dalla verità in tasca" e cioè che chi è contrario al Referendum lo è perché "amico delle lobby e del petrolio": vi assicuro che non sono amico di nessuna lobby e per fortuna non ne ho mai vista nemmeno una da vicino (sinceramente faccio anche fatica a capire e a inquadrare che cosa sia realmente una lobby e ne sono molto felice, con buona pace per tutti).
Ad ogni modo, sono un ambientalista e lo sono per scelta. Sono un ambientalista e se dovessi ragionare solo con il cuore (e non con la testa) probabilmente e inconsciamente mi metterei un bel paio di fette di salame sugli occhi e voterei Si. Se ragionassi solo con il cuore, per scegliere cosa e se votare Domenica prossima, farei riferimento alle immagini terribili che tutti ricordiamo, quelle per intenderci dei disastri ambientali causati dal petrolio avvenuti un po ovunque in giro per il mondo. Quelle immagini, mi porterebbero inevitabilmente a votare Si. Ma, ragionando anche con la testa (e non solo con il cuore) è evidente a tutti (anche agli "ecologisti" dell'ultima ora, quelli che hanno scoperto l'esistenza delle piattaforme nell'Adriatico grazie a qualche post su fb) che con il Referendum di Domenica, nell'ipotesi che si raggiunga il quorum e che vinca il SI, non scongiureremo i pericoli nei nostri mari (anche perché di pericoli i mari italiani non ne corrono) e soprattutto nulla di quello che è stato raccontato in queste settimane avverrà: non fermeremo la nostra dipendenza del petrolio (non subito e non certo per tutte le applicazioni che il petrolio ha nella nostra vita quotidiana), non cambieremo la politica energetica nostrana (che tra l'altro non è da cambiare perché sul fronte delle rinnovabili è all'avanguardia e più avanti con i numeri ve lo dimostrerò), non fermeremo le trivelle (che sono già vietate entro le 12 miglia e sulle piattaforme che vogliamo fermare con il Referendum non sono in funzione, visto che li vi è una attività di estrazione di pozzi già trivellati in precedenza). Nulla di tutto quello che vi è stato raccontato avverà. Il Si al Referendum non fermerà la nostra dipendenza cronica dell'automobile (e quindi dal petrolio); il Si al Referendum non farà investire di più nelle rinnovabili ma semmai aumenterà la nostra necessità di cercare all'estero (pagandolo a caro prezzo come già facciamo per l'energia) ciò che serve al nostro stile di vita, che, piaccia o non piaccia, oggi purtroppo si basa ancora sul consumo delle risorse naturali, con l'obiettivo, quello si, di stroncare definitivamente questa dipendenza nel giro di qualche decennio.
Ad ogni modo, sono un ambientalista e lo sono per scelta. Sono un ambientalista e se dovessi ragionare solo con il cuore (e non con la testa) probabilmente e inconsciamente mi metterei un bel paio di fette di salame sugli occhi e voterei Si. Se ragionassi solo con il cuore, per scegliere cosa e se votare Domenica prossima, farei riferimento alle immagini terribili che tutti ricordiamo, quelle per intenderci dei disastri ambientali causati dal petrolio avvenuti un po ovunque in giro per il mondo. Quelle immagini, mi porterebbero inevitabilmente a votare Si. Ma, ragionando anche con la testa (e non solo con il cuore) è evidente a tutti (anche agli "ecologisti" dell'ultima ora, quelli che hanno scoperto l'esistenza delle piattaforme nell'Adriatico grazie a qualche post su fb) che con il Referendum di Domenica, nell'ipotesi che si raggiunga il quorum e che vinca il SI, non scongiureremo i pericoli nei nostri mari (anche perché di pericoli i mari italiani non ne corrono) e soprattutto nulla di quello che è stato raccontato in queste settimane avverrà: non fermeremo la nostra dipendenza del petrolio (non subito e non certo per tutte le applicazioni che il petrolio ha nella nostra vita quotidiana), non cambieremo la politica energetica nostrana (che tra l'altro non è da cambiare perché sul fronte delle rinnovabili è all'avanguardia e più avanti con i numeri ve lo dimostrerò), non fermeremo le trivelle (che sono già vietate entro le 12 miglia e sulle piattaforme che vogliamo fermare con il Referendum non sono in funzione, visto che li vi è una attività di estrazione di pozzi già trivellati in precedenza). Nulla di tutto quello che vi è stato raccontato avverà. Il Si al Referendum non fermerà la nostra dipendenza cronica dell'automobile (e quindi dal petrolio); il Si al Referendum non farà investire di più nelle rinnovabili ma semmai aumenterà la nostra necessità di cercare all'estero (pagandolo a caro prezzo come già facciamo per l'energia) ciò che serve al nostro stile di vita, che, piaccia o non piaccia, oggi purtroppo si basa ancora sul consumo delle risorse naturali, con l'obiettivo, quello si, di stroncare definitivamente questa dipendenza nel giro di qualche decennio.
Se ragionassi solo con il cuore voterei Si perché non voglio più vedere nemmeno una goccia di petrolio estratta dai pozzi (che siano in mare o a terra). Poi però mi alzo tutte le mattine e come me milioni di Italiani che vanno nel loro box e tirano fuori la loro auto, la loro moto, il loro motorino e si mettono in fila ordinata in tangenziale, in superstrada, in autostrada per raggiungere il luogo di lavoro condannati e consapevoli che passeranno una buona fetta della loro giornata in auto, perchè questo ahimè è il nostro modo di vivere, di muoverci, di consumare. Se ragiono con la testa è chiaro che oggi, adesso è impossibile fare a meno del petrolio (che viene estratto in larghissima parte a terra) e del gas (di cui il mare italiano è molto ricco).
Se ragionassi solo con il cuore voterei Si perché vorrei i mari liberi e puliti, poi però ho (abbiamo) la necessità, tutti, di scaldarci, di cucinare con le nostre belle cucine lussuose e costose e farci la doccia calda e rilassante tutte le mattine. Se ragiono con la testa è palese che il gas metano o lo estrai tu o lo estrarranno altri per te (facendolo pagare caro).
Se ragionassi solo con il cuore voterei Si perché vorrei pagare tutti i mesi una bolletta pulita e rispettosa dell'ambiente. Poi però scopro che il gas metano che estraiamo dai nostri mari è una fonte poco inquinante, che soddisfa il 10% del fabbisogno italiano, che è in modo riconosciuto la cosiddetta "fonte di transizione" (quella che accompagnerà il passaggio definitivo alle rinnovabili). Scopro (anzi riscopro) che il gas metano ti da una mano e te la da per davvero, sotto tanti punti di vista.
Se ragionassi solo con il cuore voterei Si e lo farei per spegnere tutti i pozzi, tutte gli impianti e per accendere una nuova produzione energetica pulita e rinnovabile al 100%. Poi però guardo i numeri e vedo che oggi l'Italia è leader nelle fonti rinnovabili, siamo al 39%, abbiamo triplicato il loro impiego negli ultimi 15 anni, con l'obiettivo di arrivare al 50%, al 60%, al 70% e perchè no al 100%....
Cuore e testa, un bel dilemma. E poi si sa, il cuore e la testa cozzano per definizione. A chi dare seguito? Me lo sono chiesto fino all'altro ieri. Sono stato indeciso se andare a votare o meno. Poi però scopro, mio malgrado, che, al fianco dei miei amici ambientalisti (quelli di cui vi parlavo prima) si sono aggiunti partiti, partitini e chi ancora partito non lo è ma che ha tutta l'ambizione di diventarlo, con lo scopo non di fermare le trivelle (che lo ricordo sono già ferme) ma per dare una spallata a Renzi e al Governo. Quel Governo tanto odiato che riesce a mettere insieme in una battaglia improbabile dall'estrema destra, con Forza Nuova e Casapound in prima linea, alla sinistra radicale, passando per Grillo e per la destra xenofoba di Salvini e Borghezio. Insomma un bella accozzaglia, non cè che dire. Una bella armata (brancaleone mettetecelo voi che state leggendo, io l'ho solo pensato) arricchita anche dai delusi perenni, da tutti quelli che "politici ladri, tutti uguali" che non votano nemmeno sotto tortura, ma che oggi, per contarsi, forse lo faranno e andranno a votare a questo (non me ne vorranno i miei amici ambientalisti) Referendum molto discutibile, per le finalità che si pone e aggiungo io per chi è sostenuto.

La logica partitica (e molto ruffiana) che sta dietro a questo appuntamento elettorale ha fatto sparire ogni mio dubbio. A due giorni dalla consultazione ho deciso (e l'ho deciso a malincuore) che darò ragione alla mia testa e non al mio cuore, io che ho sempre vissuto la Politica come una faccenda di impegno e di passione civile e disinteressato. Per la prima volta da quando ne ho la facoltà, non andrò a votare. E lo faccio per dare un segnale a chi si illude che la Politica e le legittime battaglie si fanno con i Referendum e con le ammucchiate anomale, invece che in Parlamento e tra 'opinione pubblica.
mercoledì 13 aprile 2016
Giornata del Verde Pulito, una gran bella esperienza
Il Comune di Cassina de Pecchi ha aderito all'iniziativa "Giornata del Verde Pulito" che si è svolta Domenica mattina 10 Aprile.
Dopo l'esperienza dell'anno passato, abbiamo deciso quest'anno di concentrare le nostre energie per la pulizia dell'alveo del Naviglio Martesana, approfittando della secca e quindi dell'assenza dell'acqua, che tornerà solo il 18 di Aprile.
Tre Consiglieri Comunali e il Sindaco, a cui si e' aggiunto il Vice in un secondo momento, Domenica mattina, si sono trovati insieme a una trentina di ragazzi degli Scout Cngei sezione "Lupetti" (i più piccoli per intenderci) e alcuni cittadini volontari. Impresa ardua ma che ci ha emozionati tutti: ripulire un tratto del Naviglio che attraversa il nostro Comune. L'obiettivo era "semplice": ripulire il corso d'acqua che attraversa Cassina ora che è in secca e che mostra tutto il suo degrado dovuto all'incuria e soprattutto all'inciviltà di molti che lo considerano una "discarica a cielo aperto".
La giornata è cominciata di buon ora. Appuntamento alle ore 9.00 per l'allestimento del presidio in Piazza Decorati al fianco della Casetta dell'Acqua: qui sono stati distribuiti dall'Amministrazione Comunale i guanti e le pettorine. Nel frattempo attraverso il passaggio a Villa Magri, abbiamo portato il camioncino del Comune sul fondo del Naviglio. Le operazioni di pulizia sono partite nell'immediato: armati di rastrelli, scope e sacchi piccoli e grandi hanno raccolto e depositato al centro dell'alveo del Naviglio, punto di raccolta, di tutto. Dai classici rifiuti (bottiglie, lattine, sacchetti di plastica) a oggetti inimmaginabili (prima di Domenica): resti di lavorazioni edili, scarpe, gomme, una bicicletta, lo schermo di un televisore, ferro e acciaio, cellulari, batterie, legno, vetro e molto altro. Addirittura una chiave di una Fiat! E che dire di quei rifiuti come lastre e barre d'acciaio finite tra i tronchi e i rami degli alberi impossibili da estrarre che crescono sulle sponde del corso d'acqua? E che dire dello stupore dei Lupetti Scout di fronte alla forza della Natura che è riuscita a riprodursi dentro e intorno a quei rifiuti ormai sedimentati e diventati un tutt'uno con l'ambiente?
Non c'è altro modo per descrivere questa giornata: una gran bella esperienza. Nelle due ore passate giù nel Naviglio abbiamo fatto un buon lavoro. Pensare che il tratto da noi ripulito è stato solo di qualche centinaia di metri, non di più. Cosa molto simpatica e incoraggiante le soste dei ciclisti ai due lati del Naviglio che applaudivano e ci incitavano.
Alla fine della mattinata un ringraziamento speciale a tutti gli intervenuti, soprattutto agli Scout e poi di corsa in Comune e alla Biblioteca per esporre gli striscioni a favore della Campagna "Verità per Giulio Regeni" a cui Cassina e la sua Amministrazione Comunale hanno aderito.
giovedì 7 aprile 2016
Bluff e populismo da strapazzo o salto della Quaglia?

L'argomento, molto delicato, è quello sulla sicurezza in Paese. L'articolo, scritto il 1 di Aprile, arriva il giorno seguente al Consiglio Comunale in cui si è discusso guarda caso di sicurezza grazie a una Interrogazione fatta proprio dal gruppo "Uniti per Cassina" con primo firmatario lo stesso Andrea Maggio e di cui vi avevo parlato in questo mio commento: http://andreaparma. blogspot.it/2016/03/sicurezza- in-paese-risposta.html
Qual è la fonte del mio stupore? Be, che dire, ogni volta che parla Maggio ci si stupisce, almeno io mi stupisco e mi stupisco negativamente.
Le cose, in Consiglio Comunale, sono andate cosi: Interrogazione sulla sicurezza, risposta a mia firma perché delegato dal Sindaco, accoglimento positivo della risposta da parte degli interroganti (Maggio compreso). Qualche domanda su alcuni passaggi della nostra risposta (domande che abbiamo accolto e sulle quali forniremo quanto prima maggiori dettagli) e soddisfazione non espressa chiaramente dal consigliere Ferrante (che ha presentato l'interrogazione) ma che tutti i presenti in Aula hanno colto dalle parole stesse usate dal Consigliere Ferrante durante la "contro replica".
Insomma, sembrava fosse andato tutto per il verso giusto. Alle domande poste noi abbiamo risposto e lo abbiamo fatto con tre pagine non di fuffa ma di fatti concreti.
Ed ecco, a poche ore dal Consiglio Comunale, la sparata del Consigliere Capogruppo Maggio che probabilmente nella nottata insonne non è riuscito a capacitarsi delle parole usate dal Consigliere suo compagno di gruppo e di partito.
"Con il fumo e le 3 pagine lette dal Consigliere delegato dal Sindaco (a rispondere all'interrogazione Consiliare alla risposta) non si illude nessuno.
È finito il tempo delle chiacchiere del "...abbiamo la
Volontà di procedere", "...prossimamente faremo, vedremo...", "...è nostra intenzione procedere..".
Gli unici interventi in tema di sicurezza - in questi due anni - sono l'installazione di alcune telecamere progettate e finanziate dalla passata Amministrazione".
C'è qualcosa che non mi quadra. Il fumo se lo sarà sognato Maggio durante la nottata, scosso emotivamente da una risposta all'Interrogazione che non lascia spazio a critiche di nessuna natura, ma semmai, come proposto dal Consigliere Ferrante, la stessa va approfondita in alcuni passaggi. Approfondimento su cui ovviamente non possiamo che concordare.
Funziona cosi e mi spiace spiegarlo a Maggio dopo i suoi innumerevoli anni di politica che si porta dietro.
Interrogazione - risposta.
Hai messo le telecamere? Si le abbiamo messe
Funzionano? Si funzionano
Sono servite alle indagini? Abbiamo consegnato due registrazioni su due fatti criminosi avvenute negli ultimi mesi.
Facciamo un Consiglio Comunale aperto sui reati e fate una relazione semestrale sui reati? No, ma non perché siamo brutti e cattivi, ma perché non ci sono i dati su Cassina e il Comune è impossibilitato ad accedervi.
Conclusione della risposta all'Interrogazione: "Pertanto, per questo motivo, ci rendiamo disponibili a concordare insieme momenti pubblici di approfondimento per lavorare trasversalmente e con l'obiettivo di discutere con voi e con tutti i cittadini di possibili risposte comuni a problemi comuni"
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La Bufala, animale preferito da molti politicanti |
Maggio dovrebbe saperle certe cose e invece ci imbrodola su ancora con la solita solfa. E non è finita qui, attenzione. Travalicando i compiti di una Amministrazione Comunale e ripeto non soddisfatto delle parole del Consigliere Ferrante, Maggio chiede a noi, all'Amministrazione Comunale di "informare i Cittadini, della proposta di legge popolare (quella del Partito "Italia dei Valori")" aggiungendo "Aldilà delle intime considerazioni di merito che ogni Cassinese farà nei prossimi giorni, credo che sia DOVERE informare e confrontarsi rispetto al proposto ampliamento legislativo della tutela, che la politica locale si interroghi senza populismi di sorta. Ma nell'interesse generale" concludendo "Per questa ragione, il nostro Gruppo Consiliare ha già scritto al Sindaco per sollecitare un'assemblea pubblica aperta sul tema Sicurezza, anche in vista di questa proposta di legge, per un sereno confronto con i Cittadini".
Ora. Anche qui emerge la non conoscenza basilare dei compiti che stanno in capo a una Amministrazione Pubblica che ovviamente non può informare in nessuna maniera e con nessun mezzo istituzionale i cittadini di una iniziativa politica di un Partito politico! Altra cosa è l'organizzazione di momenti pubblici di approfondimento per lavorare trasversalmente....qui c'è tutta la nostra disponibilità (scritta e messa nero su bianco).
A conclusione di questo dettagliato resoconto, mi e vi chiedo: il bluff e il populismo che va tanto di moda nel bel Paese, ha attecchito anche qui da noi a Cassina? Oppure semplicemente Maggio sta pensando di cambiare per la sesta volta in pochi anni la casacca e giocare in una nuova squadra politica?
Non me ne stupirei: d'altronde il trasformismo è un brutto male preceduto spesso dall'adesione a campagne ideologiche e assurde.
mercoledì 30 marzo 2016
Sicurezza in Paese, risposta all'Iterrogazione delle minoranze
Cassina
de Pecchi, 30 Marzo 2016
Oggetto:
Risposta all'Interrogazione del Gruppo “Uniti per Cassina”
protocollata in data 8 Marzo 2016 dal Titolo “SICUREZZA IN PAESE:
FURTI IN APPARTAMENTO”
In riferimento all'Interrogazione in oggetto,
Prima
di qualsiasi considerazione, occorre precisare che non è possibile
reperire dati certi sui fenomeni criminosi grandi e piccoli
registrati a Cassina de Pecchi e nella nostra zona perchè non è
possibile accedervi. Le Forze dell'Ordine, in particolar modo il
Comando dei Carabinieri di Cassina de Pecchi, unico organismo
deputato a produrre e possedere quei dati a cui fa riferimento
l'Interrogazione, non è tenuto a rilasciare numeri di nessun tipo,
nemmeno alle Amministrazioni Pubbliche presenti, passate e future.
Questo è il primo (e solo) dato di fatto certo che possiamo
condividere con il Consiglio Comunale.
Alla luce di questa considerazione, diventa difficile poter affermare con certezza se e come i reati sono aumentati o sono diminuiti sul nostro territorio comunale. Diventa difficile se non impossibile affermare che la realtà cassinese "stia vivendo il momento più delicato in materia di sicurezza" e allo stesso modo diventa difficile se non impossibile affermare che "le segnalazioni di furti e tentati furti siano molte", come voi fate nella vostra Interrogazione. I dati forniti dall'Ex Questore Luigi Savina, che riprendete nella vostra Interrogazione, sono frutto di una esaustiva relazione che si occupa però esclusivamente dell'operatività svolta nel 2015 dalla Polizia di Stato e quindi carente dei dati disponibili sulle attività delle altre Forze di Polizia e delle numerose Polizie Locali operanti sul territorio dell'Area Metropolitana. Molto consistente risulta la differenza tra il contesto cittadino milanese, che ha usufruito del notevole sforzo sulla sicurezza per l’evento di Expo 2015, e quello dei territori della cosiddetta Area vasta. In questi Comuni ed in particolare nei nostri territori sono le Stazioni dell’Arma che svolgono la maggiore attività di raccolta delle denunce e querele e comunicano i dati delle operazioni espletate. Pertanto un dato complessivo del fenomeno in oggetto non è in possesso di questo Ente, in quanto impossibilitato ad ottenerlo in questo breve lasso di tempo.
Possiamo però parlare di sensazioni e percezioni, di questo si. E’ innegabile la sensazione di una recrudescenza del fenomeno, non solo sul territorio di Cassina de’ Pecchi, ma in tutta la zona limitrofa, dove i fenomeni sembrano anche più numerosi ed alcune volte persino più violenti. Le Forze presenti sul territorio sono costantemente impegnate e spesso i militari dell’Arma e la Polizia Locale hanno individuato e risolto situazioni delicate; purtroppo molte volte l’impegno di questi non è sufficiente per dirimere completamente le situazioni o corrispondere ai cittadini un senso di maggiore sicurezza, minato costantemente dagli efferati episodi di cronaca che investono ormai quasi quotidianamente i nostri mass media.
La vostra Interrogazione tra l'altro fa riferimento proprio a sensazioni e percezioni di insicurezza, che dal mio e dal nostro punto di vista si, sono in aumento. Ovvero in aumento è la percezione, diffusa, di insicurezza che si registra tra l'opinione pubblica proprio a causa delle notizie di cronaca che ascoltiamo in Tv e leggiamo sugli organi di informazione, anche quelli locali, che spesso esaltano e buttano in prima pagina la notizia del furto, del tentato furto, del delitto efferato e cosi via. La percezione di insicurezza è in aumento, a Cassina come nel resto della zona e del Paese, questo è fuori di dubbio e la richiesta di "sicurezza" che ne deriva è sempre più pressante e diffusa nei confronti delle Forze dell'Ordine, della Polizia Locale, dei Carabinieri ma anche nei confronti dell'Amministrazione Comunale. Siamo ben consapevoli che "il tema sicurezza non solo è importante e maggiormente sentito tra i cittadini, ma deve essere accompagnato da un'azione politico-istituzionale ferma e decisa su alcuni temi e a tutti i livelli" come voi affermate nella vostra Interrogazione: è quello che stiamo facendo. La pensiamo cosi anche noi e ne siamo talmente convinti che fin dal nostro insediamento la nostra Amministrazione Comunale ha dato vita ad un Tavolo sulla Sicurezza, costituito dal Sindaco in qualità di delegato alla Sicurezza Pubblica, dal Comandante della Polizia locale, dai rappresentanti del Corpo dei Carabinieri e da alcuni cittadini, rappresentanti a vario titolo di gruppi e Associazioni di rilievo anche sovra comunale che si occupano proprio di questo tema, quello appunto della Sicurezza. Il Tavolo si è posto e si pone tutt'ora la finalità di produrre politiche attive per la sicurezza dei cittadini in continuità con una pratica, quella della partecipazione, che abbiamo adottato e che adotteremo anche nel prossimo futuro, in questo come in tutti gli altri settori amministrativi.
Obiettivo del Tavolo pertanto è quello di individuare e mettere in atto tutte quelle misure di cui una Amministrazione Comunale può disporre per cercare di prevenire e arginare i fatti criminosi che purtroppo colpiscono il nostro territorio, come ad esempio:
- una Campagna di informazione capillare sulle pratiche di prevenzione di furti e truffe, Campagna informativa rivolta in particolar modo alle fasce di popolazione debole e più a rischio, gli anziani su tutti;
-
promuovere politiche di partecipazione alla vita dei luoghi e dei quartieri, per contrastare il degrado e l'insorgere della microcriminalità;
-
chiedere un maggiore e più assiduo controllo e pattugliamento del territorio alle Forze dell'Ordine attraverso delle azioni coordinate tra i diversi corpi di polizia;
-
promuovere in collaborazione con altri settori della macchina comunale e amministrativa, politiche di integrazione e conoscenza delle comunità comunitarie ed extracomunitarie presenti a Cassina de Pecchi, perchè come è risaputo, la "non conoscenza" dell'altro porta inevitabilmente a un sentimento di paura.
Al fianco di queste azioni a medio e lungo termine, che ci impegniamo ad attuare nel corso del mandato (e in parte già lo stiamo facendo) vi è l'operazione già avviata e conclusa da questa Amministrazione Comunale di installazione nei luoghi ritenuti sensibili delle Telecamere, regolarmente funzionanti. Luoghi quali Scuole, strade, Piazze. E, pertanto, per rispondere a uno degli interrogativi contenuti nella vostra Interrogazione, si le Telecamere ci sono, sono state posizionate e sono funzionanti. In oltre, sempre in risposta a uno dei quesiti posti nell'Interrogazione, alcune registrazioni sono state consegnate tempestivamente ai Carabinieri per le indagini e gli accertamenti del caso (ci riferiamo in particolar modo alle registrazioni di due fatti criminosi avvenuti recentemente nel nostro Comune).
Per
tutti i motivi sopra citati, in particolar modo sull'aspetto dei dati
che non abbiamo e che non possiamo avere, diventa difficile
concordare un Consiglio Comunale aperto e formulare un Rapporto sulla
Sicurezza come voi chiedete nella vostra Interrogazione. E'
altrettanto vero che il tema da voi posto merita attenzione,
approfondimento e confronto anche con le minoranze. La sicurezza dei
cittadini non è di “proprietà” di nessuno, non è ne un
argomento di destra, ne di sinistra, semmai di tutti i cittadini, al
di la del colore politico.
Pertanto, per questo motivo, ci rendiamo disponibili a concordare insieme momenti pubblici di approfondimento per lavorare trasversalmente e con l'obiettivo di discutere con voi e con tutti i cittadini di possibili risposte comuni a problemi comuni.
Il
Consigliere Comunale Andrea Parma
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